Brescia – Carlo Del Fava, 54 caps con l’Italrugby tra il 2004 ed il 2011, è uno dei commentatori tecnici scelti da World Rugby per raccontare il Mondiale U20 italiano in tutto il mondo sul segnale internazionale.
L’ex internazionale azzurro e Barbarians, ritiratosi nell’inverno del 2014 dopo aver indossato le maglie di Rugby Parma, Bourgoin, Ulster, Viadana, Aironi e Newcastle Falcons, non si è limitato a vivere la rassegna iridata giovanile dietro al microfono ma, insieme alla federazione internazionale ed alla FIR, si è calato nei panni dell’educatore: insieme all’italiana Ilaria Baudo, Anti Doping Manager di World Rugby, l’ex seconda linea italo-sudafricano ha incontrato gli Azzurrini ed i Junior Springboks in vista del “Keep Rugby Clean Day” di ieri, sensibilizzandoli sulle implicazioni morali e sui rischi per la salute legati all’utilizzo di sostante illecite.
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Nato a Umtata nel 1981 da una famiglia di origini lucchesi, Del Fava ha indossato la maglia del Sudafrica U19 prima di fallire un controllo anti-doping risultando positivo allo stanozololo nel 2002. Nel gennaio del 2004, scontati i due anni di squalifica, è approdato alla Rugby Parma rilanciando la propria carriera: “Passare due anni a guardare gli altri giocare, sentirsi emarginato per l’errore commesso dalle stesse persone con cui ti eri allenato sino a poco tempo prima, è stata una delle esperienze più difficili e formative della mia vita” ha dichiarato Del Fava che, in questi giorni, ha raccontato la propria esperienza all’Italia ed al Sudafrica U20.
“I Mondiali U20 sono un momento fondamentale nella formazione delle future stelle del rugby internazionale, non solo a livello sportivo ma anche etico e morale. Per questo sono stato felice di poter contribuire a veicolare il messaggio di World Rugby e di raccontare la mia storia ai campioni di domani, perché possano capire i rischi del doping e non commettere gli errori che altri, prima di loro, hanno commesso”.
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