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Rugby Oltre le Sbarre, il racconto dell’ex azzurro Javier Dragotto

Comincia con l’appuntamento di oggi alle ore 19:00 il ciclo di incontri dedicati al Progetto federale ‘Rugby Oltre le Sbarre’. Il racconto della attività progettuali, lo scambio delle buone pratiche, gli approfondimenti di natura procedurale, e tanto altro, saranno al centro di questi incontri, che punteranno sullo scambio delle diverse esperienze presenti e passate, utile a chi è già attivo, e a chi inizierà a breve, un percorso che attraverso il rugby vuole offrire una opportunità di revisione del proprio vissuto e costruire una nuova vita. Organizzato dall’Ufficio Responsabilità Sociale della FIR, l’evento odierno avrà come protagonista la Fundation Espartanos di cui scopriremo l’impegno nelle carceri argentine attraverso il racconto dell’ex Azzurro Javier Dragotto. Prenderanno parte la dibattito, oltre ai Club attivi nel progetto federale, i Referenti di Sport e Salute Stefano Gobbi, Responsabile Politiche Sociali e Terzo Settore, Mattia Federico e Luisa Pollara, staff Sport in Carcere. Per avere maggiori informazioni sul progetto, sull’appuntamento di oggi e su quelli futuri scrivere a responsabilitasociale@federugby.it .

Azzurri per il sociale | 11/06/2024

Rugby Oltre le Sbarre, corso allenatori al carcere “Le Sughere” di Livorno

Dalla C.C. ‘Le Sughere’ di Livorno. È terminato il Corso Sperimentale per Allenatori di Rugby nella Casa Circondariale ‘Le Sughere’ di Livorno, pensato come step ulteriore all’interno del Progetto ‘Rugby Oltre le Sbarre’ FIR e nato per andare incontro al bando Sport di Tutti – Carcere di Sport e Salute, vinto, tra le diverse realtà di rugby che operano negli istituti penitenziari, anche dalle ‘Pecore Nere’, la squadra che ormai da numerosi anni è attiva nelle ‘Sughere’ con l’idea che lo sport, il rugby, è per le persone, e non le persone per lo sport. Sono state giornate intense: la mattina in aula e pomeriggio in campo, una partecipazione mista di dodici atleti delle Pecore Nere e cinque “esterni”: particolarità che, in linea con l’obiettivo In and Out del ‘Progetto Rugby Oltre le Sbarre’, dimostra sempre dare esiti positivi. Docente del corso l’eccezionale e noto Andrea Di Giandomenico, incaricato dalla FIR di tenere il Corso Sperimentale dal quale poi costruirà un modulo base dedicato ai tecnici che svolgeranno il corso nelle altre carceri vincitrici del bando, ma anche per il futuro progetto nel progetto ‘Allenatori Oltre le Sbarre’. Elevata conoscenza della materia, notevole intuito, fondamentale per la comprensione del contesto di intervento, grande capacità progettuale, rilevante capacità relazionale, assertiva, attrattiva, motivante, doti non comuni in tutti i luoghi, è sembrato che Andrea fosse già stato in contesti simili, mentre era la sua prima volta in assoluto in un istituto penitenziario. Accompagnando i partecipanti in un percorso di impegno, concentrazione, sforzo fisico e mentale, Di Giandomenico ha proposto un corso che ti mette di fronte alle responsabilità di guidare gli altri a dare il massimo per ottenere il risultato, che non è solo vincere, ma riuscire a migliorare, cercare, utilizzare, inventare esercizi per raggiungere lo scopo partendo dalle regole, dai principi del rugby e dalla coesione del gruppo; il tempo, lo spazio, la creatività, il sostegno, la difesa e l'attacco. Una serie di ringraziamenti sono d'obbligo: alla F.I.R., a tutto lo staff dell’Ufficio Responsabilità Sociale FIR, alla Direzione e al personale della Casa Circondariale di Livorno, una collaborazione che dura ormai da dieci anni, ai “ragazzi” della squadra old dei Rino..cerotti tutor delle Pecore Nere e al Comitato regionale toscano di Sport e Salute progetto “Sport di tutti – Carceri’’.

