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SUMMER NATIONS SERIES, I PRECEDENTI TRA IRLANDA E ITALIA

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ITAVIRE 2023ROMA – L’Italia torna ad affrontare l’Irlanda a pochi mesi dall’ultima sfida nel Sei Nazioni: storicamente, è sempre stato uno degli avversari più ostici per gli Azzurri, anche se proprio contro di loro è arrivata la miglior striscia di vittorie consecutive contro una Tier 1, ben 3: la prima nel 1995, 22-12 a Monigo; la seconda nell’ormai celebre sfida di Lansdowne Road vinta per 37-29; la terza sempre nello stesso anno al Dall’Ara di Bologna per 37-22, ad oggi la miglior vittoria italiana contro gli irlandesi, come distacco.

I precedenti tra Irlanda e Italia

Il borsino totale, però, è favorevole all’Irlanda, che ha vinto 31 delle 35 partite disputate, contro le 4 vittorie degli azzurri. Una è arrivata al Sei Nazioni, nel 2013 in un Olimpico strapieno, nell’ultima giornata di un torneo che vide l’Italia protagonista con 2 vittorie e una grande partita a Twickenham, dove avrebbe meritato di ottenere di più. Quella partita resta ancora oggi nella storia, anche per il grande seguito di pubblico: ben 74.174 spettatori accorsero all’Olimpico per spingere gli Azzurri alla conquista di una vittoria storica. Nelle 35 partite, l’Italia ha segnato in totale 523 punti, l’Irlanda 1261.

Ai Mondiali Italia e Irlanda si sono incontrate 2 volte: nel 2011 e nel 2015. In entrambi i casi si trattava praticamente di una sfida-spareggio: chi vince va avanti, chi perde viene eliminato dalla Coppa del Mondo. Purtroppo, furono due beffe per gli Azzurri. In Nuova Zelanda, nel 2011, l’Italia tenne bene nel primo tempo e chiude sotto 6-9 con due calci di Mirco Bergamasco, poi cede di schianto nella ripresa e viene sconfitta 36-6. Nel 2015, invece, la partita fu molto più equilibrata fino alla fine: a decidere fu una meta di Earls al 16’ del primo tempo, trasformata da Sexton, mentre entrambe le formazioni misero dentro 3 calci con Allan e lo stesso Sexton. Finì 16-9, con l’Italia che andò più volte vicina al pareggio.

L’ultima sfida

Al Sei Nazioni 2023, in quella che sembrava la sfida più difficile del Torneo contro la prima del ranking mondiale, l’Italia ha tirato fuori una grande prestazione. L’Irlanda parte fortissimo, vuole chiudere la partita ma non riesce mai a prendere il largo del tutto: Varney risponde alla meta di Ryan. Poi Keenan, Aki e Hansen marcano in quello che è il miglior momento del match dell’Irlanda, Byrne però lascia per strada un po’ di punti al piede, e quando alla fine del primo tempo Bruno riapre la partita con uno splendido intercetto, il punteggio è di 17-24. L’inizio della ripresa è un incubo per gli irlandesi, l’Italia prende coraggio e accorcia ancora col piede di Garbisi, a cui risponde Byrne. Basta un episodio per decidere il match, e la scossa decisiva arriva dalla magia di Conor Murray, che libera Hansen per la meta del definitivo 34-20.

Il trionfo di Roma

16 marzo 2013, 74.174 spettatori all’Olimpico per spingere l’Italia verso la seconda vittoria nel Sei Nazioni di quell’anno e per eguagliare il record del 2007. O’Driscoll si prende un giallo per un brutto fallo su un giocatore a terra, Orquera e Jackson si danno battaglia dalla piazzola, e anche Gonzalo Garcia dà il suo contributo con 3 punti fondamentali ottenuti da metà campo. Nella ripresa l’equilibrio è sbloccato dalla marcatura di Giovanbattista Venditti, che come sempre sfrutta il suo fiuto per la meta per portare oltre un pallone nascosto nel marasma di una ruck a pochi centimetri dalla bandierina. L’esultanza non arriva subito, perché in pochi pensano che quel pallone sia andato oltre, poi il TMO evidenzia l’immagine dell’ovale schiacciato, e arriva il primo boato dell’Olimpico, seguito dal secondo – ancora più forte – quando Barnes convalida la meta. È anche la partita dell’addio di Andrea Lo Cicero, che esce commosso e sommerso dall’applauso dei presenti, mentre Jackson accorcia ancora dalla piazzola. Ci pensa Luciano Orquera con altri due calci di punizione, al 69’ e all’80’, a chiudere i giochi e a regalare il primo – e per ora unico – successo azzurro contro l’Irlanda nel Sei Nazioni.