Padova – Comincia la seconda fase della preparazione alla Coppa del Mondo, quella dei warm-up test match: l’Italia scenderà in campo sabato 29 luglio contro la Scozia, e Edimburgo, per la prima di 4 partite che serviranno ad affinare la condizione in vista dell’esordio Mondiale, il 9 settembre contro la Namibia: “La preparazione è andata molto bene adesso siamo focalizzati sulla prima partita con la Scozia, che rappresenta la continuazione di questo percorso di lavoro” ha raccontato Manuel Zuliani, terza linea dell’Italia e del Benetton.
Manuel, quali segnali positivi avete avuto da questa ultima parte di preparazione?
“Tante cose, in particolare durante il lavoro sul campo ci siamo resi conto che quando arrivavamo al limite, negli esercizi più duri, avevamo la voglia e la motivazione giusta per andare oltre questo limite. Penso che questa sia la cosa più importante. È stato un percorso graduale, abbiamo aumentato costantemente l’intensità sia in campo che in palestra e personalmente ora mi sento molto bene e mi sento in grado di poter aiutare la squadra al 100%”
Si ritorna dove tutto è finito 4 mesi fa, a Edimburgo contro la Scozia. Quali sensazioni si provano?
“Sicuramente c’è tanta emozione nel ritornare lì dopo quella partita persa all’ultima azione, ma sta a noi gestire queste sensazioni e cercare di non pensare a ciò che è successo l’ultima volta. Dobbiamo pensare solo agli obiettivi che abbiamo davanti, e l’obiettivo principale di queste 4 partite sarà arrivare nella miglior condizione possibile al mondiale. Ovviamente questa serie di incontri si divide in due, perché dopo l’Irlanda ci sarà la scelta dei 33 convocati per il Mondiale. L’obiettivo quindi è ottenere una grande condizione fisica”.
Come vivete, anche a livello di gruppo, l’avvicinarsi del fatidico “taglio”?
“Questo è un gruppo molto forte e molto unito. C’è ovviamente concorrenza, ma è molto sana perché comunque continuiamo a volerci tutti bene, ed è fondamentale per avere un coeso e forte. Dopo l’esperienza fatta con l’esercito a Corvara abbiamo legato ancora di più”.
È stata molto importante questa esperienza di team building?
“Personalmente mi ha aiutato a legare ancora di più con i compagni. È durato due giorni, ma sembrava fossimo lì da una settimana, c’è stato un carico di lavoro elevato e intenso che però ci ha stretti ancora di più l’uno all’altro”.
Qual è il vostro obiettivo mondiale?
“Da una parte sappiamo che innanzitutto dobbiamo portare a case le prime due partite, che sono quelle da vincere per conquistare il terzo posto e qualificarci alla prossima Coppa del Mondo. Ma poi, una volta fatto questo, perché non osare anche di più? Sfrutteremo la possibilità di giocare senza pressione contro All Blacks e Francia”.
A proposito di partite da vincere. Al Sei Nazioni l’Italia ha faticato maggiormente quando aveva la pressione del risultato, è un problema ormai risolto?
“Abbiamo sbagliato la partita contro il Galles, è vero, ma poi la settimana dopo contro la Scozia siamo arrivati con la testa giusta e abbiamo provato a giocarcela. Poi sono partite dove possono essere decisivi degli episodi e alla fine non siamo riusciti a portarla a casa, ma penso che continuando con questa attitudine e con questa forza possiamo arrivare dove vogliamo”.
E Manuel Zuliani dove vuole arrivare?
“Intanto il mio obiettivo è quello di entrare nei 33 che vanno in Francia, e poi vorrei cercare di impormi come giocatore come ho fatto nel Sei Nazioni, cercando di confermarmi a questo livello. L’occasione da titolare? Mi piacerebbe molto, purtroppo proprio contro la Scozia al Sei Nazioni dovevo giocare dall’inizio, ma ho avuto la febbre per tutta la settimana e mi sono allenato solo durante il team-run, anche se l’allenatore mi ha dato comunque fiducia mandandomi in panchina e facendomi entrare nel secondo tempo”.
Un ottimo segnale di fiducia, comunque…
“Assolutamente sì. Non potrei essere più contento di tutta questa fiducia che c’è nei miei confronti da parte dell’allenatore e dello staff. Spero di riuscire a ripagarla”.
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