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IL CARCERE ACCOGLIE LA FORMAZIONE DI ALLIEVI ARBITRI RUGBY

  Lo Sport svolge un ruolo insostituibile nella promozione della persona, essenziale per riacquistare un ruolo positivo nella società: responsabilizza al valore delle regole coloro che le hanno violate e propone la possibilità di esserne garanti sui campi da gioco. Ecco quindi che un corso gratuito per allievi arbitri rugby, svolto all'interno del carcere, aperto anche alla comunità libera, assume un significato innovativo e coraggioso, non esente da difficoltà che dovranno trovare giusta soluzione; sarà la Casa Circondariale di Pesaro ad ospitare tale formazione, articolandola in lezioni d'aula che si svolgeranno nelle giornate del 16, 23 marzo e 6, 13 aprile. Accogliendo la proposta del gruppo sportivo “EXTRA - Social Rugby”, che da tre anni propone nell'Istituto la pratica e la conoscenza del gioco, la Direzione ha così scelto d'incrementare le proprie attività trattamentali, cogliendone l'alto valore educativo e ponendo questa come prima esperienza nazionale nel suo genere. «Con tale scelta - dichiara la Dr.ssa Enrichetta Vilella, responsabile dell'Area Pedagogica di Villa Fastiggi- intendiamo valorizzare l'impegno formativo-educativo del carcere di Pesaro a favore dei detenuti, in conformità con il dettato costituzionale e relativamente alla funzione della esecuzione della pena, tenuto conto dei valori di condivisione, appartenenza e rispetto che caratterizzano la disciplina sportiva del Rugby». L'attività rientra nel protocollo firmato tra la Federazione Italiana Rugby e il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria che mira non solo al miglioramento della condizione psico-fisica della popolazione detenuta, ma anche al riconoscimento delle diversità culturali e dei rapporti interpersonali. «Abbiamo offerto con convinzione il patrocinio a tale iniziativa – sostiene la Dr.ssa Daniela De Angelis, coordinatrice F.I.R. per i Progetti di Responsabilità Sociale- ritenendola peculiare per il consolidamento del protocollo “Rugby oltre le sbarre” che ad oggi coinvolge quindici istituti sparsi sul territorio nazionale e con numerose altre realtà in attesa di aggiungersi». Sarà comunque necessario vagliare un programma che conceda ai detenuti abilitati al ruolo di allievo arbitro la possibilità di dirigere partite all’interno dei penitenziari che ospitano squadre non solo agonistiche e, con il ritorno in libertà, l’opportunità di essere inseriti in sezioni arbitrali tramite deroghe specifiche alle vigenti normative. Convinto anche il sostegno del Comitato Rugby Marche e del suo Presidente, Maurizio Longhi, che affida la didattica a Giuseppe Biocca e Davide Gatta, rispettivamente coordinatore regionale C.N.Ar. e responsabile della formazione, entrambi arbitri nazionali. «Nel nostro sport - spiega Biocca- l'arbitro è considerato un partecipante al gioco, uno che scende in campo per divertirsi assieme a giocatori e spettatori; deve però assicurare l'incolumità fisica dei partecipanti, garantendo l'equa contesa del pallone e in questo sta il suo essere giudice incontestabile dei fatti e delle regole. Anche da neofiti, il corso rappresenta il canale giusto per conoscere il gioco e apprendere quanto serve per interpretarlo al meglio... riservando anche molte occasioni di crescita professionale!». Una scommessa importante anche per i partecipanti che arriveranno dall'esterno, decisi a vincere la diffidenza verso la realtà carceraria e chi la popola, con la sospensione del giudizio personale e la condivisione alla pari di un'esperienza sportiva.Che non è solo scoperta di un ruolo nuovo, ma anche - e soprattutto - di un diverso compito.   Informazioni alla pagina Facebook “EXTRA - Social Rugby”.  

Impegno Sociale | 22/03/2019

REBIBBIA OSPITA I VALORI DEL RUGBY TOUCH

di Maria Palombella (UR Capitolina) Non sappiamo quanto Mandela, nel suo celebre speech a Monaco nel 2000 avesse in mente la sua personale, interminabile esperienza carceraria nel dire “lo sport ha il potere di risvegliare la speranza dove prima c’era solo disperazione”.  Se la disperazione è l’assenza di prospettiva,  l’incapacità di vedere il  futuro,  vederlo “oltre le sbarre” è più difficile.  La risposta della Fir è efficace e significativa: diversi anni fa, nelle carceri di Torino e Bologna nascono le squadre di rugby  la Drola e la Dozza nell’alveo del progetto “Ovale oltre le sbarre”; partecipano al campionato federale C2  e consacrano la diffusione di questo sport e dei suoi valori  in tutte le sue varianti, a seconda delle strutture a disposizione. (altro…)

