L’azzurro, il tricolore, lo stemma sul petto: simboli che raccontano valori e senso di appartenenza ad un movimento e alla Federazione che lo esprime, ma ancor di più l’orgoglio di competere per la propria nazione ai massimi livelli internazionali, in una costante ricerca di ambizioni e prestazioni sempre più elevate.
Tutto questo rappresenta la maglia da gioco di una Nazionale, ma quella delle ragazze di Di Giandomenico, impegnata da questa sera nel Torneo di qualificazione alla World Cup femminile del prossimo anno, si farà anche ambasciatrice di un messaggio semplice e forte assieme, rivolto direttamente a tutte le bambine, le ragazze, le donne del nostro Paese.
“Rugby X Tutti” è il logo che da qualche anno identifica le azioni della Federazione in ambito di promozione e sviluppo del gioco, ora affidato ad una nuova area operativa, fortemente voluta dal Consiglio Federale, denominata proprio “Promozione & Sviluppo” e dedicata al supporto dei Club per la loro crescita, ad un’integrazione sempre più forte con le istituzioni scolastiche e ad una penetrazione sempre più efficace del nostro sport nel tessuto sociale, aumentando la base delle tesserate, dei tesserati e degli appassionati.
Nei giorni del suo più importante impegno dell’anno, questa missione viene affidata proprio alle giocatrici della Nazionale declinandola completamente al femminile, trasformando per l’occasione il logo in “Rugby X Tutte” e facendolo campeggiare sul frontale della maglia, a significare la massima importanza data da tutta la Federazione ad un’occasione così speciale.
“Come Consigliera delegata al femminile ho immediatamente colto il valore della proposta condivisa nei nostri gruppi di lavoro nelle settimane di preparazione al Torneo”, commenta Francesca Gallina, ex Azzurra. “Trovo che il significato di questa iniziativa sia non solo sportivo, ma anche culturale, pur partendo da una semplicissima variazione di vocale. Quel logo sul petto delle ragazze, in un momento in cui si giocano la qualificazione ad un Mondiale, sarà in grado di urlare senza alzare la voce un messaggio, molto forte, come lo sono tutti i messaggi trasmessi con l’esempio e non con i discorsi: noi oggi siamo qui, siamo in campo, a giocarcela con le più forti, difendiamo i colori del nostro Paese per portarli alla Coppa del Mondo, ma domani potrebbe toccare a te, questa maglia potrebbe diventare la tua maglia, perché basta crederci, perché se ti impegni nessun obiettivo ti è precluso, perché il rugby è bellissimo, perché il Rugby è per Tutte”.
Anche per la Capitana azzurra, Manuela Furlan, un momento da dedicare con ogni energia alla promozione di un messaggio così denso di significato: “Durante la mia carriera da giocatrice ho potuto constatare personalmente l’incremento di attenzione nei confronti del movimento femminile nel nostro Paese, come dimostrato dalla finestra nell’ultima edizione del Women’s Six Nations ospitata in Italia, così come ora da questo Torneo di Qualificazione alla World Cup. Sono però consapevole che la strada da percorrere è ancora lunga. Il nostro compito, da atlete, è rappresentare al meglio i valori del rugby e ottenere buoni risultati sul campo, per alimentare un circuito virtuoso che aiuti ad avvicinare chiunque al nostro sport: affinché questo obiettivo si realizzi, abbiamo bisogno del supporto di tutti, e di tutte”.
“La qualificazione ai Mondiali è chiaramente un evento importantissimo”, il pensiero della Coordinatrice Nazionale del Settore Femminile, Maria Cristina Tonna. “Siamo orgogliosi come FIR di avere la chance di ospitarla in Italia, perché rappresenta un’opportunità unica di sostenere le nostre Azzurre da vicino, e nel contempo di continuare proprio attraverso questo grande evento a promuovere il rugby giocato dalle donne, dalle ragazze, dalle bambine del nostro Paese. Il logo che comparirà sulle maglie delle nostre atlete, con questa declinazione al femminile, vuole essere prima di qualunque altra cosa un messaggio forte di accoglienza, in continuità con i nostri valori: il rugby è un gioco per tutte le ragazze, un percorso di formazione in campo e fuori. La vita, d’altronde, è una sfida continua, ed il rugby può certamente essere un’ottima palestra per prepararsi ad affrontarle, per tutti, e per tutte”.
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