Categoria: Rugby oltre le sbarre
Rugby Oltre le Sbarre, presentato il nuovo progetto del carcere di San Gimignano
Il numero delle carceri italiane in cui si gioca a rugby si arricchisce di una nuova realtà grazie all’impegno dell’Amatori Rugby Toscana, già attiva da tempo nella Casa Circondariale Le Sughere di Livorno. La nota società toscana, fiore all’occhiello di Rugby Oltre le Sbarre, ha trasmesso l’impegno e l’importanza del progetto ad un gruppo di appassionati, allenatori e non, che ogni domenica mattina, da marzo scorso, si recano nella Casa di Reclusione di Ranza a San Gimignano per far conoscere il gioco della palla ovale e i suoi valori tra i detenuti. Il progetto è stato ufficialmente presentato il 20 settembre nella sala del Consiglio del Comune di San Gimignano alla presenza delle istituzioni comunali e regionali, del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e della Polizia penitenziaria. Il Sindaco di San Gimignano, Andrea Marrucci, e l’Assessora regionale alle politiche sociali, Serena Spinelli, hanno mostrato grande sostegno all’ingresso del rugby all’interno di una realtà carceraria di Alta sicurezza, quale è quella di Ranza. Presenti anche il Presidente del Comitato Regionale Toscano, Riccardo Bonaccorsi, i referenti dell’Ufficio Responsabilità Sociale della FIR che coordinano il progetto a livello nazionale, il Presidente dell’Amatori Rugby Toscana, Stefano Maganzi, e i referenti delle squadre OLD Toscane che partecipano, insieme alla squadra della C.C. Le Sughere ‘Le Pecore Nere’ al Campionato OLD Toscano. Largo spazio alle testimonianze di chi entra ogni settimana nell’istituto Ranza e Le Sughere, tra gli altri Leonardo Panci e Maurizio Berti, protagonisti fondamentali per la riuscita del progetto. Tra i racconti, l’emozione degli atleti detenuti nel ricevere i tesserini FIR, segno del loro ingresso nella famiglia del rugby italiano. Haka è il nome scelto per la squadra, che gli allenatori auspicano in futuro possa entrare, come la sua sorella livornese, a far parte del Campionato OLD toscano. L’istituto Ranza in provincia di Siena si unisce alle altre 17 realtà carcerarie all’interno delle quali si gioca a rugby in Italia.
Impegno Sociale | 25/09/2024
Pubblicato il Report ‘L’impatto di Mondovale Responsabile 2023’
La Responsabilità Sociale (CSR) è alla base delle strategie di sviluppo del movimento rugbistico, in ragione dell’impatto generato dai nostri valori nella società civile. Consapevoli di rappresentare un veicolo educativo per le persone che si avvicinano alla palla ovale, si promuovono scelte in grado di tenere insieme le attività sportive con la dimensione etica, sociale e ambientale ritenendo imprescindibile il connubio tra la pratica sportiva e i principi di cittadinanza della società civile. Aderendo al modello di Sport quale attore per lo sviluppo sociale promosso dall’Agenda 2030: “Anche lo sport è un attore importante per lo sviluppo sostenibile. Riconosciamo il crescente contributo dello sport per la realizzazione dello sviluppo e della pace attraverso la promozione di tolleranza e rispetto e attraverso i contributi per l’emancipazione delle donne e dei giovani, degli individui e delle comunità, così come per gli obiettivi in materia di inclusione sociale, educazione e sanità”. [Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile], si adottano scelte socialmente responsabili che rispondano alle aspettative economiche, ambientali e sociali di tutti i portatori di interesse per il conseguimento di uno sviluppo sostenibile in rispetto delle generazioni di domani. Rispondendo alle numerose richieste di coinvolgimento in progettazioni sociali che provengono da parte del mondo civile (Organizzazioni no profit, Onlus, Enti e Ministeri) il rugby diventa strumento di un cambiamento culturale che ha l’ambizione di formare cittadini migliori. “Mondo Ovale Responsabile” è il contenitore della Federazione nel quale si muovono tutte le progettualità che, in coerenza con i valori del rugby e con i principi di equità, promuovono e sviluppano un gioco inclusivo aperto a tutti e a tutte. È stato redatto, a cura del settore Strategia e Responsabilità Sociale, il primo report ‘l’impatto di Mondovale Responsabile 2023’ che valorizza le azioni e i progetti di CSR della FIR e dei suoi Club che hanno generato per il movimento rugbistico italiano nel 2023 un valore economico pari a 1.485.247€. Per leggere e scaricare il report clicca QUI.
