Due cambi a testa per Italia e Sudafrica nel match che vale una grossa fetta di quarti di finale: le Azzurre operano due cambi “semplici” ruolo per ruolo, mentre le Springbok Women modificano anche l’assetto tattico delle trequarti. Per la sfida della seconda giornata della Rugby World Cup (domenica 31 agosto alle 16.30, diretta Rai Sport/RaiPlay) Fabio Roselli inserisce Beatrice Rigoni come primo centro al posto di Mannini, mentre davanti ritorna Beatrice Veronese in luogo di Ranuccini, entrambe le ragazze sostituite partiranno comunque dalla panchina. Roselli si affida quindi a due giocatrici di esperienza per una sfida che si preannuncia complicata dal punto di vista fisico, con le Springbok Women che dal punto di vista del gioco hanno già dimostrato col Brasile di voler fare tanta strada palla in mano attaccando per linee dirette.
Il Sudafrica cambia assetto
Non è un caso che coach Swys de Bruin non abbia operato nessun cambio tra le prime otto, che restano le stesse dei 66 punti al Brasile. Due invece i cambi fra le trequarti: Chumisa Qawe giocherà primo centro al posto di Aphiwe Ngwevu, ma soprattutto la mediana di mischia Unam Tose prende il posto di Nadine Roos, che da numero 9 si sposta invece ad estremo, con Dolf (numero 15 contro il Brasile) che a sua volta si sposta ala al posto di Samboya. Lo stesso c.t. del Sudafrica ha motivato la scelta: “Lo scorso anno al WXV 2 a Città del Capo perdemmo di poco, soprattutto perché non riuscimmo a contenere il loro gioco al piede e loro trequarti. Ecco perché abbiamo fatto queste modifiche”. Roos, infatti, essendo comunque una “9” di base garantisce più piede e anche maggiore lettura del gioco per contrastare il ritmo che le azzurre potrebbero imporre palla a mano, ed è una scelta volta ad arginare l’attacco azzurro in campo aperto e a mettere invece in difficoltà l’Italia nel gioco al piede.
Battaglia
Contro il Brasile, il Sudafrica si è affidato prima di tutto a una mischia dominante – con Latsha, Gwala e Charlie che hanno fatto la differenza – e alle cariche e alla fisicità della numero 8 Aseza Hele: 1.72 per 91 kg, dotata non solo di grande capacità di fare strada (113 metri fatti palla in mano contro il Brasile) ma anche di belle mani e visione di gioco. Con tre mete ha steso le sudamericane, ma tutto il Sudafrica si è presenta intenzionato a fare la differenza a contatto: 658 metri guadagnati totali, 38 avversarie battute e 12 offload, a dimostrazione che anche con le mani le Springbok Women possono dire la loro. Dall’altra parte, invece, Roselli ha reinserito in formazione Veronese, giocatrice di gran movimento in mezzo al campo ma anche molto affidabile in rimessa laterale, una delle fasi statiche che contro la Francia non ha funzionato al meglio, ma che è fondamentale per il gioco azzurro. Il drive dell’Italia, anche al Sei Nazioni, ha fatto la differenza, e anche contro le Bleus nelle occasioni in cui le Azzurre hanno avuto dei palloni di qualità in touche sono riuscite a fare tanta strada con la maul, conquistando anche dei calci di punizione.
Per avere palloni veloci, poi, serviranno le cariche delle solite Tounesi e Sgorbini e un gran lavoro di pulizia da parte di tutte le avanti azzurre. Se la squadra di Roselli dovesse riuscire a fare la differenza su questo aspetto, la partita potrebbe girare dalla sua parte, perché poi entrerebbero in gioco le trequarti azzurre e a quel punto per le sudafricane sarebbe difficilissimo reggere il ritmo e la velocità delle avversarie. Anche perché il Sudafrica qualche placcaggio lo sbaglia: col Brasile ha terminato il match con l’85% di placcaggi riusciti, percentuale buona ma non eccezionale considerando l’avversario chiaramente un gradino sotto e il dominio del match.
Velocità
L’Italia ha ampiamente dimostrato di poter essere pericolosa nel gioco aperto, e contro una squadra fisica ma che può lasciare spazi in mezzo al campo dovrà sfruttare al meglio questa possibilità: per farlo, però, servirà alzare il ritmo nei punti d’incontro. Contro la Francia i sostegni non sempre sono stati veloci e puntuali, costringendo Stefan e Stevanin a giocare spesso palloni poco puliti e più facilmente leggibili dalla difesa. Aumentare l’intensità della battaglia in mezzo al campo, come detto, servirà ad innescare nel modo migliore anche le pericolosissime trequarti azzurre.
La scelta di schierare di nuovo Rigoni dal primo minuto è probabilmente legata proprio alla volontà di sfruttare gli spazi che il Sudafrica potrebbe lasciare, giocando con un doppio play che toglierà riferimenti alla difesa e permetterà alle Azzurre di avere molte più opzioni di gioco. L’Italia infatti non deve “stare” alle regole del Sudafrica, che proverà a rendere il match quanto più fisico e combattuto possibile, ma deve portarlo sui propri binari costringendo le Springbok Women a muoversi lungo il campo in fase difensiva e ad inseguire le continue accelerazioni delle trequarti azzurre. Far arrivare dei palloni di qualità a Muzzo e D’Incà e permettere a Ostuni Minuzzi di avere lo spazio per accelerare potrebbe mettere in seria difficoltà il Sudafrica, che dall’altra parte cercherà sicuramente di imporsi fisicamente per evitare che le Azzurre alzino i giri del motore.
RWC 2025: le formazioni di Italia-Sudafrica
Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Michela Sillari, 12 Beatrice Rigoni, 11 Alyssa D’Incà, 10 Emma Stevanin, 9 Sofia Stefan, 8 Elisa Giordano (C), 7 Beatrice Veronese, 6 Francesca Sgorbini, 5 Giordana Duca, 4 Sara Tounesi, 3 Sara Seye, 2 Vittoria Vecchini, 1 Silvia Turani
A disposizione: 16 Laura Gurioli, 17 Emanuela Stecca, 18 Gaia Maris, 19 Valeria Fedrighi, 20 Alissa Ranuccini, 21 Alia Bitonci, 22 Sara Mannini, 23 Francesca Granzotto
Sudafrica: 15 Nadine Roos, 14 Byrhandré Dolf, 13 Zintle Mpupha, 12 Chumisa Qawe, 11 Ayanda Malinga, 10 Libbie Janse van Rensburg, 9 Unam Tose, 8 Aseza Hele, 7 Sinazo Mcatshulwa, 6 Sizophila Solontsi, 5 Danelle Lochner, 4 Nolusindiso Booi (C), 3 Babalwa Latsha, 2 Lindelwa Gwala, 1 Sanelisiwe Charlie
A disposizione: 16 Micke Gunter, 17 Yonela Ngxingolo, 18 Nombuyekezo Mdliki, 19 Vainah Ubisi, 20 Lerato Makua, 21 Catha Jacobs, 22 Eloise Webb, 23 Aphiwe Ngwevu
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