L’Italia in rosa continua a ridere: nuova affermazione in Scozia, dopo quella ottenuta con la Francia, con uno 0-8 che ne sottolinea la grande tenuta difensiva. E’ molto lucida l’analisi di Andrea Di Giandomenico, CT della Nazionale femminile italiana, che sottolinea: “Siamo riusciti a dare continuità ad un lavoro che parte da lontano. La difesa ci ha dato le maggiori soddisfazioni, mentre per l’attacco dobbiamo riuscire a concretizzare di più”. Un lavoro che parte da lontano e che guarda lontano, ai Mondiali del prossimo anno che si disputeranno in Francia. Per raggiungere questo obiettivo, crocevia fondamentale sarà la prossima partita, quella con il Galles: “La tranquillità e la programmazione ci portano a conquistare risultati sempre più prestigiosi e la partita con il Galles è una di quelle partite che può darci la spinta decisiva verso il Mondiale”. Un sogno che potrebbe diventare realtà, grazie ad un fantastico gruppo: “Di partita in partita ci sono giocatrici che emergono, Silvia Gaudino e Veronica Schiavon sono due punti fondamentali della squadra, la seconda ha totalizzato 132 punti in sette edizioni del torneo delle Sei Nazioni, Silvia ha raggiunto quota 51 caps, ma senza la squadra alle spalle non otterrebbero i risultati ai quali sono arrivate”.
Rispetto agli scorsi anni, la squadra sembra aver trovato la quadratura del cerchio che le consente di portare avanti progetti di lungo periodo: “La squadra è più matura – afferma Maria Cristina Tonna, manager della Nazionale femminile italiana – consapevole dei propri mezzi grazie al costante sviluppo del rugby femminile in Italia, in regioni quali la Sardegna, che ha ripreso a produrre atlete di alto livello, nonché in regioni nelle quali la tradizione rugbistica è meno sviluppata come la Puglia, che oggi vanta quattro squadre nella categoria under 14. Uno sviluppo figlio, inoltre, del grande lavoro svolto dai comitati regionali, che hanno creato eventi collegati ad ogni match della Nazionale: partite delle under 16, i rugby mob in Lombardia, nonché tornei di minirugby”. Il vero segreto di questo momento d’oro della Nazionale, però, è l’accurata programmazione della FIR: “E’ stato molto importante, per la crescita della squadra, poter giocare i due test match a novembre e dicembre, anticipando in questo modo il lavoro di rodaggio che di solito veniva svolto nelle prime due partite del Sei Nazioni”. Ma il XV rosa è rimasto con i piedi per terra: “Ci godiamo il momento, ma continuiamo a rimanere concentrate sul nostro obiettivo, la qualificazione al Mondiale”.
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