Impegno Sociale | 13/02/2019

UN MINUTO DI SILENZIO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

L’interclub Zonta Italia ed il Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria del Piemonte Liguria e Valle d’Aostacon l’Associazione Ovale oltre le sbarre onlus, la squadra di rugby del carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino e la Federazione Italiana Rugbycontinuano insieme il programma di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Il 25 novembre, in occasione dellaGiornata Internazionale contro la violenza sulle donne,all’interno degli Istituti penitenziari è stato osservato il minuto di silenzio,come momento introduttivo delle iniziative adottate per aumentare l’attenzione verso un fenomeno sempre più preoccupante che deve essere superato con il contributo di tutti, uomini e donne.  D’intesa e con il sostegno della Federazione Italiana Rugby, la cerimonia del minuto di silenzio, simbolo del rispetto e dell’attenzione verso le donne, sarà osservata anche su tutti i campi di rugby di ogni ordine e grado nelle giornate di campionato dell’8 e 9 dicembre. In particolare a Torino nella Casa Circondariale Lo Russo e Cutugno si terrà la partita della squadre dei detenuti ‘ La Drola’ e la squadra del Collegno. I capitani leggeranno, prima del minuto di silenzio, l’adesione alla campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. La campagna “Zonta says no”promossa daZonta International, l’organizzazione mondiale che ha come obiettivo il miglioramento della condizione femminile nel mondo, ha voluto coinvolgere con una presa di posizione forte il modo maschile per ribadire che la violenza contro le donne non è un problema solo delle donne.  Per gli Zonta Club ogni giorno è 25 Novembre, purtroppo.  La sensibilizzazione per porre fine alla violenza sulle donne è partita da questa data e si tinge di arancione il 25 di ogni mese che sarà l’Orange Day.

Impegno Sociale | 08/12/2018

AMATORI RUGBY TARANTO: RUGBY OLTRE LE SBARRE

Il progetto fra una società tarantina di prestigio, l’Amatori Rugby Taranto, e una rappresentativa di detenuti si concretizza, “terzo tempo” compreso, in un classico delle sfide con la palla ovale, sport nel quale spiccano lealtà, rispetto per l’avversario e delle regole. Quella disputatasi sul rettangolo di gioco dello stadio Iacovone è una gara combattuta. In campo, per la partita conclusiva di un ciclo di allenamenti all’interno della Casa circondariale di Taranto, due formazioni miste fra giocatori dell’Amatori rugby e detenuti. Per la cronaca finisce con la vittoria della formazione nella quale i detenuti sono in numero superiore. Un dettaglio, ma che spiega come gli “allievi” abbiano imparato la lezione dei “maestri” sul come meglio amministrare la palla ovale. Per andare oltre una vittoria, un dettaglio, appunto. Oltre una partita di rugby, come ricorda il progetto conclusosi con un “arrivederci”. Al di qua delle sbarre. L’iniziativa messa in campo è stata promossa dall’Amatori rugby Taranto d’intesa con la Direzione della Casa circondariale di Taranto, insieme con Delegazione provinciale Coni, Comitato pugliese Federugby, delegato provinciale FIR e il patrocinio della Presidenza della Federazione italiana rugby. Referente del progetto, la dottoressa Maria Roggero. C’è anche una mascotte all’interno della sfida, il piccolo Matteo, appassionato di rugby e della lealtà che circola in questo sport, dentro e fuori il rettangolo di gioco. Il corso svoltosi all’interno della Casa circondariale tarantina, è stato ideato e realizzato dall'Amatori Rugby Taranto, club presieduto da Ivan Zaccaria. Primo progetto in Puglia, secondo al sud solo a quello svoltosi a Napoli. C’è subito una curiosità che trapela a bordo campo: i detenuti inizialmente interessati a lezioni e allenamenti, non molto leggeri, perché coach e tecnici pare non abbiano fatto sconti a nessuno, erano sedici, in regime di semilibertà. Con il passare dei giorni e di un convincente “passa parola” gli allievi, nel complesso, sono diventati ventidue. (altro…)

