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MARIA MAGATTI: “QUESTA ITALIA HA TANTO TALENTO, MA NON SERVE METTERE TROPPA PRESSIONE. DIAMOLE TEMPO

Italia Femminile |

MagattiParma – Dopo la sconfitta per 29-21 in Scozia, l’Italia femminile deve subito rimettersi in carreggiata e pensare alla prossima – e ultima – partita del Sei Nazioni 2023, al Lanfranchi di Parma contro il Galles. Il match di Edimburgo ha tolto all’Italia la possibilità di conquistare il terzo posto, ma le Azzurre potrebbero comunque eguagliare il bilancio dello scorso anno raggiungendo la seconda vittoria. Per commentare quanto accaduto in Scozia è intervenuta Maria Magatti, ex ala della Nazionale con 50 caps, che ha lasciato la maglia azzurra dopo l’ultima Coppa del Mondo.

Cosa è mancato secondo te?

“È stata una partita difficile, come lo è sempre quando si gioca in Scozia. Ci sono stati degli infortuni che hanno condizionato la prestazione e non abbiamo ancora una rosa così profonda da poter coprire tutte le eventuali assenze. Ci sono stati degli episodi che avrebbero potuto far girare la partita diversamente, ma ci sta mettere in conto di poter perdere una partita di questo tipo mentre è ancora in atto un processo di rodaggio dei meccanismi, dopo un cambio di allenatore. Penso non sia successo niente di grave, poteva essere messo in conto e sono certa che il tempo porterà i suoi frutti”.

Ci sono delle differenze, anche a livello tecnico, che hai notato rispetto al recente passato?

“La mia impressione, ovviamente da esterna, è che Nanni Raineri stia cercando di dare un po’ più di ordine. Negli anni precedenti il nostro gioco è sempre stato fondato sulla ricerca degli spazi, la sfida uno contro uno, muovendo sempre il pallone per creare buchi nella difesa avversaria. Mi sembra che questa nuova impostazione voglia dare più ordine, lavorando sul territorio e sulla sicurezza del possesso”.

Al di là di quanto successo sabato, questa Italia può battere il Galles?

“Assolutamente sì. Alla fine con Galles e Scozia siamo allo stesso livello, sono partite che si decidono per gli episodi e giocare in casa sarà un punto a nostro favore. Sicuramente in questa settimana le ragazze e lo staff lavoreranno sulla difesa da drive, che ha sofferto molto contro la Scozia, e sono certa che sarà una partita aperta fino all’ultimo che si potrà portare a casa”.

A proposito di Galles, c’è una partita in particolare, quella del Millennium del 2018, rimasta in qualche modo nella storia, alla quale tu hai partecipato.

“È stata una delle partite più emozionanti della mia carriera, giocare e segnare al Millennium è stato davvero qualcosa di speciale, e vincere lì ancora di più. È una delle partite che ricorderò sempre”.

È stato difficile lasciare dopo la Coppa del Mondo o è venuto tutto naturale?

“Entrambe le cose. Pensavo già da un po’ a cosa avrei fatto dopo il Mondiale, e sono stati anni molto impegnativi dal punto di vista fisico, soprattutto quando si ha un altro lavoro al di fuori del rugby. Avevo già chiaro in mente che avrei deciso cosa fare alla fine della Coppa del Mondo, e arrivata alla fine sentivo che fosse il momento di smettere, è scattato qualcosa dentro di me. È stato difficile, ma alla fine chiudere con il 50esimo cap al Mondiale, dopo un quarto di finale, penso sia stata la scelta giusta per la mia carriera. Non volevo rischiare di trascinarmi ulteriormente facendo fatica ad incastrare tutto, chiedendo permessi che in teoria non avrei ma che per fortuna al lavoro mi hanno sempre concesso, pur con fatica. Era il momento giusto”.

Continuerai comunque a giocare?

“Sì, non volevo smettere di colpo perché il rugby è comunque una parte importante della mia vita. Sto continuando a giocare con il mio club e ho dato la disponibilità alla convocazione per la Nazionale Seven, visto che d’estate non lavoro. In qualche modo cerco di portare avanti quella che è stata la mia vita negli ultimi anni, tanti (ride, ndr)”.

Chi ti sta impressionando in maniera particolare?

“Ci sono tante ragazze con un grande futuro davanti. Alyssa D’Incà ha delle doti fisiche che forse nella nostra Nazionale nessuna ha mai avuto, e anche Francesca Granzotto è molto brava. E poi ci sono alcune ragazze che stanno facendo benissimo da tempo, pur essendo molto giovani, come Francesca Sgorbini”.

Nell’ultimo periodo si sono alzate tanto le aspettative sulle ragazze…

“Bisogna dar loro il tempo di fare un percorso, non credo sia utile mettere troppa pressione addosso. Dopo la partita con l’Irlanda penso che ad Alyssa (D’Incà, ndr) siano arrivati tantissimi messaggi tra richieste di interviste e complimenti, e questo rende tutto più faticoso perché non siamo abituate a gestire la pressione mediatica. Il percorso di queste ragazze è appena cominciato, devono lavorare e devono soprattutto avere la possibilità di farlo con calma”.