Impegno Sociale | 09/04/2024

Gli Azzurri Muzzo, Nicotera e Zanon in visita nella Casa Circondariale di Ferrara

Una delegazione di Atleti delle Squadre Nazionali Maggiori Maschile e Femminile di rugby dell’Italia ha preso parte a una visita nella Casa Circondariale di Ferrara, struttura in cui è attivo il progetto “Rugby Oltre le Sbarre”, attualmente presente in sedici istituti penitenziari in tutta Italia.Grazie a questa progettualità i detenuti hanno la possibilità di allenarsi e di conoscere il mondo del rugby nonostante la misura restrittiva cui sono sottoposti. Inoltre, nell’ambito dello stesso progetto, i detenuti possono partecipare ai corsi per ottenere la qualifica di arbitro. Il 2023 ha visto, nel mese di ottobre, il debutto al di fuori della struttura per un arbitro che aveva ottenuto il diploma durante la detenzione e che era ancora soggetto a questo regime di limitazione della libertà personale. https://www.youtube.com/watch?v=7kdlWDyj_v8 All’interno della struttura di Ferrara, Aura Muzzo (Villorba Rugby, 40 caps in Azzurro) Marco Zanon (Benetton Rugby Treviso, 17 caps in Azzurro) e Giacomo Nicotera (Benetton Rugby Treviso, 15 caps in Azzurro) hanno conosciuto i detenuti della struttura e li hanno guidati, assieme ai tecnici che solitamente tengono gli allenamenti che si svolgono due volte a settimana, attraverso esercizi atletici, tecnici e vere e proprie fasi di gioco guidate da un ex arbitro dedito all’attività sociale che mira alla rieducazione.Da questo principio, sancito dall’articolo 27 della Costituzione, prende ispirazione il nome della squadra della Casa Circondariale, chiamata per l’appunto “Rugby 27 Ferrara”, in onore del relativo articolo costituzionale. Squadra che per ora si allena, ma che sogna di replicare l’esperienza dei corregionali del “Giallo Dozza”, formazione della Casa Circondariale di Bologna che è iscritta al campionato di Serie C regionale dell’Emilia Romagna.La richiesta di poter entrare in una struttura in cui è attivo il progetto “Rugby Oltre le Sbarre” e di poter seguire una sessione di allenamento è arrivata direttamente dai tre Azzurri, che hanno espresso la volontà di restituire in un ambito sociale di particolare rilevanza ciò che hanno imparato sui campi a livello di club, di franchigie e di nazionale. Appena evidenziata questa voglia di impegnarsi in un contesto complesso come quello delle carceri, è stato attivato l’iter burocratico che ha permesso loro di accedere alla Casa Circondariale ferrarese e di partecipare a una giornata piena di significato all’insegna della condivisione dei valori propri dello sport in generale e del rugby in particolare. “Io consiglierei alle mie compagne di squadra di dedicarsi a questi progetti perché penso che sia un’esperienza che poche volte si ha l’opportunità di vivere e che può migliorare una persona, può fargli vedere le cose in modo diverso”, ha dichiarato Muzzo a margine dell’allenamento e della visita.  All’ala Azzurra hanno fatto eco Zanon e Nicotera: “È stato incredibile, i ragazzi mettono una grande energia. Abbiamo trovato un gruppo molto preparato e allenato. La nostra voglia di entrare in questo progetto deriva dal fatto che viviamo, come atleti, una vita particolare: lo sport ha un grande potere comunicativo, quindi è giusto restituire qualcosa in termini di impegno sociale”.

Azzurri per il sociale | 29/01/2024

RUGBY OLTRE LE SBARRE, LA SOLIDARIETA’ DELLE “PECORE NERE”

