Gonzalo Quesada conferma quasi completamente la formazione che ha battuto l’Australia con un solo cambio – Riccioni al posto di Ferrari – Rassie Erasmus invece ne cambia 11 su 15 con la consueta imprevedibilità, anche tenendo in considerazione che il Sudafrica ha un calendario da ben 5 partite. Italia-Sudafrica sarà questo e tanto altro: una partita ricca di spunti tecnici e tattici, dal gioco a terra (dove Zuliani può ancora fare la differenza, ma avrà di fronte la Kolisi e Van Staden) alla fase difensiva degli Springboks, completamente diversa da quella dell’Australia. L’Italia quindi dovrà essere brava ad adattarsi velocemente e a sfruttare le caratteristiche dei propri trequarti. Tante novità anche in panchina, una delle tante chiavi del match di sabato 15 novembre all’Allianz Stadium di Torino: calcio d’inizio alle 13.40.
Linea difensiva
Dal punto di vista tattico la difesa sarà il primo fattore chiave del match. Il Sudafrica, infatti, difende in modo completamente diverso rispetto all’Australia. I Wallabies aspettavano sulla linea del raggruppamento, coprivano tutti gli spazi e costringevano gli avversari all’uno contro uno. Gli Springboks invece sono molto più aggressivi, salgono velocemente con l’obiettivo di togliere più spazio e tempo per la giocata al numero 10 avversario (in questo caso Paolo Garbisi, ma anche Brex da primo ricevitore ed eventualmente Allan dalla panchina) e guadagnare metri in difesa con la loro fisicità a contatto. Non è un caso che in campo ci siano placcatori fortissimi come Kolisi e Van Staden, ma anche centri rapidi come Hooker e Moodie (anche se meno fisici della coppia titolare De Allende-Kriel) che possano chiudere velocemente tutti gli spazi. E poi c’è Johan Grobbelaar, tallonatore dei Bulls che ha già messo insieme 69 placcaggi in 5 partite di URC. Per limitare l’impatto del Sudafrica da questo punto di vista sarà fondamentale il lavoro nel punto d’incontro, per avere possessi veloci e permettere a Varney di giocare il pallone prima che il Sudafrica sia già pronto per salire a tutta velocità.
Breakdown e possesso
Proprio per questo il punto d’incontro sarà decisivo. Del resto, contro l’Australia gli Azzurri hanno fatto la differenza proprio nel breakdown, con Zuliani, Lorenzo Cannone e Nicotera scatenati. In questo caso, oltre a mettere sotto pressione gli avversari, servirà tanto lavoro di pulizia in attacco per sigillare il possesso e permettere ai compagni di giocare a ritmi alti. Certamente non sarà facile, perché dall’altra parte bisognerà battagliare con Mostert, Kolisi e compagnia per mantenere il possesso: per quanto riguarda la touche, attenzione soprattutto al numero 7 Dixon, che in URC è una continua spina nel fianco per i lanci avversari, oltre al già conosciuto Kleyn. Gli Azzurri però hanno già retto bene contro gli altissimi australiani affidandosi a Zambonin e Vintcent, con Lorenzo Cannone e supporto e l’ingresso di Ruzza dalla panchina che può garantire un’ulteriore opzione. Le partite di questa estate lo insegnano: il possesso è la chiave di tutto, perché quando l’Italia è riuscita ad avere il pallone in mano (come nel secondo tempo di Pretoria) ha messo in difficoltà anche i campioni del mondo. Se invece gli Springboks dovessero riuscire a nascondere il pallone alla squadra di Quesada le cose potrebbero complicarsi, soprattutto perché la squadra di Erasmus porterebbe il match sul binario a lei più congeniale: l’impatto fisico puro. L’Italia, quindi, dovrà reggere l’urto e poi reagire con la qualità dei propri interpreti.
Equilibrio e punti fermi
Nonostante i tanti cambi, non è un caso che Rassie Erasmus abbia scelto 3 giocatori chiave – uno del reparto – che serviranno a dare equilibrio e concretezza al suo Sudafrica: capitan Siya Kolisi davanti, Handré Pollard in mediana e Damian Willemse dietro, 3 giocatori per mettere ordine in mezzo al campo se l’Italia – come con l’Australia – dovesse riuscire a imporre il suo ritmo e a spostare velocemente il pallone da una parte all’altra del terreno di gioco. Con una difesa così aggressiva, le giocate di Capuozzo, la potenza di Ioane, la completezza di Menoncello e il cervello di Garbisi e Brex diventano tutti fattori chiave per poter uscire dalla ragnatela tessuta da Rassie Erasmus. Decisive anche le sfide individuali: a Udine Lynagh ha praticamente annullato Potter, ma davanti avrà un fuoriclasse come Arendse. Dall’altra parte Van der Merwe è l’altro nascente delle ali sudafricane, ma Ioane può e deve metterlo in difficoltà, soprattutto sul piano fisico.
La panchina
Per entrambe le formazioni la panchina offre spunti molto interessanti. Gonzalo Quesada torna al 6+2 sostituendo Izekor e Marin con Favretto e Odiase per garantire peso e fisicità nel secondo tempo, quando il Sudafrica metterà dentro la solita “bomb squad”. Questa volta c’è un’ulteriore variazione sul tema, perché Rassie Erasmus ha rinunciato al tallonatore di riserva per portare solo 2 prime linee e ben 4 giocatori (RG Snyman, Nortje, Esterhuizen e Smith) tra seconda e terza, considerando anche Esterhuizen che ormai è l’esempio perfetto di giocatore ibrido che passa con disinvoltura da terza linea a centro e viceversa. In caso di necessità sarà il numero 8 Van Staden a diventare tallonatore. L’impatto della bomb squad, quindi, potrebbe essere ancora maggiore, e l’Italia dovrà rispondere alla grande, soprattutto in prima linea con Ferrari e Spagnolo che possono garantire la qualità necessaria per reggere l’impatto.
Le formazioni di Italia-Sudafrica
Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Louis Lynagh, 13 Juan Ignacio Brex (C), 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Lorenzo Cannone, 7 Manuel Zuliani, 6 Ross Vintcent, 5 Andrea Zambonin, 4 Niccolò Cannone, 3 Marco Riccioni, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Tommaso Di Bartolomeo, 17 Mirco Spagnolo, 18 Simone Ferrari, 19 Federico Ruzza, 20 Riccardo Favretto, 21 David Odiase, 22 Martin Page-Relo, 23 Tommaso Allan
Sudafrica: 15 Damian Willemse, 14 Edwill van der Merwe, 13 Canan Moodie, 12 Ethan Hooker, 11 Kurt-Lee Arendse, 10 Handré Pollard, 9 Morne van den Berg, 8 Marco van Staden, 7 Ben-Jason Dixon, 6 Siya Kolisi (C), 5 Franco Mostert, 4 Jean Kleyn, 3 Zachary Porthen, 2 Johan Grobbelaar, 1 Boan Venter
A disposizione: 16 Gerhard Steenekamp, 17 Wilco Louw, 18 RG Snyman, 19 Ruan Nortje, 20 André Esterhuizen, 21 Kwagga Smith, 22 Grant Williams, 23 Manie Libbok
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