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INGHILTERRA V ITALIA: CROWLEY CONFERMA, BORTHWICK CAMBIA. L’ANALISI DELLE FORMAZIONI A TWICKENHAM

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INNOITAFRA copiaPrima trasferta azzurra dell’anno: l’Italia va a Twickenham per affrontare l’Inghilterra nella seconda giornata del Sei Nazioni 2023. Gli inglesi devono riscattare la sconfitta interna con la Scozia, mentre gli azzurri vogliono riprovarci ancora dopo l’impresa sfiorata contro la Francia. I due staff hanno fatto scelte radicalmente opposte, vediamole nel dettaglio.

Crowley sceglie la continuità

Kieran Crowley schiera una formazione all’insegna della continuità, con tre soli cambi: due nel XV titolare e uno in panchina. Il tecnico ripropone la formula del doppio estremo vista nella vittoria dello scorso anno a Cardiff e schiera Edoardo Padovani al posto di Pierre Bruno (a disposizione in panchina), scelta difensiva orientata a coprire maggiormente gli spazi al largo, dove l’Inghilterra ha dimostrato di poter far male già nella sfida persa contro la Scozia. Inoltre, Padovani rappresenta un’ulteriore opzione nel gioco tattico al piede, fase nella quale Farrell e Steward proveranno a mettere in difficoltà gli azzurri, e può anche piazzare dalla lunga distanza, particolare non da poco considerando la scelta già vista contro la Francia di andare per i pali in ogni occasione utile.

Il secondo cambio è rappresentato dal ritorno di Marco Riccioni, schierato titolare al fianco di Nicotera e Fischetti. Per il pilone dei Saracens una lunghissima assenza, dopo il tremendo infortunio subito contro l’Argentina alla fine del 2021. Il suo ritorno garantisce un livello sempre più alto nel ruolo di pilone destro, con Simone Ferrari pronto a subentrare dalla panchina. Il terzo cambio è quello di Jake Polledri, a 2 anni e mezzo di distanza dalla sua ultima partita in Nazionale: la terza linea di Gloucester prende il posto di Giovanni Pettinelli in panchina, e sarà utilizzato come impact player.

I cambi dell’Inghilterra

Borthwick, dall’altra parte, cambia di più: la scelta che farà più discutere in questi giorni di avvicinamento alla partita è sicuramente quella di “sacrificare” Marcus Smith, con Owen Farrell che sarà invece titolare con la maglia numero 10. Cambio radicale anche nella cerniera di centri, con Ollie Lawrence e soprattutto il sempreverde Henry Slade, usato sicurissimo al quale non rinuncia nemmeno l’ex tecnico dei Leicester Tigers. Tra le esclusioni eccellenti c’è anche quella di Ben Youngs, in panchina – come backup di Van Poortvliet – ecco allora Alex Mitchell, mediano dei Northampton Saints. Un solo cambio invece davanti, con Jack Willis che sostituisce Ben Curry.

Dalla panchina, invece, l’uomo più atteso è senza dubbio Henry Arundell, che ormai da oltre un anno fa il bello e il cattivo tempo con i London Irish. In Nazionale ha giocato poco, Eddie Jones non lo “vedeva” particolarmente nonostante le buone prestazioni fatte vedere nelle poche occasioni a lui concesse. Contro l’Italia uno come lui potrebbe diventare fondamentale, soprattutto se la partita dovesse mettersi male.

Le sfide

In mezzo al campo sarà una battaglia furiosa: da una parte Brex, dall’altra Slade, la solidità al potere. Con Edoardo Padovani il triangolo allargato assume una prospettiva più difensiva, rinunciando alle sortite offensive di bruno ma guadagnando solidità nel gioco aereo e al piede con il trequarti del Benetton. Anche perché dall’altra parte Farrell e Steward proveranno a mettere pressione agli azzurri proprio con il gioco tattico al piede.

In mediana, quella tra Varney e Van Poortvliet è una sfida tra due ragazzi in cerca di riscatto. Il 9 azzurro deve trovare continuità, con il pomeriggio difficile dell’Olimpico che ha fatto da contraltare alle grandi prestazioni dello scorso novembre. Dall’altra parte l’inglese non ha ancora mai convinto pienamente, ed è stato tra i più criticati dopo la sconfitta con la Scozia: Borthwick, così come aveva fatto Eddie Jones, continua a dargli fiducia, ora starà a lui ripagarla.

Davanti si prospetta un’altra battaglia furiosa, e non è un caso che nessuno dei due allenatori abbia fatto cambi radicali nel pacchetto: uno solo per Borthwick, nessuno per Crowley fra i titolari, anche se gli azzurri recuperano dalla panchina Jake Polledri, fondamentale per garantire un altro ball carrier a partita in corso. In Inghilterra ci si aspetta tanto da Dombrandt, reclamato a gran voce e considerato uno dei grandi esclusi di Jones, ma sabato scorso ha steccato la “prima” in Calcutta Cup. Davanti avrà uno dei reparti nei quali l’Italia è più competitiva, e con Lorenzo Cannone, Lamaro e Negri sarà una grande sfida.

Le formazioni di Inghilterra-Italia

Inghilterra: 15 Freddie Steward, 14 Max Malins, 13 Henry Slade, 12 Ollie Lawrence, 11 Ollie Hassell-Collins, 10 Owen Farrell (C), 9 Jack van Poortvliet, 8. Alex Dombrandt, 7 Jack Willis, 6 Lewis Ludlam, 5 Ollie Chessum, 4 Maro Itoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 Ellis Genge

A disposizione: 16 Jack Walker, 17 Mako Vunipola, 18 Dan Cole, 19 Nick Isiekwe, 20 Ben Earl, 21 Alex Mitchell, 22 Marcus Smith, 23 Henry Arundell

Italia: 15. Ange Capuozzo, 14. Edoardo Padovani, 13. Juan Ignacio Brex, 12. Luca Morisi, 11 Tommaso Menoncello, 10. Tommaso Allan, 9. Stephen Varney, 8 Lorenzo Cannone, 7. Michele Lamaro (C), 6. Sebastian Negri, 5. Federico Ruzza, 4. Niccolò Cannone, 3. Marco Riccioni, 2. Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti

A disposizione: 16. Luca Bigi, 17. Federico Zani, 18. Simone Ferrari, 19. Edoardo Iachizzi, 20. Jake Polledri, 21. Manuel Zuliani, 22. Alessandro Fusco, 23, Pierre Bruno