Noi tutti somigliamo più ad una palla ovale che a una rotonda, rotondo è perfetto, ma nessuno di noi lo è. Ovale può essere una palla tonda venuta male, abituata a soffrire come ognuno di noi, è la forma che più ci somiglia proprio perché non è perfetta e sa di essere pretesto di amicizie, abbracci e mischie. Questa frase è scritta all'inizio del libro di Antonio Falda su Franco Ascantini e sembra perfetta per la situazione delle ‘Pecore Nere’, la squadra di Rugby del Carcere di Livorno. Livorno 18 novembre seconda giornata del campionato Old toscano, sul campo Manrico Soriani del Carcere le “Sughere” si incontrano i ragazzi delle Pecore Nere e gli ospiti gli Allupins di Prato. Al di là dell'evento sportivo, che è comunque fondamentale, il momento più emozionante è stato lo scambio di doni che ha preceduto il “terzo tempo” con i lariani che hanno consegnato materiale tecnico sportivo, che tanto serve nella gestione di una squadra (maglie, paradenti, paracolpi), e le Pecore Nere che hanno regalato una maglia (realizzata da loro) in cui esprimono la solidarietà e la vicinanza alla popolazione di Prato nella tragedia dell'alluvione. “Sostegno sempre”, si legge sulla maglietta, che è il motto della loro squadra. La partita è scorsa bene, diretta dall'arbitro Castagnoli, presente a tutti gli eventi, con un primo tempo che si è concluso con i padroni di casa in vantaggio per 2 – 0 e un secondo che ha visto i Pratesi avvicinarsi fino al 3 – 2 e poi un'ultima meta delle Pecore Nere che definisce il risultato sul 4 – 2. In realtà, e in questo caso non è solo un modo di dire, a vincere è stato lo sport, è stato il rugby. L’Amatori Rugby Toscana, l’ASD che coordina il progetto nel Carcere di Livorno, ringrazia gli Allupins e tutte le squadre Old toscane che con la loro presenza regalano 2 ore di libertà ai ragazzi, la F.I.R. (l'ufficio Responsabilità Sociale), il Comitato Regionale Toscano e Sport e Salute (Sport in Carcere) che ha approvato il sostegno al progetto “Pecore Nere”.

Rugby oltre le sbarre | 22/11/2023

“Rugby oltre le sbarre”, debutta il primo arbitro del progetto

sabato 28 ottobre la prima direzione di gara di un arbitro formato dalla CNA in un istituto detentivo Il rugby come strumento di risocializzazione attraverso la collaborazione FIR/DAP Roma - La Federazione Italiana Rugby e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria hanno raggiunto un nuovo traguardo nel proprio progetto di collaborazione dopo che un direttore di gara proveniente da un istituto detentivo ha fatto il proprio debutto come primo arbitro in un incontro Under 14 del Comitato Piemonte. Sabato 28 ottobre il direttore di gara designato dalla CNA dopo l’approvazione del magistrato di sorveglianza è sceso in campo per la prima partita della propria carriera dopo aver partecipato al progetto “Arbitro oltre le sbarre”, una più recente linea progettuale di “Rugby Oltre le Sbarre”, il percorso che vede la Federazione Italiana Rugby impegnata nel contribuire - attraverso il protocollo in essere con il DAP - al percorso di risocializzazione di detenuti attraverso la pratica del rugby in oltre quattordici istituti su tutto il territorio nazionale.  (altro…)