Impegno Sociale | 12/07/2018

RUGBY OLTRE LE SBARRE, FIR LANCIA IL FILMATO UFFICIALE DEL PROGETTO

  Roma – “Rugby oltre le sbarre”, il progetto che porta il gioco all’interno degli istituti di pena italiani per supportare il trattamento rieducativo dei detenuti attraverso la pratica del rugby e l’applicazione concreta dei valori istituzionali tipici della palla ovale, entra nella sua terza stagione. Rafforzato e legittimato dalla firma, avvenuta durante il 6 Nazioni 2018, del protocollo sottoscritto dalla Federazione Italiana Rugby con il Dipartimento di Polizia Penitenziaria, il progetto si propone come strumento di riabilitazione personale per le persone detenute, per re-integrarsi nella società civile, acquisendo o ritrovando l’abitudine al rispetto delle regole e dell’avversario. (altro…)

Impegno Sociale | 10/07/2018

“RUGBY OLTRE LE SBARRE”, PRIMA RIUNIONE DEL GRUPPO DI LAVORO FIR/DAP

Roma – Prima riunione del gruppo di lavoro sviluppato dalla Federazione Italiana Rugby e dal Dipartimento di Polizia Penitenziaria, a margine del protocollo firmato lo scorso inverno, per lo sviluppo della progettualità FIR “Rugby oltre le Sbarre” che vede ad oggi due Società composte da detenuti dei carceri di Torino e Bologna partecipare al Campionato Italiano di Serie C e altre svolgere regolarmente attività rugbistica all’interno di numerosi istituti di pena. (altro…)

Impegno Sociale | 26/05/2018

“OVALE OLTRE LE SBARRE”, FIRMATO IL PROTOCOLLO FIR/DAP

  RUGBY IN CARCERE PER REINSERIMENTO SOCIALE E CRESCITA PERSONALE SQUADRE DEGLI ISTITUTI PENITENZIARI PARTECIPANO AL CAMPIONATO DI SERIE C Roma – La Federazione Italiana Rugby, attiva da anni attraverso i propri Club e con un impegno diretto all’interno di numerosi istituti di pena di tutta Italia, ha sottoscritto oggi un protocollo d’intesa con il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria (DAP), denominato “Ovale Oltre le Sbarre”, che porterà ad ampliare ulteriormente la presenza del gioco nelle strutture di detenzione del Paese. Lo sport è un importante strumento di trattamento rieducativo e di crescita personale per le persone detenute, per re-integrarsi nella società civile, acquisire o ritrovare l’abitudine al rispetto delle regole e dell’avversario. Oggi, il progetto di FIR legato alle case circondariali vede due Club direttamente collegati agli istituti penitenziari per partecipare al Campionato Italiano di Serie C, grazie a una apposita normativa garantita dal Consiglio Federale, mentre numerose altre Società sono impegnate a diffondere il gioco ed il modo di essere tipico della palla ovale in numerosi istituti per adulti e minorili di tutta Italia.  L’impegno nelle carceri ha un ruolo centrale nel programma di responsabilità sociale della Federazione Italiana Rugby, un impegno a cui oggi si affianca in via formale anche quello del DAP: a sottoscrivere il protocollo presso il Centro di Preparazione Olimpica del CONI di Roma, alla presenza del Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Capo Dipartimento del DAP, Santi Consolo e il Presidente della Federazione Italiana Rugby Alfredo Gavazzi.  Presenti all’appuntamento anche il Consigliere Federale Stefano Cantoni, coordinatore di “Ovale oltre le sbarre” per la FIR, gli Azzurri Carlo Canna e Giovanni Licata in rappresentanza della Nazionale, l’ex internazionale Walter Rista e Stefano Cavallini in rappresentanza de La Drola di Torino e La Dozza di Bologna, due delle squadre di Serie C direttamente collegate ad istituti carcerari. “Il rugby è uno sport straordinario, capace come nessun altro di appianare ogni differenza sociale, di far percepire a chi lo pratica il senso di rispetto per il regolamento. Non è un caso che il nostro sport, nonostante le sue nobili origini, rappresenti oggi un formidabile strumento per agevolare il percorso di recupero dei detenuti. Siamo fieri del nostro progetto ‘Ovale oltre le sbarre” – ha dichiarato il Presidente della FIR, Alfredo Gavazzi – e felici che il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria vi abbia aderito con entusiasmo, conferendogli una legittimità ancora maggiore. Il Consiglio Federale è l’organo eletto dalle Società di tutta Italia non solo per amministrare il nostro sport, ma per promuovere i valori istituzionali su cui il rugby italiano si fonda, e siamo orgogliosi del percorso avviato e delle determinazioni assunte per far sentire a pieno titolo le squadre degli istituti di pena parte integrante del nostro movimento”. “Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sostiene e promuove i progetti sportivi nelle carceri italiane ed è impegnato in un attento recupero degli impianti affinché in tutti gli istituti penitenziari in modo che lo sport possa diventare una pratica diffusa e occasione di una sempre maggiore partecipazione della società alla vita detentiva” ha dichiarato Santi Consolo, Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria. “Lo sport in carcere offre alle persone detenute la possibilità di curare il benessere psico-fisico e di apprendere il rispetto per le regole e per l’avversario. Grazie al contributo di società e associazioni sportive, del Coni e delle Federazioni, nelle carceri italiane nel tempo si sono costituite vere e proprie squadre sportive, dal calcio, al volley al rugby, che partecipano a campionati ufficiali e che gareggiano con squadre esterne nelle strutture sportive degli istituti penitenziari. La sottoscrizione del protocollo con la FIR conferma e rafforza l’impegno per rendere il tempo della detenzione un’opportunità di cambiamento”.  Per info Daniela De Angelis Coordinatrice Responsabilità Sociale FIR +39.06.45.21.31.25 presidenza@federugby.it Assunta Borzacchiello Direttore Ufficio Stampa DAP +39.06.66.59.13.38 assunta.borzacchiello@giustizia.it Andrea Cimbrico Responsabile Comunicazione & Relazioni Media FIR +39.32078.77.687 andrea.cimbrico@federugby.it  

