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PROMOSSA DALLE RICCE DI VILLORBA UN ASTA IN FAVORE DELLA CROCE ROSSA

  Le ragazze dell'Arredissima Villorba promuovono un'asta benefica online Il forzato stop al campionato non ferma le “ricce” dell’ArredissimA Villorba Rugby, che in questi giorni lontane dai campi di gioco pensano anche agli altri. Lo fanno organizzando un'asta online per raccogliere denaro a favore della Croce Rossa Italiana che, come molti, oggi si batte per sconfiggere il corona virus. “La FIR – spiegano – aveva donato nel 2018, materiale della Nazionale utile per il progetto “Rugby oltre le sbarre” presso il carcere della Giudecca, dove è stata organizzata l'anno scorso un'amichevole di touch tra le "Belle Dentro" (la squadra femminile del carcere), le ragazze del Venezia Rugby e quelle del Villorba. Il progetto, purtroppo, a settembre 2019 non è ripartito, ma parte del materiale è ancora a disposizione. Le detenute, nelle scorse settimane, proprio quando sono scoppiate rivolte in molti istituti circondariali d'Italia, hanno voluto lanciare un messaggio diverso dagli altri e lo hanno fatto attraverso una lettera: “Per far sentire la nostra voce – hanno scritto – che pare non essere udita, in segno di non violenza e di solidarietà abbiamo deciso di raccogliere dei fondi a favore dell'ospedale dell'Angelo di Mestre raccogliendo un euro a detenuta”. Da questo gesto di solidarietà le “ricce” hanno preso spunto per lanciare il progetto, mettendo all’asta calzettoni, maglie azzurre, palloni, e dare al loro messaggio ancora più voce. “Quel che raccoglieremo abbiamo deciso di destinarlo alla Croce Rossa Italiana. Il lancio dell'iniziativa è pronto: abbiamo registrato nei giorni scorsi un video promo con il quale lanciare l’iniziativa. Crediamo che questo sia un bel modo per far sentire che il mondo del rugby femminile è vicino in questi difficili momenti a chi si sta adoperando per il bene comune. Speriamo che in molti ci seguano sui social e l'hashtag ufficiale #sostegnoltrelesbarre che molti aderiscano all'asta on line”. PER DONARE CLICCA QUI  

Impegno Sociale | 23/04/2020

“RUGBY OLTRE LE SBARRE”, DERBY TRA GIALLO DOZZA E DROLA

  Roma – Sarà un derby speciale quello che andrà in scena giovedì 28 novembre alle 14 presso il carcere Dozza di Bologna. A sfidarsi saranno la squadra Giallo Dozza – formata dai detenuti della stessa casa circondariale della città felsinea – e quella della Drola di Torino, composta da detenuti de “Le Vallette”, l’istituto di pena del capoluogo piemontese. Incipit dai contenuti prettamente sportivi, ma il contesto va ben oltre quello del campo e i punti conquistati al di fuori hanno una valenza più ampia rispetto a quelli che il rettangolo da gioco mette in palio. La partita in calendario a Bologna nel primo pomeriggio di giovedì è, infatti, una sfida tra le due realtà che hanno sposato per prima il progetto “Rugby oltre le sbarre”. (altro…)

Impegno Sociale | 26/11/2019

VII° RUGBY TORINO AFFIANCA LA DROLA RUGBY NEL PROGETTO OVALE OLTRE LE SBARRE

    Per la prima volta il progetto Ovale oltre le sbarre esce dal carcere e viene accolto da una società sportiva del territorio: la VII° Rugby Torino è partner de La Drola per il supporto tecnicoIl protocollo d’intesa tra la ASD VII° Rugby Torino e L’Ovale oltre le sbarre segna una svolta nel progetto che dal 2011 promuove in carcere il gioco del rugby come strumento di riabilitazione per il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti. Per la prima volta una società sportiva del territorio, la ASD VII° Rugby Torino, che conta 200 tesserati, 8 squadre dagli under 8 alla Senior, mette a disposizione la sua competenza tecnica per sostenere la prima squadra in Italia composta da soli detenuti.Illustrato dal direttore della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno Domenico Minervini, il protocollo d’intesa voluto dall'Amministrazione Penitenziaria è teso a implementare il rendimento dei giocatori e la loro motivazione, ingredienti fondamentali per il processo formativo che la pratica del gioco attiva nei detenuti rugbysti.La validità del progetto, che ha trovato origine proprio nel carcere torinese, è stata riconosciuta dalDipartimento dell’Attività Penitenziaria nazionale tanto da promuoverne la diffusione nelle realtà penitenziarie di tutta Italia per favorire il percorso di aggregazione sociale e abbattimento delle tensioni dei detenuti. Il contributo della Federazione Italiana Rugby consente poi che le squadre che si costituiscono nelle diverse carceri possano disputare i campionati regionali. (altro…)

