L’impegno per il player welfare, gli studi sulle conseguenze dei traumi cranici, il contributo prezioso all’introduzione del protocollo HIA e per il ritorno al gioco, la passione per il rugby e per i “suoi” Azzurri, che amava bonariamente rimbrottare.
Il lascito del Professor Vincenzo Ieracitano, l’indimenticabile “Doc” della Federazione Italiana Rugby prematuramente scomparso nel febbraio 2022, continuerà a vivere grazie all’istituzione di un Premio che porterà il suo nome, sostenuto dalla FIR e dall’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, dove per anni Vincenzo ha prestato servizio presso il Pronto Soccorso, in quanto specializzato in chirurgia d’urgenza, e presso il Trauma Center.
Il ritorno della Nazionale a Genova per Italia v Georgia, sul prato del “Ferraris” che lui stesso aveva calcato durante gli anni come medico di squadra della Squadra maschile, ha costituito l’occasione ideale per celebrare il ricordo del Prof. Ieracitano e per presentare il premio che, ogni anno, la Federazione Italiana Rugby e l’Ospedale Policlinico San Martino hanno deciso di assegnare al miglior studio dedicato alla “Riduzione dei Fattori di Rischio per Infortuni Muscoloscheletrici negli Atleti di Rugby tramite Programmi di Prevenzione”, un tema che vede la struttura ospedaliera genovese già impegnato in progetti di ricerca.
Andrea Duodo, Presidente della Federazione Italiana Rugby, ha voluto ricordare con affetto il professionista e l’amico con cui, nei panni di Team Manager della Nazionale U20 e della Nazionale “A”, ha partecipato a innumerevoli trasferte condividendo la passione e l’impegno al servizio della maglia azzurra: “A Vincenzo mi legherà sempre un fortissimo legame di amicizia, di stima, di comunione verso le stesse passioni: il rugby, l’impegno per lo sviluppo del nostro sport ma anche il desiderio di mantenere, in questo rugby sempre più orientato al business, un legame con le radici più vere e profonde del Gioco.
Il terzo tempo, il piacere di stare insieme, di condividere progetti davanti a una birra: erano i momenti che Vincenzo amava, senza mai perdere di vista ciò che a lui stava più a cuore, il benessere delle atlete e degli atleti. Quando a settembre il movimento ha dato fiducia al Consiglio Federale che presiedo, il Doc è stato una delle prime persone a cui ho rivolto un pensiero. E’ stato una figura importante per me personalmente, ma più di ogni altra cosa è stato un rugbista a tutto tondo e un uomo di scienza attivamente impegnato al servizio del nostro sport, un medico stimato a livello mondiale in tutto il nostro mondo e un grande ambasciatore del rugby italiano e dell’impegno per un Gioco più sicuro e sostenibile. Ringrazio la famiglia di Vincenzo per aver accolto la nostra proposta di istituire questo Premio e l’Ospedale San Martino per aver deciso di affiancarci in questa progettualità, che continuerà a far vivere il nome e l’impegno del Doc al servizio del rugby e del benessere di chi lo pratica”.
“Uno degli aspetti che abbiamo sempre ammirato di nostro padre è quello di essere riuscito a coniugare la sua professione di medico con quella che da sempre è stata la sua più grande passione: il Rugby. Questo gli ha consentito di fare esperienze uniche, accompagnando la Nazionale in giro per mondo e condividendo con lo spogliatoio la gioia delle vittorie e gli insegnamenti delle sconfitte con lo stesso coinvolgimento di quando era lui ad idossare la maglia da gioco. Animato da questa passione, ha messo tutto se stesso nello sviluppo di progetti per la medicina sportiva e la traumatologia. Ci auguriamo che attraverso questo importante riconoscimento la memoria e gli studi di nostro padre possano consolidarsi ed evolversi nel tempo migliorando sempre di più la qualità della ricerca mirata alla tutela della salute degli atleti. Oggi è per noi una grande emozione essere qui a ricordarlo.
Ringraziamo il Presidente Duodo, l’Ospedale Policlinico San Martino e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa iniziativa che ci riempie d’orgoglio e della quale, siamo certi, anche nostro padre vada molto fiero!” Hanno dichiarato i figli di Vincenzo Ieracitano, Giulia e Giovanni.
“A tutta la grande ‘squadra’ del San Martino fa davvero piacere che la figura del ‘Doc’ Ieracitano possa continuare ad essere ricordata attraverso una simile iniziativa – afferma il Direttore Generale dell’Ospedale Policlinico San Martino Marco Damonte Prioli – la nostra struttura ha risposto con entusiasmo alla proposta del Presidente Duodo ed ecco così nascere questo Premio, attraverso la collaborazione della nostra Direzione Scientifica, diretta dal professor Antonio Uccelli. Grazie alla FIR per averci coinvolto, non ci resta che valorizzare al meglio l’iniziativa per iniziare, speriamo, un lungo percorso assieme!”.
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