Dopo la vittoria al cardiopalma ottenuta a Viadana nel secondo turno del World Rugby U20 Championship contro l’Irlanda, gli Azzurrini si preparano ad affrontare l’ultima gara della fase a gironi del torneo, in programma mercoledì 9 luglio contro i pari età della Georgia (diretta alle 20:30 su RaiSport e Sky Sport Max).
Un incontro chiave per il prosieguo nella competizione: in caso di risultato positivo, l’Italia potrebbe conquistare il secondo posto nella Pool C e affrontare le fasi finali con maggiore tranquillità. Tuttavia, non potrà accedere alle semifinali riservate alle tre vincitrici dei gironi e alla miglior seconda, a causa della classifica.
I precedenti sorridono ai Junior Lelos, che nei sette confronti ufficiali hanno ottenuto quattro vittorie contro le tre degli Azzurrini. Nell’edizione 2024 disputata in Sudafrica, furono proprio i caucasici a superare l’Italia U20 nella finale per il nono posto.
Abbiamo analizzato la sfida che attende gli Azzurrini con Alessandro Lodi, allenatore dei trequarti della Nazionale Under 20 insieme ad Andrea Marcato.
Dopo le partite con i Baby Blacks e con l’Irlanda, la squadra ha confermato di essere solida. Cosa servirà contro la Georgia, che si è dimostrata particolarmente ostica?
Nelle prime due partite abbiamo fornito una prestazione difensiva solida e consistente. Siamo riusciti a concedere poco sia alla Nuova Zelanda che all’Irlanda. È chiaro che possiamo essere un po’ più efficaci in attacco, ed è proprio questo l’obiettivo su cui stiamo lavorando in vista della prossima partita. La Georgia, a differenza di Irlanda e Nuova Zelanda, gioca un rugby diverso, molto più incentrato sulle fasi statiche. La forza della loro mischia – sia nei drive che in chiusa – è sicuramente la loro arma principale per concretizzare i punti. I nostri avanti saranno chiamati a una prova importante per contrastarli. Anche nel gioco aperto la Georgia tende a essere molto diretta, a cercare il confronto fisico. Quindi, fisicità e disciplina saranno aspetti fondamentali. Se riusciremo a reggere l’impatto e a mantenere la disciplina, potremo concedere loro poche occasioni di entrare nei nostri 22 metri.
Cosa ti piace di questa Italia in questo momento?
Sicuramente l’atteggiamento. I ragazzi combattono fino all’ultimo in ogni partita, sono stati competitivi contro entrambe le squadre, e questo è un aspetto fondamentale. Dal punto di vista caratteriale, la squadra è cresciuta tanto nel corso di questa stagione. È chiaro che ogni partita è una verifica: bisogna confermarsi ogni volta.
Contro la Georgia sarà una partita chiave, anche alla luce degli incroci nel girone. L’Irlanda giocherà con la Nuova Zelanda e subito dopo toccherà a voi. È lo snodo decisivo per proseguire nel Mondiale?
Sì, indicativamente chi vince tra noi e la Georgia – soprattutto se il pronostico tra Nuova Zelanda e Irlanda verrà rispettato – potrebbe chiudere al secondo posto nel girone. Viceversa, se non dovessimo vincere, rischieremmo di arrivare ultimi e quindi giocarci i piazzamenti dal nono al dodicesimo posto. È un Mondiale con sole tre partite nel girone, e questo lo rende ancora più duro. Il tempo di recupero è breve, solo quattro giorni tra una gara e l’altra, quindi ritrovare energie e mantenere la consistenza è tutt’altro che scontato. Detto questo, i ragazzi sono determinati a fare un’altra prestazione di alto livello.
Dopo il match con la Nuova Zelanda, Andrea Marcato chiedeva alla squadra un po’ più di cinismo nei momenti chiave delle partite. Contro l’Irlanda ti sembra che si sia fatto un passo avanti?
Sì, sicuramente siamo stati più cinici rispetto alla gara con la Nuova Zelanda. Ma penso che possiamo esserlo ancora di più – e dobbiamo esserlo. Con l’Irlanda abbiamo fatto un piccolo passo avanti, ora l’obiettivo è farne un altro contro la Georgia.
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