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Italia U20, capitan Milano: “Con l’Irlanda ci giochiamo il podio. Il gruppo è cresciuto partita dopo partita”

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Un Sei Nazioni vissuto in altalena e un’ultima partita che deciderà il destino dell’Italia under 20: contro l’Irlanda gli Azzurrini inseguono il secondo podio della loro storia dopo quello del 2023 dopo un torneo particolare, equilibratissimo e in cui è ancora tutto il gioco per il terzo posto. I ragazzi di Santamaria sono consapevoli della grande importanza del match, e lo è anche il capitano Giacomo Milano, capitano dell’Italia under 20 e terza linea del Rugby Noceto, con 3 presenze stagionali nella franchigia delle Zebre: “Non ci nascondiamo, sappiamo che con questa partita ci giochiamo il podio, così come potremmo finire dietro perché la classifica è cortissima. Sono 4 partite che stiamo insieme, il gruppo ormai si è formato e insieme stiamo benissimo. Sicuramente c’è un po’ di stanchezza perché è stato un torneo duro e veniamo da un match contro la squadra più forte del Sei Nazioni, ma c’è anche tanta voglia di chiudere bene in una partita importantissima in cui possiamo fare la storia, quindi ci stiamo preparando al meglio”.

Contro l’Inghilterra c’è stato un cambio di passo dopo la sconfitta con la Francia, cos’è successo?

“L’Inghilterra è una squadra molto strutturata, conoscevamo la loro fisicità e la loro capacità di attaccare per linee dirette in maniera efficace, siamo stati bravi a studiarla bene e a ‘destrutturarla’, facendo ciò che ci eravamo prefissati in settimana e riscattandoci dopo la bruttissima sconfitta contro la Francia, contro la quale invece non eravamo riusciti a fare quello che avevamo programmato. Credo abbia inciso anche il tanto tempo che abbiamo passato insieme e il percorso che stiamo facendo insieme agli allenatori e con tutto il gruppo dei giocatori, un lavoro importante che spero possa dare i suoi frutti anche contro l’Irlanda”.

Con questa classifica (Galles terzo a 8 punti, poi Italia a 6, Scozia e Galles a 5, ndr) tutte le squadre possono giocarsi il podio? Come vivete la pressione di quest’ultima giornata?

“Il Sei Nazioni under 20 è da sempre un torneo molto equilibrato, quindi l’ultima partita è sempre decisiva per la classifica finale. Chiaramente è difficile non pensare a quanto la sfida con l’Irlanda sia importante, ma dobbiamo pensare a noi stessi e a fare ciò che ci riesce meglio, questa è la cosa che conta di più”.

Dove l’Irlanda può mettervi in difficoltà?

“L’Irlanda è una squadra tecnicamente molto preparata e strutturata, a livello di impostazione è una via di mezzo tra Inghilterra e Francia. Sono molto bravi a sfruttare le opportunità, sono una squadra molto cinica quindi non dobbiamo concedere occasioni facili”.

Dove invece l’Italia può mettere in difficoltà l’Irlanda?

“Possiamo provare a destrutturarla come abbiamo fatto contro l’Inghilterra, studiandoli bene potremmo metterli in difficoltà e fare in modo di avere anche noi del possesso e delle opportunità per far vedere il nostro gioco. Sono certo che possiamo fare bene”.

Alla luce di questi risultati, forse il rimpianto più grande riguarda la partita col Galles…

“Sì, purtroppo è un grande rimpianto. Forse affrontandoli adesso sarebbe finita diversamente, perché il gruppo diventa veramente coeso dopo la terza-quarta partita, anche perché avevamo tanti nuovi innesti. Purtroppo avevamo le due partite più importanti all’inizio, con la Scozia è andata bene, col Galles no. Infatti credo che dal punto di vista tecnico la miglior partita che abbiamo fatto sia stata contro proprio la Scozia perché era la prima partita e quindi questo rendeva le cose più difficili. Col Galles ci siamo andati vicini e alla fine ci è sfuggita la vittoria per un calcio, ma alla fine anche queste sconfitte ti insegnano e ti portano a volerti rifare. Ovviamente era una partita importante e c’è tanto rammarico, ma adesso dobbiamo pensare al presente e all’Irlanda”.

Cosa farà la differenza in quest’ultima giornata per la corsa al podio?

“Nel Sei Nazioni under 20 tutte le squadre ripartono un po’ da zero e cambiano tanti giocatori, nel giro di cinque partite di livello così alto si diventa praticamente un’altra squadra, in particolare nelle ultime due partite: proprio per questo credo faccia la differenza chi cresce meglio, più in fretta e con il gruppo più coeso. Il nostro gruppo sa giocare bene insieme, al di là delle singole individualità, e con il tempo siamo cresciuti e migliorati”.