Bandi Europei e Nazionali | 16/09/2024
Rugby Oltre le Sbarre, al Trofeo Illumia vince il Rugby
C.C. Rocco D’Amato, Bologna – 22 giugno 2024 Continua a collezionare successi in giro per l’Italia il progetto Rugby Oltre le Sbarre che, grazie alla dedizione di arbitri, allenatori e Club, diffonde lo sport della palla ovale in istituti penitenziari e strutture dedicate alla rieducazione e risocializzazione. L’ultimo traguardo ottenuto è la qualifica di arbitro da parte di 21 atleti/detenuti della squadra ‘Giallo Dozza’, attiva nella C.C. di Bologna dal 2013. Gli atleti, guidati dall’ex Arbitro internazionale Carlo Damasco, attuale Coordinatore tecnico del Progetto C.N.A. Arbitri Oltre Le sbarre FIR, e dall’Arbitro FIR Massimo Celli, hanno partecipato al corso nei mesi scorsi e sostenuto il 22 giugno l’esame per diventare arbitro a tutti gli effetti. Una qualifica che potranno utilizzare sia durante la detenzione, nel caso in cui sussistano le condizioni previste dalle normative in tema di permessi di uscita, sia al termine della stessa, come già avvenuto per altri detenuti partecipanti al progetto. Dopo l’esame, nel pomeriggio, i nuovi arbitri sono scesi sul campo del carcere, insieme al resto dei compagni di squadra, per disputare il Trofeo Illumia contro i ‘Cinghiali del Setta Rugby’ davanti ai propri familiari che hanno potuto assistere alla vittoria dei loro figli, fratelli, fidanzati, mariti, amici. Infatti, la squadra ‘Giallo Dozza’, che milita da diversi anni in serie C, ha sconfitto la squadra ospite che non ha potuto far altro che constatare la superiorità tecnica della squadra di casa, stimolata costantemente dal loro allenatore Fiorenzo Guermandi con suggerimenti di gioco dalla panchina. I ragazzi del ‘Giallo’ corrono come siluri e non lasciano al caso neanche un punto, giocando in maniera pulita e organica. Al termine della partita, tra le strette di mano e gli abbracci con i familiari e i ‘Cinghiali del Setta’, ormai da tempo amici del Giallo Dozza, non è mancato il consueto Terzo Tempo, preceduto da un momento di saluti da parte dei dirigenti della società Giallo Dozza Bologna, del capo della Polizia Penitenziaria dell’istituto e dei referenti dell’Ufficio Responsabilità Sociale FIR presenti. Ospite della giornata l’ex Azzurro Andrea Gritti che si è complimentato con le due squadre per la partita vista in campo e, in particolare con il Giallo Dozza, per le doti tecniche. Il progetto Rugby Oltre le Sbarre della C.C. di Bologna, quest’anno finanziato dal bando Sport di Tutti – Carcere di Sport e Salute, rappresenta un fiore all’occhiello del progetto federale che si auspica possa diffondersi a macchia d’olio in tutte le strutture penitenziarie italiane affinché il Rugby possa portare valori, serenità e spirito di gruppo a coloro che vogliono rimediare al loro vissuto e costruire una nuova vita.
Impegno Sociale | 10/07/2024
Rugby Oltre le Sbarre, Una giornata con le Pecore Nere
Il racconto di una volontaria di Servizio Civile FIR Il 15 giugno 2024, ho avuto l'opportunità di partecipare per la prima volta a un evento speciale intitolato ‘Giornata dello Sport’ nella Casa Circondariale di Livorno "Le Sughere". Questo evento è stato organizzato con cura e ha previsto due partite: la prima è stata quella di calcio, dove i detenuti hanno sfidato una rappresentativa calcistica della CGIL e la seconda quella di rugby, dove la squadra, conosciuta come ‘Pecore Nere’, ha affrontato una selezione di giocatori Old provenienti da varie realtà toscane. Per i detenuti, questa giornata non è stata solo un'occasione per dedicarsi allo sport, ma anche un prezioso momento per riabbracciare le proprie famiglie, con le quali, di solito, durante l’anno possono solamente avere dei colloqui. Questo aspetto ha reso l'evento ancora più significativo, poiché ha permesso loro di condividere momenti di gioia e divertimento con i propri cari. Dopo la partita di calcio, terminata 8 a 2, il presidente del comitato toscano della FIR, Riccardo Bonaccorsi, ha dato il via alla partita introducendo l'evento con un breve discorso, poi ha poi passato la parola all’arbitro internazionale Carlo Damasco, il quale ha guidato la partita con grande maestria, condividendo la