Aggregazione e socialità. Questi i valori che lo sport che deve veicolare per superare ogni tipo di barriera. E’ quanto emerso dal convegno “Percorsi di sport, il rugby e la diversa abilità”, organizzato dal Crete Senesi Rugby (insieme all’Associazione Noi ci siamo di Asciano) all’auditorium delle Terme Antica Querciolia nell’ambito del campus estivo di Rapolano, organizzato dalla stessa società per i giovani atleti (circa 60 provenienti da tutta Italia). Ospiti d’eccezione dell’incontro gli ex nazionali Paul Griffen e Ludovico Nitoglia. «Non siamo noi i protagonisti ma Alessandro», dice Nitoglia riferendosi al suo speciale accompagnatore, sportivo ipovedente. «Il confronto con la diversa abilità – aggiunge l’ex azzurro – è fondamentale per la crescita di ogni giovane. A volte pensiamo di essere dei super-uomini ma non è così: è grazie ad esempi come quello di Alessandro che ognuno può conoscersi, capire le proprie debolezze e crescere cercando di superare gli ostacoli che la vita di mette i fronte». «Sono giornate entusiasmanti – racconta Paul Griffen -. Bello vedere questi ragazzi divertirsi e stare insieme. Tra loro c’è anche un bambino infortunato ma è inserito nel gruppo e tutti i suoi compagni gli sono vicini». Valori importanti che il rugby riesce a veicolare da sempre in maniera molto efficace, nonostante la Nazionale maggiore abbia riportato risultati sportivi non soddisfacenti negli ultimi anni. «C’è da migliorare – spiega Griffen -. Ma se guardiamo alla base il movimento sta crescendo tantissimo. Ci sono tanti bambini e famiglie che si avvicinano al rugby. La Federazione e le società, con le accademie e i centri di formazione, stanno puntando molto sui giovani. Si iniziano a vedere i primi frutti di questo lavoro. Le nazionali Under 18 e 20 hanno riportato vittorie con potenze storiche come Inghilterra e Irlanda nell’ultimo anno. Dobbiamo proseguire così – conclude Paul Griffen – per colmare il gap
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