Rugby oltre le sbarre | 31/10/2023

RUGBY OLTRE LE SBARRE, UNA ‘NORMALE’ DOMENICA DI RUGBY A LIVORNO

28 maggio, una normale domenica di rugby, ma qui nella sezione dell'alta sicurezza della Casa Circondariale di Livorno “le Sughere” oggi niente è normale: si festeggia la giornata dello “sport oltre le sbarre”. La prima cosa strana è che si terranno due partite nella stessa mattina: una di calcio e una di rugby, due partite ed un solo pubblico formato dai familiari dei detenuti, ed anche questo è un evento eccezionale. Si inizia alle 9,30 con la presentazione dell'evento da parte della responsabile degli educatori Marcella Gori, con il saluto del rappresentante del comune di Livorno consigliere Salvatore Nasca e del garante dei diritti dei detenuti Marco Solimano. Prima di cominciare la Dott.ssa Gori ringrazia tutti i presenti, l’allenatore della squadra del carcere Paolo Stringara, la squadra avversaria della CGIL di Livorno, i referenti della FIR presenti, Daniela De Angelis e Marco Masetti. Due tempi da 20 minuti e la partita scorre via tranquilla. Alle 11 entrano in campo le squadre per l'attesa partita di rugby, molti degli spettatori non sanno cosa sia il rugby e soprattutto non hanno mai visto una partita. Da una parte la formazione delle Sughere le Pecore Nere dall'altra una rappresentativa delle squadre Old della toscana. Spesso quando si parla delle squadre Old si pensa a rugbysti con i capelli bianchi che dopo aver giocato festeggiano con terzi tempi fuori dalle righe, ma in toscana gli Old sono molto di più. Oltre ai Rino..cerotti, che sono i tutor delle Pecore Nere e che tutte le settimane si recano alle Sughere ad allenarle, tutte le altre squadre sono, di fatto, entrate nel progetto andando a giocare le partite del campionato all'interno del carcere. La partita di oggi è vera, come tutte le partite di rugby. Molto equilibrata con continui cambi di fronte e il pubblico, che partecipa attivamente, si sorprende che dopo uno scontro, un placcaggio o una mischia aperta i giocatori si alzino continuando a giocare tranquillamente. Dovrebbero essere due tempi da venti minuti ma i giocatori si divertono e il secondo ne dura quasi trenta; poi l'arbitro FIR Carlo Damasco si impone e fischia la fine. Nel corso della partita c'è stata un'altra bella novità perché gli ultimi dieci minuti della partita sono stati diretti da Tommaso uno dei nuovi arbitri diplomato al corso tenuto all'interno del carcere. Un breve intervento da parte del direttore dott. Giuseppe Renna che ringrazia tutti i partecipanti evidenziando il valore positivo dello sport, in particolare del progetto “Rugby Oltre le Sbarre”, in una situazione di disagio come quella del carcere. Per concludere, come dopo ogni partita, entrano i “ragazzi” del terzo tempo, anche loro ‘ospiti’ del carcere, che dalle prime ore della mattina hanno lavorato per preparare un buffet davvero notevole. Per il loro impegno di tutto l'anno ricevono dai rappresentanti delle squadre toscane old il premio per il migliore terzo tempo del campionato. Un'altra iniziativa di successo all'interno del progetto Pecore Nere iniziato nel 2016 con la collaborazione della FIR e del Comitato Toscano e dedicato alla memoria di Manrico Soriani che, con Michele Niccolai e Massimo Soriani, ha portato il rugby alle Sughere.      

Impegno Sociale | 12/06/2023

IN CAMPO A TESTA ALTA… OLTRE LA PENA

Domenica 26 marzo la squadra dell’ASD Zona Orientale Rugby Popolare Salerno, #ZetaHydra, è tornata in campo tra le mura amiche dello Stadio Vestuti per la seconda di ritorno del campionato di serie C FIR Campania. Il risultato, con la netta vittoria dei tenaci calabresi dell’ ASD RUGBY RENDE per 3 a 32, passa in secondo piano rispetto a un altro mattoncino della storia del Club e del Progetto “Rugby Oltre le Sbarre” che ha preso forma: dopo aver già partecipato come guardalinee alla precedente gara casalinga, nel secondo tempo del match ha esordito Domenico, uno dei ragazzi che ha conosciuto il mondo ovale grazie al progetto #OltreLaPena, attraverso il quale la Zona Orientale Rugby Popolare Salerno garantisce il diritto allo sport per i detenuti dell'I.C.ATT. di Eboli. Domenico, che è il capitano della squadra del carcere soprannominata gli ‘Indios’, è un rugbista vero: lui racconta di essere caduto varie volte a terra durante la sua vita ma, al tempo stesso, di aver sempre trovato la forza di rialzarsi e continuare a lottare. Parole che si sposano alla perfezione con la filosofia alla base del nostro sport. Vedere l'emozione negli occhi di Domenico e in quelli della sua famiglia ha riempito il cuore d'orgoglio dei tecnici che operano nel progetto e di tutti i presenti all’incontro, un briciolo di splendida normalità in una cornice complicata e spesso marginalizzata qual è quella del carcere e di chi vi è recluso. Tutto lo staff della Zona Orientale Rugby Popolare Salerno ringrazia Domenico per aver raccolto la sfida, e rilanciano con l'obiettivo di allargare ad altre persone il percorso da lui iniziato. Il progetto Oltre la Pena, iniziato nel 2022, è dedicato alla memoria di Silvano Minelli ed è realizzato in collaborazione con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Regione Campania.