Impegno Sociale | 16/10/2019

LA SQUADRA DEL CARCERE DI LIVORNO, LE PECORE NERE, GIOCHERA’ LE COMPETIZIONI OLD 2019/2020 ORGANIZZA

Il progetto “Rugby Oltre le Sbarre” segna un’altra importante meta: la squadra nata nel carcere di Livorno “Le Sughere” parteciperà alle competizioni Old 2019/2020 che inizieranno a novembre. La squadra, composta dai detenuti dell’alta sicurezza, allenata da Manrico Soriani e Michele Niccolai, sarà il primo esempio in Toscana di squadra di rugby formata da detenuti che parteciperà ad una competizione. Un risultato importante per i ragazzi e gli allenatori che da anni si allenano con costanza all’interno del carcere, e che fino ad ora potevano contare soltanto sulle amichevoli che di tanto in tanto venivano organizzate per permettere ai ragazzi di mettersi alla prova. Adesso, invece, faranno parte di un vero e proprio torneo, arricchendo il progetto con la formazione IN e OUT, grazie all’ingresso degli avversari in occasione di ogni partita. Infatti, le Pecore Nere giocheranno in casa tutte le partite, così come avviene già a Torino e a Bologna dove le squadre composte soltanto da detenuti, la Drola e la Dozza, partecipano al campionato di serie C2. La squadra è stata presentata ufficialmente il 24 settembre scorso nel carcere di Livorno, con una conferenza stampa alla quale erano presenti, oltre ovviamente agli allenatori, il direttore del carcere, Carlo Mazzerbo, il Presidente del Comitato Regionale Toscano, Riccardo Bonaccorsi, Arienno Marconi dell’Associazione Amatori Rugby Toscana, che partecipa al progetto, il Delegato provinciale Coni, Giovanni Giannone, il garante dei detenuti Giovanni De Peppo, il commissario della polizia penitenziaria di Livorno Marco Garghella e l'assessore al sociale del Comune Andrea Raspanti. Un’altra bella pagina di storia per il progetto Rugby Oltre le sbarre che si sta diffondendo a macchia d’olio nelle carceri italiane come veicolo per la riabilitazione dei detenuti attraverso i valori del rugby, reso oggi ancora più concreto dalla Circolare dedicata al gioco del rugby diffusa l’11 settembre scorso dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria tra tutte le carceri del territorio italiano; e dalla vittoria del bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri “Inclusione Sociale attraverso lo sport” in capo a Drola, Dozza e Bisonti di Roma, attivi nel carcere di Rebibbia, per promuovere la loro attività all’interno delle carceri e favorire un percorso di sviluppo del progetto in tutte le sue specificità. “Sostegno sempre” recita il motto delle Pecore Nere, stampato anche sul retro della t-shirt ufficiale della squadra, ad evidenziare il valore cardine del rugby grazie al quale nascono e si sviluppano progetti come questo.

