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Il derby dei doppi ex: quando Petrarca-Rovigo è più di una questione di campo

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Nello sport, in tutti gli sport, ci sono partite e ci sono Partite. Inutile negarlo: esistono settimane diverse dalle altre. Settimane in cui si vive di tensione, di attesa, di speranza. Settimane in cui a casa non si parla con i parenti di fede opposta e in cui si vive con la paura di essere presi in giro, più che con la speranza di poter prendere in giro. Settimane che sono dure da vivere, ma di cui si sente la mancanza quando sono lontane nel calendario.

Ecco, nel rugby italiano la settimana che precede il Derby D’Italia tra Petrarca e Rovigo è una di quelle settimane. 

Dopo 179 scontri, lo score vede i rossoblu in vantaggio con 85 vittorie. I padovani hanno vinto 74 volte, mentre 20 sono stati i pareggi (con tutto ciò che comporta, a livello psicologico per un tifoso l’accettare un pareggio in una gara da tutto o niente). Quella di sabato sarà la sfida numero 180 di una rivalità accesa tra due squadre che sembrano profondamente diverse, ma che nella loro storia sono spesso state più vicine di quanto si pensi. 
Andrea Menniti-Ippolito è cresciuto nel Petrarca e ha vestito la sua maglia dal 2012 al 2019, poi si è trasferito a Rovigo per un paio di stagioni. Per lui il derby non è mai stata una partita come tutte le altre. 

“È una partita molto importante per entrambe le squadre – dice – ma sicuramente in città a Rovigo la settimana è più sentita, l’atmosfera più calda. Anche i giorni successivi per chi abita a Rovigo sono condizionati da com’è andata la partita. Spesso sono episodi che possono svoltare una stagione e caricare molto l’ambiente”.

Nel corso della sua carriera, Menniti-Ippolito ha giocato tanti derby, ma alcuni sono rimasti impressi nei suoi ricordi: “Sicuramente la finale del 2 giugno 2021 è stato il derby per me più importante e significativo. Giocare e vincere una finale scudetto nello stadio della mia città e contro la squadra con cui sono poi cresciuto tra i “grandi” è stata un’esperienza per me davvero intensa e indimenticabile. Allo stesso modo ricordo come fosse ieri il primo derby che ho giocato con la maglia del Petrarca nel 2012 e che mi ha fatto rendere conto di quanto significasse e significhi tuttora indossare quelle maglie. Spesso dico che Petrarca e Rovigo sono molto simili, pur con le loro differenze che le caratterizzano. Due gloriose società che hanno fatto la storia di questo campionato e che ogni anno lottano ambiziosamente per i massimi obiettivi. Chi ha avuto la fortuna di giocare per Petrarca o Rovigo porterà con sé ti ricordi indelebili che faranno parte della sua vita per sempre”.

Anche Alberto Chillon, Azzurro numero 632, ha vestito entrambe le maglie, addirittura facendo tre volte la spola Padova-Rovigo: Petrarca dal 2009 al 2012, poi Rovigo dal 2015 al 2019, di nuovo Petrarca nella stagione 2019-2020 e Rovigo dal 2021 al 2023. Oggi guarda al derby con l’occhio dell’ex giocatore: “In Italia il derby è uno solo: Petrarca-Rovigo! Forse sarà la storia delle due società che lo rende così importante, perché comunque si parla di due società che in tutti questi anni sono sempre state dei punti di riferimento per il rugby italiano. A questo si aggiunge la tifoseria rodigina e diventa tutto più bello: spesso mi sono chiesto se davvero loro sentano il derby più dei giocatori.  Già dal lunedì sui social si inizia a parlare di “Settimana Santa“: è un evento molto importante per il popolo rossoblu.  Per i tifosi padovani invece è tutto più tranquillo e pacato: sperano solo di vedere una bella partita di rugby. Sabato mi auguro di vedere due squadre che si sfidano a viso aperto con grande intensità e determinazione, solo così potrà uscire un bel derby da giocare e da vedere, in tv o allo stadio”.