Impegno Sociale | 28/03/2023

RUGBY OLTRE LE SBARRE, A LIVORNO IL CORSO PER ARBITRI

L'aula è uguale a quella di tutti i corsi per arbitro tenuti dal C.N.Ar: le sedie, il proiettore, i regolamenti di gioco, i partecipanti (11) in silenzio, attenti a quello che viene detto dai due relatori. Tutto nella normalità, la differenza è che questo corso si tiene all'interno della Casa Circondariale delle Sughere di Livorno, e i partecipanti al corso sono detenuti. Un corso per arbitro tenuto all'interno di un carcere può sembrare una contraddizione, chi è privato della libertà per non aver rispettato le regole partecipa ad un corso per diventare, in campo, quello che farà rispettare le regole del gioco. Un altro gradino per il percorso educativo e di riscatto perché oltre alla possibilità di vivere la palla ovale come giocatori adesso c'è anche quella di poter essere arbitri. Infatti, in seguito al primo corso per arbitri tenuto nel 2019 nel carcere Villa Fastiggi di Pesaro, il Consiglio Federale FIR ha derogato la regola secondo cui non bisogna avere condanne penali per diventare arbitro per tutti coloro che hanno ottenuto l’idoneità durante la detenzione. Le Pecore Nere all'interno del progetto “Rugby oltre le sbarre” sono una realtà già da dieci anni con la squadra che gioca nel campionato Old toscano, un progetto che vede coinvolta la F.I.R., i Rinocerotti (la squadra Old dei Lions Amaranto), l'Amatori Rugby Toscana e che si avvale dell'attiva collaborazione della Direzione della Casa Circondariale di Livorno. Un ringraziamento ai docenti del corso: il designatore Masetti, gli arbitri Damasco, Liperini, Castagnoli e il presidente del Comitato Regionale Bonaccorsi. E già ci sono i presupposti per replicare a ottobre con un altro corso.  

Impegno Sociale | 20/03/2023

IL RUGBY SBARCA NEL CARCERE MINORILE DI CASAL MARMO

Da metà ottobre al carcere minorile di Casal del Marmo a Roma parte un progetto per lo sport in carcere. Cinque giorni a settimana i detenuti potranno praticare diverse discipline sportive. Le prime che partiranno saranno calcio, rugby, tennistavolo, zumba e fitness. Un protocollo di intesa che durerà tre anni tra il dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, Sport e Salute, la società del ministero dell'Economia, che si occupa della promozione dello sport sul territorio, e il Dipartimento per lo sport. E' stata firmata questo pomeriggio, nel carcere stesso alla presenza di 40 giovani detenuti da Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute, Giuseppe Cacciapuoti direttore generale del DGCM, e Stefania Pizzolla, dirigente del Dipartimento per lo sport, l'intesa che punta a migliorare il benessere psico-fisico dei detenuti. Da Casal Del Marmo partirà un vero e proprio piano nazionale per lo sport in carcere, che ha l’obiettivo di strutturare un’offerta sportiva diffusa in tutti gli istituti del Paese. Introdotti dalla vicedirettrice dell’istituto Elisabetta Ferrari erano presenti anche il professor Natalino Irti e Silvio Martucelli del cda della Fondazione Nicola Irti, che sostiene i progetti sportivi in carcere nel Lazio e in Abruzzo. La firma apre di fatto le attività della Settimana europea dello sport. Dopo le attività istituzionali è iniziato lo sport. I ragazzi hanno potuto cimentarsi nel rugby e nel tennistavolo, grazie alla collaborazione delle due Federazioni. “Lo sport supera le barriere – ha detto Cozzoli -. E’ una straordinaria opportunità di crescita, qui più che altro. Lo sport è un diritto, soprattutto in carcere. Per questo abbiamo deciso di investire nel progetto anche grazie al supporto finanziario della sottosegretaria allo Sport Vezzali”. Il protocollo prevede la redazione di un programma annuale, riservato ai minorenni e ai giovani adulti in carico alla Giustizia minorile, di attività sportive sia di squadra che individuali, la fornitura di materiale e attrezzature necessarie per l’arredo di impianti sportivi e di mezzi da competizione. E ancora l'organizzazione di corsi per la formazione di istruttori, educatori e personale della Polizia penitenziaria. Sport e Salute, inoltre renderà disponibili tecnici e allenatori qualificati al fine di predisporre un’adeguata attività formativa e educativa dei giovani detenuti, con la speranza che lo sport possa aiutarli ad avere un ruolo attivo nella società civile. Per la realizzazione degli obiettivi indicati nel Protocollo e per consentire la pianificazione strategica degli interventi programmati, sarà costituito un Comitato tecnico-scientifico paritetico composto da sei componenti.