Impegno Sociale | 11/10/2019

FIR E DAP ANCORA INSIEME PER IL “RUGBY OLTRE LE SBARRE”

  Roma - La stagione dente dai detenuti degli istituti di detenzione dei capoluoghi di Piemonte ed Emilia-Romagna, le due Società rappresentano la massima espressione del progetto “Rugby oltre le sbarre” che ha nella Federazione Italiana Rugby e nel Dipartimento di Polizia Penitenziaria i principali promotori e portatori d’interesse. Sviluppato nel corso delle ultime stagioni sulla scorta dell’esperienza positiva di Drola e Giallo Dozza, il progetto “Rugby oltre le sbarre”, sostenuto dal protocollo sottoscritto tra FIR e Ministero dell’Interno,  ha visto sempre più istituti di pena avvicinarsi e inserire la pratica del rugby nei propri percorsi di formazione e re-inserimento dedicati ai detenuti, apprezzando i positivi riscontri ottenuti dalla pratica del Gioco attraverso la comprensione e l’applicazione concreta dei valori che lo caratterizzano. Diciotto oggi gli Istituti dove, attraverso la collaborazione delle Società del territorio e della FIR, il rugby è regolarmente praticato. Nel contempo le 2 società, insieme ai Bisonti del Carcere di Rebibbia di Roma, si sono aggiudicati il Bando della Presidenza del Consiglio “Inclusione Sociale attraverso lo sport” per un percorso di sviluppo del progetto in tutte le sue specificità e le cui risultanze potranno essere a disposizione del DAP e di tutto il movimento rugbystico. Proprio in questi giorni il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria ha diffuso a tutte le carceri italiane una Circolare volta a sensibilizzare un numero sempre crescente di strutture a valutare l’inserimento del Gioco del Rugby nei propri programmi trattamentali, evidenziandone il notevole impatto formativo: “La mission di FIR - ha commentato il Presidente federale Alfredo Gavazzi - è quella di diffondere il Gioco ed i suoi valori fondanti nel nostro Paese, senza distinzione di ceto o condizione, garantendo un contributo positivo alla società civile. Come imprenditore, ho potuto negli anni apprezzare lo straordinario ruolo educativo e formativo derivante dalla pratica del rugby, e la replicabilità di quanto lo sport può insegnare anche lontano dal campo. In tal senso, la collaborazione con il DAP e la sensibilizzazione alla pratica e alla diffusione del rugby negli istituti di pena è pienamente coerente con i nostri obiettivi e non posso che augurarmi di vedere il nostro sport contribuire sempre più al reinserimento nel tessuto sociale di chi ha compreso i propri errori e, come ogni atleta, desidera divenire una versione migliore di se”.    

Impegno Sociale | 20/09/2019

“RUGBY OLTRE LE SBARRE”, A PESARO IL PRIMO CORSO PER ARBITRI

  Roma – “Rugby oltre le sbarre” muove un nuovo passo in avanti, allargandosi grazie alla collaborazione con il CNAr al settore arbitrale della FIR, in coerenza con gli obiettivi della progettualità realizzata con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per lo Sport e che mira a disseminare la pratica del rugby, come forma di inclusione sociale, in altre strutture penitenziarie italiane, sulle orme della strada tracciata da La Drola di Torino e Giallo Dozza di Bologna, che partecipano al campionato federale di serie C2, e i Bisonti di Rebibbia, tre squadre interamente composte da atleti detenuti negli istituti di pena dei capoluoghi di Piemonte, Emilia Romagna e Lazio.  La progettualità, che conta sul supporto della Federazione Italiana Rugby, ha portato nel recente passato il gioco all’interno di circa 18 Istituti di Pena sul territorio nazionale con l’obiettivo di contribuire, attraverso l’applicazione concreta dei valori educativi del rugby. (altro…)

Impegno Sociale | 12/06/2019

PRIMO TORNEO DI RUGBY NEL CARCERE DI PORTO AZZURRO

  13 aprile, Casa di reclusione "Pasquale De Santis", Porto AzzurroUn cielo azzurro e il bellissimo mare che circonda l’isola accolgono un numeroso gruppo di persone che non sono arrivate a Porto Azzurro per visitare l’Elba in una piacevole giornata primaverile, ma per partecipare al Primo Torneo di Rugby nel carcere ‘Pasquale De Santis’ all’interno del Forte San Giacomo. Dopo i consueti controlli all’ingresso la comitiva entra nella fortezza spagnola che ospita il carcere e si dirige al campo da calcio che i detenuti utilizzano anche per l’attività del rugby. Si respira un’aria serena, la struttura è vecchia ma il clima è disteso e i detenuti sembrano convivere tranquillamente con la polizia penitenziaria. Gli atleti del carcere sono già sul campo e con grande attenzione preparano il terreno di gioco disegnando le linee; qualcuno inizia il riscaldamento e non vede l’ora di iniziare. Gli ospiti salutano gli atleti detenuti: ci sono i ragazzi dell’Etruria Rugby Piombino con il loro Presidente, Giacomo Grandi; quelli del Grosseto Rugby Club, accompagnati dal Consigliere Alessandro Zampieri, che sfideranno la squadra del carcere; c’è Stefano Maganzi, referente del progetto nella casa di reclusione di Porto Azzurro: Arienno Marconi, presidente dell’Amatori Toscana, società che da anni porta il rugby nelle carceri toscane. (altro…)

