Il Sei Nazioni under 20 è sempre carico di aspettativa: l’Italia negli ultimi anni ha sempre ottenuto risultati importanti, nonostante comunque quella degli Azzurrini sia – per forza di cose – una formazione sempre in continuo mutamento. Cominciare bene è sempre importante, soprattutto quando si parte favoriti. Lo sa bene Federico Zanandrea, centro dell’Italia under 20 e del Mogliano, che vuole tenere alta l’attenzione in vista dell’esordio contro la Scozia (venerdì 31 gennaio alle 20.15, diretta Rai/Sky) al torneo di categoria.
Si è parlato di aspettative alte per la Nazionale maggiore, ma visti i risultati recenti il concetto vale anche per l’Under 20?
“Sì. Sappiamo che i risultati ottenuti negli ultimi anni sono stati importanti per i rugby italiano e che ripetersi e migliorarsi è sempre difficile. Vero, l’Italia negli ultimi anni ha sempre vinto contro la Scozia, ma ogni annata e diversa e loro sono in crescita, non sono la stessa squadra che abbiamo battuto l’anno scorso. Sarà una Scozia più difficile da battere e dobbiamo essere pronti a una partita molto difficile. In questo senso dobbiamo sempre ricordare la partita con il Galles dello scorso anno, quando partivamo favoriti e poi abbiamo perso in rimonta”.
Qual è l’obiettivo?
“Noi iniziamo questo Sei Nazioni con un obiettivo: essere competitivi con tutti e in tutte e 5 le partite, perché i risultati sono poi una conseguenza della prestazione che metti in campo. Sarebbe bello migliorare ulteriormente i risultati ottenuti negli ultimi anni, anche se sappiamo che sarà difficilissimo perché l’Italia ha conquistato traguardi importanti. Proprio per questo dobbiamo ragionare partita dopo partita ed essere sempre competitivi, mettendo in campo la miglior prestazione possibile”.
Come procede l’avvicinamento al match?
“L’avvicinamento procede bene, siamo un gruppo molto unito. Sono stati molto importanti anche i test che abbiamo giocato con Irlanda e Francia per arrivare nel modo giusto a questo Sei Nazioni, sono mancati i risultati, che adesso invece dobbiamo ottenere. Stiamo già studiando la Scozia in vista di venerdì: siamo pronti”.
Il gruppo è cambiato molto rispetto all’anno scorso, tu e gli altri ragazzi che hanno già giocato in Under 20 come state “guidando” il resto del gruppo? Quale ragazzo ti ha più impressionato dei “nuovi”?
“Vero, è una squadra abbastanza diversa rispetto all’anno scorso e starà a noi 2005 che abbiamo già avuto esperienza al Sei Nazioni e al Mondiale guidare i più piccoli in un contesto di alto livello come questo. Purtroppo non c’è Piero Gritti che sarebbe stato importante in questa squadra, ed è anche un mio carissimo amico quindi mi dispiace doppiamente non averlo con noi. Il livello è molto alto, siamo un gruppo unito e forte: se devo fare un nome dico Edoardo Todaro”.
Togliendo l’Italia perché saremmo ovviamente di parte, quale tra le altre 5 squadre vedi come favorita per il Torneo?
“L’Inghilterra. Credo sarà la squadra più difficile da affrontare e che sia la favorita per il Sei Nazioni. Poi ovviamente la Francia è sempre un’incognita per via delle rotazioni che fanno sempre in questo periodo dell’anno, avendo tanti giocatori di alto livello che però devono giocare anche con i club. Se devo fare un nome secco, però, dico Inghilterra”.
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