FIR per il Sociale | 22/09/2022

Rugby oltre le sbarre: rinnovata l’intesa FIR-DAP

l nuovo accordo quadriennale punta a intensificare le occasioni di pratica agonistica e amatoriale con la palla ovale in favore di detenuti e personale. Roma - Sarà potenziata la sinergia già in atto fra Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Federazione Italiana Rugby per attivare percorsi di pratica sportiva e formativa in favore di detenuti e personale. È quanto prevede il protocollo d’intesa “Rugby oltre le sbarre”, sottoscritto dal Capo del Dap Carlo Renoldi e dal Presidente della Federazione Italiana Rugby Marzio Innocenti, con il quale è stato rinnovato per altri quattro anni, fino a marzo 2025, l’accordo già siglato nel 2018. La collaborazione, peraltro già attiva da diversi anni in alcuni istituti penitenziari, intende innanzitutto contribuire a migliorare la condizione psico-fisica dei detenuti attraverso l’avviamento alla pratica del rugby, considerato il valore fortemente educativo e formativo dello sport della palla ovale. Viene rinnovata la partecipazione di squadre formate da detenuti ai campionati ufficiali federali – attualmente sono iscritte le squadre “Dozza” a Bologna, “Drola” a Torino e “Pecore Nere” a Livorno, che disputano gli incontri sempre in casa - nonché l’organizzazione di attività sportive non agonistiche. Con l’intesa si punta inoltre a programmare corsi per arbitri e tecnici destinati sia alla popolazione detenuta che al personale dell’Amministrazione, attraverso l’impiego di tecnici qualificati della Federazione coadiuvati da personale del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre della Polizia Penitenziaria. La FIR tra gli altri impegni collaborerà all’attuazione di un programma sportivo annuale in favore del personale dell’Amministrazione Penitenziaria finalizzato a favorirne il benessere psico-fisico. Un apposito Comitato tecnico-scientifico, composto da due delegati FIR e due del Dipartimento, si occuperà di verificare la realizzazione degli obiettivi del protocollo e di pianificare gli interventi programmati. “Lo svolgimento di attività sportive in carcere” ha sottolineato il Capo del Dap Renoldi, “costituisce un aspetto trattamentale di primaria importanza per la popolazione detenuta e al tempo stesso un fattore importantissimo per il benessere psico-fisico del personale dell’Amministrazione. Sono grato alla Federazione Italiana Rugby per aver accettato con entusiasmo di continuare sulla strada già intrapresa anni fa che, oltre alla pratica sportiva, vuole rendere vivi e ben visibili nei nostri istituti i valori di rispetto e senso di appartenenza che sono propri di questa disciplina”. “Siamo fortemente determinati a garantire continuità a “Rugby oltre le sbarre” perché abbiamo sempre creduto in un progetto che può aiutare la società civile attraverso i valori che il nostro sport incarna.” – ha dichiarato Marzio Innocenti – “Abbiamo trovato da parte del DAP altrettanto entusiasmo e determinazione ad aiutare chi ha sbagliato a crescere come individuo in un contesto di comuni intenti e rispetto delle regole naturale in una squadra di rugby e che, da sempre, consideriamo uno dei traguardi più prestigiosi che possiamo raggiungere attraverso questa peculiarità. Con Rugby oltre le sbarre e con la collaborazione che rinnoviamo oggi con il Dipartimento proseguiamo un lungo un cammino che, negli anni, ci ha portato a modificare le norme federali per consentire una partecipazione attiva e reale dei tesserati detenuti all’attività agonistica e per permettere l’inquadramento nella categoria arbitrale a coloro che hanno sostenuto il corso federale durante la propria permanenza negli istituti raggiunti dal progetto. Inoltre, insieme al DAP, siamo al lavoro per sviluppare un programma sportivo per il personale dell’Amministrazione che siamo certi potrà rappresentare una pietra miliare nell’evoluzione dei rapporti tra il personale stesso ed i detenuti, accomunati dalla passione per uno sport che fa della capacità di aggregazione un proprio tratto distintivo”.  

Impegno Sociale | 22/07/2022