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BKT URC, Benetton dai due volti. Belle Zebre, con qualche rimpianto. Analisi del decimo turno.

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Nella decima giornata di United Rugby Championship il Benetton è stato sconfitto 47-18 da Leinster alla RDS Arena di Dublino, mentre le Zebre hanno ceduto 24-19 al Lanfranchi contro Edimburgo. Partita a due facce per i biancoverdi, che hanno giocato un primo tempo alla pari e sono stati in partita fino al 60’, poi gli irlandesi sono venuti fuori con prepotenza segnando 3 mete fra il 64’ e il 77’, chiudendo il match con un punteggio forse più pesante rispetto ai valori visti in campo. La squadra di Roselli ha giocato una buona partita contro Edimburgo, è stata davanti fino al 70’ e ha ceduto nel finale concedendo 2 mete da drive: il punto di bonus conquistato nel finale è una soddisfazione parziale, perché le Zebre avevano dimostrato di poter battere gli scozzesi.

Benetton: un grande primo tempo
Nella prima frazione il Benetton ha giocato alla pari contro i dominatori del Torneo, andando a segno 2 volte con una doppietta di Mendy e toccando quota 18 con i calci di Umaga, l’ultimo addirittura dalla propria metà campo. Leinster è andato a segno 3 volte con delle accelerazioni brucianti e i soliti multifase logoranti, ma il primo tempo si è chiuso solo sul 21-18 grazie a un’ottima difesa biancoverde. Anche grazie ai ritmi bassi, dovuti alle tante mischie e alla pioggia scrosciante, la squadra di Bortolami ha tenuto bene il campo, poi nella ripresa l’intensità dell’incontro si è alzata e Leinster ha avuto la meglio.

Le difficoltà della ripresa
La meta di Jenkins dopo 2 minuti dal ritorno in campo è stata un colpo pesante per il Benetton, che però ha reagito bene continuando a giocare alla pari e rendendosi più volte pericoloso. È mancata un po’ di precisione in attacco, soprattutto nella gestione dei multifase contro una difesa arrembante e furiosa come quella irlandese. La quinta meta di Leinster, arrivata al 64’ con Murphy, ha definitivamente chiuso la partita. Il Benetton non ha più avuto la forza di rispondere, e gli irlandesi sono andati ancora a segno fino al 47-18 finale, eccessivo rispetto a quello che si è visto in campo.

Zebre: non basta una grande difesa
Al Lanfranchi le Zebre guidano il match contro Edimburgo per 70 minuti, con un’ottima prestazione difensiva (161 placcaggi riusciti, 95% di efficacia) e la solita magia di Simone Gesi a propiziare la meta iniziale di Garcia. In una serata di grandissima difficoltà gli scozzesi si sono affidati alle basi: alla mischia, a una maul sempre avanzante – dalla quale sono nate le due mete in 5 minuti che hanno ribaltato il match – e alle prese aeree del solito Boffelli. La squadra di Roselli ha giocato bene, dimostrandosi ancora una volta competitiva a questi livelli, ma non è riuscita a rompere il tabù scozzese (che dura dal 2018) a causa del troppo possesso (63%) concesso ad Edimburgo, che ha dominato anche dal punto di vista territoriale (73%).

Tante occasioni
Nonostante i pochi palloni a disposizioni, come sempre le Zebre sono riuscite a crearsi delle opportunità grazie alle solite accelerazioni palla in mano, spesso da lontano. I numeri parlano da soli: 5 clean breaks, 14 difensori battuti, 7 offloads, ma una sola meta segnata. Più volte i ragazzi di Roselli sono arrivati nei 22 scozzesi, subendo troppo nel punto d’incontro e subendo più volte dei turnover nei momenti decisivi, tra cui 4 messi a segno dal solo Jamie Ritchie. Tante però le prestazioni individuali incoraggianti: Iacopo Bianchi ha giocato una grande partita sia in attacco, dove ha spesso portato palla in avanzamento, sia in difesa con 20 placcaggi riusciti. Lo stesso ha fatto anche Giovanni Licata, mentre Simone Gesi ha saputo tramutare in meta uno dei pochi palloni giocabili della sua partita. Bene anche Rizzoli e Genovese, che con il loro ingresso hanno rimesso a posto una mischia che nel primo tempo era stata in difficoltà.