Impegno Sociale | 06/05/2019

RUGBY OLTRE LE SBARRE: MIRKO, IL PRIMO DETENUTO “LIBERO” DI GIOCARE

  Mercoledì 17 aprile 2019. Non una semplice data, ma un giorno storico per i Bisonti Rugby, squadra nata a Frosinone nel 2011 e aderente al progetto federale Rugby oltre le sbarre, creato con l’obiettivo di contribuire, attraverso l’applicazione concreta dei valori educativi del rugby, alla risocializzazione del detenuto. In questa data, l’atleta Mirko - detenuto della Casa Circondariale di Rebibbia a Roma - oltre al consueto allenamento mattutino del mercoledì, sul campetto polveroso del G9, ha sostenuto un allenamento esterno, insieme alla squadra, presso il campo da gioco dei Bisonti Rugby, a Tor Bella Monaca. Libero dalle 19 alle 23. Questo momento, storico per il club e per tutto il movimento rugbistico italiano, è stato raggiunto grazie al corretto comportamento quotidiano del detenuto (recluso da 11 anni, con ancora 2 da scontare) e al costante lavoro dei Bisonti Rugby in sinergia con la Direzione della Casa Circondariale di Rebibbia. (altro…)

Impegno Sociale | 23/04/2019

GIUSEPPE DE ROSA VINCE IL PREMIO “EMILIANO MONDONICO” PER I TECNICI SPORTIVI IMPEGNATI NEL SOCIALE

  Giuseppe De Rosa, tecnico di punta del progetto della FIR “Rugby Oltre le Sbarre”, ha vinto il premio “Fratelli di Sport” in memoria di Emiliano Mondonico, per i tecnici sportivi impegnati nel sociale. Il premio, nato nel corso della quinta edizione del progetto “Sport e Integrazione” e realizzato nell’ambito dell'Accordo di Programma per la promozione delle politiche di integrazione attraverso lo sport tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il CONI, valorizza la figura di tecnici impegnati in progetti virtuosi in materia di integrazione ed attenti al ruolo dello sport quale strumento di sviluppo sociale. Giuseppe De Rosa, allenatore di rugby dal 1989, ha avviato il progetto Rugby Oltre le Sbarre nel carcere di Pesaro, nel 2016, coinvolgendo nel corso degli anni oltre 100 detenuti, tra cui molti con background migratorio. In seguito il progetto è stato esteso ad altre realtà e ha preso la denominazione di “Extra – Social Rugby”. La sua attività ha stimolato ricongiungimenti familiari, trasferimenti penitenziari per meriti sportivi, accesso allo studio universitario, inclusione dei detenuti in esperienze agonistiche e lavorative.   La candidatura di Giuseppe De Rosa si è unita alle oltre 180 candidature presentate. La Commissione Scientifica di “Sport e Integrazione” e la Commissione Nazionale Tecnici del CONI hanno selezionato 10 tecnici che maggiormente si sono distinti con i loro progetti. La cerimonia di premiazione ha avuto luogo il 24 marzo 2019 presso il Campo Comunale “Toti Patrignani” di Pesaro, nell'intervallo della partita Pesaro Rugby vs L'Aquila Rugby, dove Giuseppe De Rosa ha ricevuto il premio dal Presidente CONI Marche, Fabio Luna, alla presenza di Maurizio Longhi (Presidente Comitato F.I.R. Marche), Simone Mattioli (Presidente ASD Pesaro Rugby) e Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro. Di recente Giuseppe ha iniziato il progetto anche nella Casa Circondariale di Rimini ed ha attivato il primo corso gratuito per allievi arbitri di rugby nel carcere di Pesaro, aperto anche alla comunità libera.    

