Il rugby è proposto e praticato, con il coordinamento di FIR, da Società tutor o singoli allenatori, all’interno di circa 18 Istituti di Pena e 2 Case Famiglia sul territorio nazionale con l’obiettivo di contribuire, attraverso l’applicazione concreta dei valori educativi del rugby – il rispetto delle regole, dell’avversario, dell’arbitro, il sostegno del compagno – alla risocializzazione del detenuto.
I risultati delle esperienze dimostrano indubbi effetti benefici sul consolidamento dei rapporti umani all’interno del Carcere, attraverso una nuova percezione dell’altro e il rispetto delle regole.
Attraverso la normativa specifica rivolta alle Società attive nei progetti sociali, sono state rimosse quelle limitazioni che hanno permesso alle squadre costituitesi all’interno di alcuni Istituti di Pena, di partecipare a pieno titolo ai Campionati Federali ufficiali o all’attività Amatoriale, le cui gare si disputano sempre “in casa”.
Si attiva un processo virtuoso, un’ulteriore opportunità di formazione che definiamo IN&OUT, nell’incontro tra le squadre che disputano il Campionato o i Tornei amatoriali, offrendo anche una nuova rete di relazioni che può risultare preziosa in vista del loro reinserimento nella società civile.
Il 2 febbraio 2018 è stato siglato il primo Protocollo con il DAP per promuovere il Rugby in carcere, al quale segue l’11 settembre 2019 una Circolare sull’attività del Rugby diffusa dal DAP a tutti gli istituti penitenziari italiane per diffondere ulteriormente il progetto. Nel 2022 il Protocollo viene rinnovato fino al 2025.
In seguito alle esperienze del progetto Rugby Oltre le Sbarre nasce ‘Il Rugby in Carcere – Una guida per operatori penitenziari, sociali, sportivi’ a cura del funzionario giuridico-pedagogico per il DAP – Paolo Maddonni, strumento utile per chi già si adopera per il rugby in carcere e stimolo per chi invece non lo fa ancora, ma ne intuisce le potenzialità. Con questa guida si vuole incoraggiare la diffusione della pratica del rugby nei penitenziari italiani, mostrando quanto già esiste e quanto ancora si può mettere in campo per sviluppare le finalità di recupero sociale della persona che sconta una condanna, indicate dalla Costituzione della Repubblica Italiana e attuabili con gli strumenti delle leggi penitenziarie.
Il valore del progetto viene sancito il 14 novembre 2021, quando l’ex Azzurro Walter Rista, co-fondatore de La Drola nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino, squadra pioniera del progetto, è stato nominato Commendatore della Repubblica dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “per la professionalità e la generosità dimostrate nella promozione di percorsi di risocializzazione per i detenuti”.
Nel 2022 Sport e Salute, in seguito alla convenzione siglata con Fondazione Irti per attivare percorsi sportivi negli istituti penitenziari come forma di rieducazione dei detenuti, coinvolge la Federazione per iniziare un progetto di rugby nell’IMP di Casal del Marmo. Per garantirne l’attuazione FIR e Fondazione Irti stipulano un accordo per attivare il rugby nell’IPM per 37 settimane. Per lo svolgimento del progetto la Federazione collabora con Edi Onlus, attiva con un progetto di Rugby all’interno dell’IPM già dal 2019.
PROGETTO ‘ARBITRI OLTRE LE SBARRE’
Dopo l’introduzione di modifiche regolamentari che hanno permesso il rilascio della qualifica di arbitri agli individui presenti all’interno delle case circondariali che abbiano superato il Corso federale effettuato all’interno dell’Istituto di Pena, permettendo loro di esercitare il loro ruolo sia durante che al termine della pena, nel 2023 viene pubblicato il Protocollo ‘Arbitri Oltre le Sbarre’.
Il Progetto “Arbitri Oltre le Sbarre’’ costituisce quindi una nuova offerta formativa che, sostenuta da una individuale assunzione di responsabilità del partecipante, sperimenta la revisione del proprio vissuto sovvertendolo: il Direttore di gara è un facilitatore del gioco e del divertimento cui spetta occuparsi di garantire il rispetto delle regole, il rispetto dell’avversario, il rispetto dell’arbitro, il rispetto di quei valori a fondamento del nostro sport.
Il Protocollo è promosso in tutte le sezioni arbitrali di quei territori dove esiste un Club impegnato in un Istituto Penitenziario con il Progetto Rugby Oltre le Sbarre, aprendo l’aula didattica a tutte le parti che contribuiscono a far girare la palla ovale tra le sbarre: polizia penitenziaria, funzionari pedagogici, amministrativi. Per leggere il protocollo CLICCA QUI
PROGETTO ‘ALLENATORI OLTRE LE SBARRE’
Ad aprile 2024 è terminato il Corso Sperimentale per Allenatori di Rugby nella Casa Circondariale ‘Le Sughere’ di Livorno, pensato come step ulteriore all’interno del Progetto ‘Rugby Oltre le Sbarre’ FIR. Docente del corso Andrea Di Giandomenico, incaricato dalla FIR di tenere il Corso Sperimentale dal quale poi si costruirà il modulo base dedicato ai tecnici che svolgeranno il corso nelle altre Carceri.
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