©2023 Federazione Italiana Rugby

Alessandro Troncon

Nato a: Treviso
il: 6 settembre 1973
Ruolo: Terza linea/Seconda linea
Altezza: 1.78
Peso: 85 kg
Clubs: Mirano, Treviso, Montferrand (Fra), Clermont Auvergne (Fra)
Caps: 102
Caps come capitano: 22
Esordio in Nazionale: Italia-Spagna 62-15 (Parma, 7.5.1994)
Ultima in Nazionale: Scozia-Italia 18-16 (Saint Etienne, 29.9.2007)
Punti segnati: 95 (19m)
Caps Sei Nazioni: 27
Caps RWC: 14
Altre selezioni: Italia U.18, Italia U.19, Italia U.21, Italia Univ., Italia Emerging, Italia A, Italia XV, Barbarians
Azzurro n°: 462

Un gigante (in senso figurato) che ha attraversato due epoche: l’epopea dell’Italia di Georges Coste, che ci spalancò le porte del Sei Nazioni, e quella dei primi anni nel Torneo, fino all’indimenticabile edizione del 2007, quando Pierre Berbizier condusse gli azzurri a due vittorie contro gli anglosassoni e a un piazzato (fallito) dai quarti della Coppa del Mondo. Di quella stagione, l’ultima del nostro, restano due immagini indelebili: la grinta di Troncon che chiede la mischia della staffa a Murrayfield, nei minuti finali della storica vittoria contro la Scozia, la prima in trasferta nel Sei Nazioni; le lacrime di Troncon sotto la pioggia di Saint Etienne, dopo la sconfitta con la stessa Scozia, da capitano e malgrado la sua meta, nella serata dell’addio al sogno-qualificazione. I due volti della personalità di Tronky, leader in campo e schivo nella vita, scovato dal c.t. Coste a Mirano, dove il Treviso l’aveva mandato a farsi le ossa, e convocato a sorpresa in Nazionale per il tour in Australia (1994) al prezzo dell’addio polemico all’azzurro dell’allora mediano di mischia titolare, Umberto Casellato. Nella speduta Darwin, contro la rude selezione del Northern Territory, il primo vagito (da titolari) della partnership con Diego Dominguez che ha segnato l’età dell’oro della Nazionale (53 partite ufficiali in tandem). In una carriera sontuosa, una Coppa Europa, quella del 40-32 alla Francia nella non più “fatal Grenoble” (1997), sette scudetti con Treviso, inframezzati dall’esperienza francese a Clermont Ferrand, dove ha vinto una Challenge Cup, ma non è riuscito a spezzare la maledizione che voleva (fino al 2010) Les Auvergnats sempre sconfitti nelle finali per il Bouclier de Brennus (a lui accadde nel 2001 e nel 2007). Dopo il ritiro è rimasto sul campo, prima da assistente allenatore del c.t. Nick Mallett, poi da tecnico dell’Italia U.20 e in altri ambiti per una carriera che ha ancora tanti capitoli da aggiungere. Per chiudere, una curiosità: Troncon diventa “centurione” il 19 settembre 2007 contro il Portogallo, al Parc des Princes di Parigi. Entra da solo, assapora la meritata “standing ovation”. Ma per le statistiche il traguardo è stato ora retrodatato a Italia-Romania di una settimana prima, a Marsiglia. Nel frattempo, infatti, la FIR ha riconosciuto agli azzurri i caps delle qualificazioni mondiali del 1997-98, in cui Tronky giocò il match contro la Georgia. Un flash-back che ha mandato in tilt la storia.