Impegno Sociale | 02/02/2018

SABATO E DOMENICA UN MINUTO DI SILENZIO PER DIRE NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Il prossimo 2 e 3 dicembre la FIR, aderendo per il sesto anno consecutivo al progetto “Zonta Says No”, volto a sensibilizzare l’attenzione sul tema della violenza sulle donne, ha stabilito di far osservare un minuto di silenzio su tutti i campi da rugby, dal Pro 14, all’Eccellenza, alla Serie A maschile e femminile, B e C. Il programma di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne promosso da Zonta International, organizzazione mondiale che ha come obiettivo il miglioramento della condizione femminile nel mondo, intende suscitare un movimento di opzione che porti a chiare prese di posizione contro la violenza sulle donne. L'idea è stata quella di coinvolgere in questo sforzo anche gli uomini, coscienti che la violenza sulle donne non è una questione di genere, ma riguarda tutti. (altro…)

Impegno Sociale | 30/11/2017

PROGETTO CARCERI: IL CENTRO DI FORMAZIONE U18 DI TORINO VISITA “LA DROLA”

ALLENAMENTO TRA ATLETI FIR E DETENUTI DELLA CASA CIRCONDARIALE DI TORINO Torino – Gli atleti e lo staff del Centro di Formazione Permanente U18 di Torino saranno protagonisti domani di un allenamento congiunto particolare insieme agli atleti de “La Drola”, la squadra della casa circondariale del capoluogo piemontese che milita, grazie al Progetto Carceri di FIR ed al pari di altre realtà analoghe, nel Campionato Italiano di Serie C. I ventisette atleti del Centro di Formazione torinese incontreranno in mattinata i detenuti-atleti de “La Drola” in un primo momento di socializzazione e dibattito, a cui farà seguito nel pomeriggio un allenamento congiunto sul campo da rugby allestito all’interno dell’istituto, che da lungo tempo collabora con l’associazione “Ovale Oltre le Sbarre” presieduta dall’ex trequarti della Nazionale, Walter Rista, da sempre attivamente coinvolto nella promozione del rugby quale strumento di recupero sociale.  

Impegno Sociale | 07/03/2017

PROGETTO CARCERI, I RAGAZZI DI PORTO AZZURRO SABATO ALL’OLIMPICO

Roma – Il “Progetto Carceri” di FIR, che vede la Federazione impegnata a supportare i Club e le Associazioni impegnate a promuovere la pratica del rugby all’interno degli istituti di pena come mezzo di re-inserimento nella società, approda sabato allo Stadio Olimpico in occasione della partita contro l’Irlanda valida per la seconda giornata dell’RBS 6 Nazioni 2017.  Quattro atleti detenuti nel carcere di Porto Azzurro, sull’Isola d’Elba, tesserati dalla Società Sportiva Elba Rugby, assisteranno in permesso premio alla partita accompagnati dal funzionario dell’istituto Paolo Maddonni e dai dirigenti e tecnici elbani: prima della partita è stata organizzata per loro una visita speciale all’interno dello spogliatoio dell’Italia, un accesso privilegiato per toccare con mano l’alto livello e trarre ispirazione per proseguire nel proprio percorso. (altro…)

Impegno Sociale | 09/02/2017