Non è stato un sabato facile per le franchigie italiane, entrambe sconfitte nella terza giornata dello United Rugby Championship. Il Benetton ha ceduto in casa contro Leinster per 35-5, con gli irlandesi che hanno schierato a Monigo una formazione stellare con 15 internazionali (14 irlandesi e uno Springbok) mentre al Lanfranchi di Parma le Zebre hanno sprecato tante occasioni contro gli Stormers, che alla fine sono usciti fuori alla distanza e hanno conquistato un successo dal punteggio (36-5) forse troppo pesante rispetto a quanto visto in campo.
Leinster stellare, Benetton coraggioso nel secondo tempo
Al Leinster bastano 4 marcature nei primi 26 minuti per chiudere la partita, approfittando anche del giallo a Mirco Spagnolo che fa crollare la maul in occasione della meta tecnica che apre il match. Con l’uomo in più gli irlandesi sono diventati devastanti e a quel punto diventava difficile opporre resistenza. Il Benetton lo ha fatto nel secondo tempo, anche grazie ad alcuni cambi che hanno permesso ai biancoverdi di essere più incisivi in attacco e di marcare con Manfredi, prima della meta di Barron. Nel 35-5 finale pesano soprattutto la difficoltà nel trovare spazi contro l’aggressiva difesa di Leinster e i tanti placcaggi sbagliati, 25 su 119 totali con una percentuale di riuscita del 79%, troppo bassa per questo livello.
Pur nelle difficoltà si è distinto Leonardo Marin, bravo a capire come disinnescare la furiosa salita difensiva di Leinster messa a punto da Jacques Nienaber – ex allenatore del Sudafrica campione del mondo e ora specialista della difesa degli irlandesi – e a mettere i compagni sul piede avanzante. Tra i migliori anche Simone Ferrari, dominante in mischia nel primo tempo, ma in generale entrambe le prime linee biancoverdi – quella titolare e quella dalla panchina – hanno funzionato bene.
Zebre: match scivolato dalle mani
Le immagini della partita, soprattutto del primo tempo, non avrebbero mai lasciato presagire un punteggio così alto. Gli Stormers hanno espugnato il Lanfranchi di Parma per 36-5 venendo fuori alla distanza e approfittando soprattutto dell’indisciplina della squadra di Brunello, che ha commesso il doppio dei falli (16 a 8) dei sudafricani. Il match era cominciato bene, con le Zebre spesso in attacco ma poco ciniche nel momento di portare a casa i punti. Gli Stormers, in questo senso, pur soffrendo hanno fatto valere la loro maggiore esperienza, prendendosi tutti i punti concessi dai troppi falli delle Zebre e fissando con i calci di un preciso Matthee un primo parziale di 9-0 pur non entrando quasi mai nei 22 avversari. La meta di Zas allo scadere del primo tempo, poi, ha tagliato le gambe alla squadra di Brunello, che si è ritrovata sotto di 16 punti pur non avendo demeritato.
Da questo punto di vista ha anche pesato il cambio di inerzia della mischia ordinata, che nei primi minuti sembrava appannaggio delle Zebre e che invece è scivolata dalla parte dei sudafricani, che quando sono diventati dominanti con la loro prima linea hanno tolto certezze e stabilità offensiva alla franchigia di Parma, che non è più riuscita a costruire come nella prima parte di gara. A quel punto la partita era completamente in mano agli Stormers, che sono riusciti anche a raggiungere il punto di bonus con il 36-5 finale. Tra i migliori, nelle Zebre, anche una volta Samuele Locatelli, autore di 14 placcaggi e di una solida partita difensiva. Bravo in difesa anche Ruggeri, mentre Gesi quando è stato innescato ha spesso battuto il primo avversario.
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