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NAZIONALE FEMMINILE, L’EMOZIONE E LA RINASCITA DI SARA TOUNESI: “PERIODO BUIO ALLE SPALLE”

Italia Femminile |

TounesiParma – Le lacrime durante l’inno, la voglia di dare tutto in campo: dopo un periodo molto difficile, Sara Tounesi è tornata a vestire la maglia della Nazionale italiana, e lo ha fatto come sempre con la carica e la caparbietà che la contraddistingue. La seconda linea azzurra ha raccontato i mesi complicati che hanno preceduto il suo ritorno in campo dopo la squalifica subita durante la Coppa del Mondo e la voglia di dare il massimo in un Sei Nazioni importantissimo per l’Italia.

Sara, ti abbiamo vista molto emozionata prima del match con la Francia.

È stato un periodo abbastanza difficile, fisicamente e mentalmente. Ritrovarmi in azzurro è una sorta di ripartenza, è un grande onore e un bisogno personale di ritrovare la squadra, il gruppo e le ragazze, e ovviamente il gioco del rugby. Quando sono tornata in campo avevo una voglia immensa di spaccare tutto (ride, ndr).

Anche sui social hai parlato di un periodo molto difficile. Come sono stati questi mesi?

“È stata una bella botta. Dopo essere tornata dal Mondiale e aver ricevuto la squalifica ho avuto un periodo davvero buio, non avevo più obiettivi e motivazioni. Non ho problemi a dirlo e non devono esserci tabù a riguardo: ho avuto un periodo di depressione, mi sono fatta aiutare da una psicologa dello sport ed è stata una scelta molto importante per me, avevo bisogno di un professionista esterno. Poi comunque nel gruppo della Nazionale ci sono persone che oltre ad essere mie compagne in campo sono anche le mie migliori amiche, che mi hanno aiutata e sostenuta. Per quanto riguarda la squalifica e quello che è successo al Mondiale, sinceramente preferirei non tornare più sull’argomento: il gesto era giustamente da punire e io ho preso la mia punizione, che poi sia giusta, sbagliata, eccessiva o meno non conta, è una punizione e va rispettata. Ora è acqua passata, è stata un’occasione per lavorare su di me, mettermi in discussione e migliorare su alcuni aspetti”.

Si tratta di un messaggio molto importante, la salute mentale è ancora tabù sotto molti aspetti

“Certo. Per me è importantissimo parlarne: si parla sempre di come un giocatore o una giocatrice si allena, di quanto è forte fisicamente e di quello che fa in campo, ma bisogna dare il giusto risalto anche ad altri aspetti. Credo che se una persona sta bene mentalmente riesce a colmare anche delle lacune fisiche, bisogna essere sereni. Molti degli infortuni fisici che ho avuto nella mia carriera sono arrivati in periodi in cui non ero mentalmente serena”.

Domenica, l’Italia ha dato davvero l’impressione di poter portare a casa la partita. Avevate anche voi la stessa sensazione?

“Io ero convinta al 100% di vincere quella partita. Purtroppo le cose non sempre vanno come vogliamo, e sta a noi imparare dai nostri errori e da come abbiamo gestito certe situazioni, per non ripeterle in futuro. Cosa è mancato? Dovevamo adeguarci meglio ad alcuni eventi, ad esempio il cambio di tempo tra il forte vento della prima frazione e la pioggia della ripresa. Sono elementi da prendere in considerazione quando si gioca, e non gestirli bene ha portato a delle imprecisioni che a livello internazionale si pagano care”.

Le sfide con l’Inghilterra sono sempre particolari. Quali sono i vostri obiettivi per domenica?

“Dobbiamo consolidare il nostro stile di gioco, il nostro modo di stare in campo in vista anche del futuro. Sarà una partita dura, chiaramente, ma questo non vuol dire che dobbiamo entrare in campo con l’idea che andrà tutto malissimo. Anzi, dobbiamo lavorare al meglio che possiamo per rendere sempre più strutturato e solido il nostro gioco per le prossime partite”.

Alla fine è un Sei Nazioni diviso in due, con le 3 sfide più alla portata previste alla fine. C’è un “prima” e un “dopo” queste prime due partite?

“No, il fatto di avere le due squadre più forti all’inizio non significa che il nostro Sei Nazioni inizi con l’Irlanda, penso sia un’idea sbagliata: il nostro Sei Nazioni è iniziato domenica scorsa contro la Francia e continuerà domenica prossima con l’Inghilterra, e dobbiamo essere in grado di affrontare anche questo tipo di partite. Non possiamo concentrarci solo su Irlanda, Scozia e Galles perché sappiamo di potercela giocare”.