28 maggio, una normale domenica di rugby, ma qui nella sezione dell’alta sicurezza della Casa Circondariale di Livorno “le Sughere” oggi niente è normale: si festeggia la giornata dello “sport oltre le sbarre”. La prima cosa strana è che si terranno due partite nella stessa mattina: una di calcio e una di rugby, due partite ed un solo pubblico formato dai familiari dei detenuti, ed anche questo è un evento eccezionale.
Si inizia alle 9,30 con la presentazione dell’evento da parte della responsabile degli educatori Marcella Gori, con il saluto del rappresentante del comune di Livorno consigliere Salvatore Nasca e del garante dei diritti dei detenuti Marco Solimano. Prima di cominciare la Dott.ssa Gori ringrazia tutti i presenti, l’allenatore della squadra del carcere Paolo Stringara, la squadra avversaria della CGIL di Livorno, i referenti della FIR presenti, Daniela De Angelis e Marco Masetti. Due tempi da 20 minuti e la partita scorre via tranquilla.
Alle 11 entrano in campo le squadre per l’attesa partita di rugby, molti degli spettatori non sanno cosa sia il rugby e soprattutto non hanno mai visto una partita. Da una parte la formazione delle Sughere le Pecore Nere dall’altra una rappresentativa delle squadre Old della toscana. Spesso quando si parla delle squadre Old si pensa a rugbysti con i capelli bianchi che dopo aver giocato festeggiano con terzi tempi fuori dalle righe, ma in toscana gli Old sono molto di più. Oltre ai Rino..cerotti, che sono i tutor delle Pecore Nere e che tutte le settimane si recano alle Sughere ad allenarle, tutte le altre squadre sono, di fatto, entrate nel progetto andando a giocare le partite del campionato all’interno del carcere.
La partita di oggi è vera, come tutte le partite di rugby. Molto equilibrata con continui cambi di fronte e il pubblico, che partecipa attivamente, si sorprende che dopo uno scontro, un placcaggio o una mischia aperta i giocatori si alzino continuando a giocare tranquillamente. Dovrebbero essere due tempi da venti minuti ma i giocatori si divertono e il secondo ne dura quasi trenta; poi l’arbitro FIR Carlo Damasco si impone e fischia la fine. Nel corso della partita c’è stata un’altra bella novità perché gli ultimi dieci minuti della partita sono stati diretti da Tommaso uno dei nuovi arbitri diplomato al corso tenuto all’interno del carcere.
Un breve intervento da parte del direttore dott. Giuseppe Renna che ringrazia tutti i partecipanti evidenziando il valore positivo dello sport, in particolare del progetto “Rugby Oltre le Sbarre”, in una situazione di disagio come quella del carcere. Per concludere, come dopo ogni partita, entrano i “ragazzi” del terzo tempo, anche loro ‘ospiti’ del carcere, che dalle prime ore della mattina hanno lavorato per preparare un buffet davvero notevole. Per il loro impegno di tutto l’anno ricevono dai rappresentanti delle squadre toscane old il premio per il migliore terzo tempo del campionato.
Un’altra iniziativa di successo all’interno del progetto Pecore Nere iniziato nel 2016 con la collaborazione della FIR e del Comitato Toscano e dedicato alla memoria di Manrico Soriani che, con Michele Niccolai e Massimo Soriani, ha portato il rugby alle Sughere.
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