Impegno Sociale | 09/04/2019

IL CARCERE ACCOGLIE LA FORMAZIONE DI ALLIEVI ARBITRI RUGBY

  Lo Sport svolge un ruolo insostituibile nella promozione della persona, essenziale per riacquistare un ruolo positivo nella società: responsabilizza al valore delle regole coloro che le hanno violate e propone la possibilità di esserne garanti sui campi da gioco. Ecco quindi che un corso gratuito per allievi arbitri rugby, svolto all'interno del carcere, aperto anche alla comunità libera, assume un significato innovativo e coraggioso, non esente da difficoltà che dovranno trovare giusta soluzione; sarà la Casa Circondariale di Pesaro ad ospitare tale formazione, articolandola in lezioni d'aula che si svolgeranno nelle giornate del 16, 23 marzo e 6, 13 aprile. Accogliendo la proposta del gruppo sportivo “EXTRA - Social Rugby”, che da tre anni propone nell'Istituto la pratica e la conoscenza del gioco, la Direzione ha così scelto d'incrementare le proprie attività trattamentali, cogliendone l'alto valore educativo e ponendo questa come prima esperienza nazionale nel suo genere. «Con tale scelta - dichiara la Dr.ssa Enrichetta Vilella, responsabile dell'Area Pedagogica di Villa Fastiggi- intendiamo valorizzare l'impegno formativo-educativo del carcere di Pesaro a favore dei detenuti, in conformità con il dettato costituzionale e relativamente alla funzione della esecuzione della pena, tenuto conto dei valori di condivisione, appartenenza e rispetto che caratterizzano la disciplina sportiva del Rugby». L'attività rientra nel protocollo firmato tra la Federazione Italiana Rugby e il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria che mira non solo al miglioramento della condizione psico-fisica della popolazione detenuta, ma anche al riconoscimento delle diversità culturali e dei rapporti interpersonali. «Abbiamo offerto con convinzione il patrocinio a tale iniziativa – sostiene la Dr.ssa Daniela De Angelis, coordinatrice F.I.R. per i Progetti di Responsabilità Sociale- ritenendola peculiare per il consolidamento del protocollo “Rugby oltre le sbarre” che ad oggi coinvolge quindici istituti sparsi sul territorio nazionale e con numerose altre realtà in attesa di aggiungersi». Sarà comunque necessario vagliare un programma che conceda ai detenuti abilitati al ruolo di allievo arbitro la possibilità di dirigere partite all’interno dei penitenziari che ospitano squadre non solo agonistiche e, con il ritorno in libertà, l’opportunità di essere inseriti in sezioni arbitrali tramite deroghe specifiche alle vigenti normative. Convinto anche il sostegno del Comitato Rugby Marche e del suo Presidente, Maurizio Longhi, che affida la didattica a Giuseppe Biocca e Davide Gatta, rispettivamente coordinatore regionale C.N.Ar. e responsabile della formazione, entrambi arbitri nazionali. «Nel nostro sport - spiega Biocca- l'arbitro è considerato un partecipante al gioco, uno che scende in campo per divertirsi assieme a giocatori e spettatori; deve però assicurare l'incolumità fisica dei partecipanti, garantendo l'equa contesa del pallone e in questo sta il suo essere giudice incontestabile dei fatti e delle regole. Anche da neofiti, il corso rappresenta il canale giusto per conoscere il gioco e apprendere quanto serve per interpretarlo al meglio... riservando anche molte occasioni di crescita professionale!». Una scommessa importante anche per i partecipanti che arriveranno dall'esterno, decisi a vincere la diffidenza verso la realtà carceraria e chi la popola, con la sospensione del giudizio personale e la condivisione alla pari di un'esperienza sportiva.Che non è solo scoperta di un ruolo nuovo, ma anche - e soprattutto - di un diverso compito.   Informazioni alla pagina Facebook “EXTRA - Social Rugby”.  

Impegno Sociale | 22/03/2019