sua esperienza attraverso una telecronaca appassionata e coinvolgente. Grazie alla regola del carcere per cui è vietato portare oggetti elettronici, inclusi i telefoni, all’interno della struttura, ho avuto la fortuna di vivere l’intera esperienza in modo più autentico, immergendomi completamente nell'atmosfera e nell'energia dell'evento. La realtà che da esterna, contagiata da immagini e storie negative, mi sono creata si è ribaltata quando ho visto la scena di un giocatore che, dopo essere stato placcato in modo brusco, veniva aiutato a rialzarsi proprio da chi lo aveva placcato e dopo una pacca sulla spalla hanno proseguito il gioco. Un altro momento molto bello è stato quando negli ultimi minuti della partita l’arbitro di gara ha ceduto la sua maglia e il fischietto a uno dei giocatori delle Pecore Nere, di nome Davide, permettendogli di fare il suo debutto come arbitro dopo essersi diplomato, qualche settimana prima, al corso tenuto in carcere. Al termine della partita che si è conclusa, con il punteggio di 2 mete a 1, c’è stato il discorso di ringraziamento del direttore del carcere e successivamente una breve cerimonia di premiazione curata dall’ Associazione Amatori Rugby Toscana. Alla fine di tutto, i “ragazzi” del TERZO TEMPO sono arrivati con un grande buffet, composto da riso, pizza, ciambelle e per finire una deliziosa granita al limone, portando un’atmosfera di festa e di convivialità che ha subito contagiato tutti i presenti. Quando è arrivato il momento di andare, sono uscita da quel posto con un sorriso sulle labbra. Questa esperienza mi ha permesso di conoscere una realtà nuova e di incontrare persone straordinarie che mi hanno raccontato le esperienze. Sono profondamente grata al Servizio Civile in F.I.R. per avermi dato l’opportunità di vivere questa bellissima esperienza.
FIR per il Sociale | 18/06/2024
Rugby Oltre le Sbarre, il racconto dell’ex azzurro Javier Dragotto
Comincia con l’appuntamento di oggi alle ore 19:00 il ciclo di incontri dedicati al Progetto federale ‘Rugby Oltre le Sbarre’. Il racconto della attività progettuali, lo scambio delle buone pratiche, gli approfondimenti di natura procedurale, e tanto altro, saranno al centro di questi incontri, che punteranno sullo scambio delle diverse esperienze presenti e passate, utile a chi è già attivo, e a chi inizierà a breve, un percorso che attraverso il rugby vuole offrire una opportunità di revisione del proprio vissuto e costruire una nuova vita. Organizzato dall’Ufficio Responsabilità Sociale della FIR, l’evento odierno avrà come protagonista la Fundation Espartanos di cui scopriremo l’impegno nelle carceri argentine attraverso il racconto dell’ex Azzurro Javier Dragotto. Prenderanno parte la dibattito, oltre ai Club attivi nel progetto federale, i Referenti di Sport e Salute Stefano Gobbi, Responsabile Politiche Sociali e Terzo Settore, Mattia Federico e Luisa Pollara, staff Sport in Carcere. Per avere maggiori informazioni sul progetto, sull’appuntamento di oggi e su quelli futuri scrivere a responsabilitasociale@federugby.it .
Azzurri per il sociale | 11/06/2024
Rugby Oltre le Sbarre, corso allenatori al carcere “Le Sughere” di Livorno
Dalla C.C. ‘Le Sughere’ di Livorno. È terminato il Corso Sperimentale per Allenatori di Rugby nella Casa Circondariale ‘Le Sughere’ di Livorno, pensato come step ulteriore all’interno del Progetto ‘Rugby Oltre le Sbarre’ FIR e nato per andare incontro al bando Sport di Tutti – Carcere di Sport e Salute, vinto, tra le diverse realtà di rugby che operano negli istituti penitenziari, anche dalle ‘Pecore Nere’, la squadra che ormai da numerosi anni è attiva nelle ‘Sughere’ con l’idea che lo sport, il rugby, è per le persone, e non le persone per lo sport. Sono state giornate intense: la mattina in aula e pomeriggio in campo, una partecipazione mista di dodici atleti delle Pecore Nere e cinque “esterni”: particolarità che, in linea con l’obiettivo In and Out del ‘Progetto Rugby Oltre le Sbarre’, dimostra sempre dare esiti positivi. Docente del corso l’eccezionale e noto Andrea Di Giandomenico, incaricato dalla FIR di tenere il Corso Sperimentale dal quale poi costruirà un modulo base dedicato ai tecnici che svolgeranno il corso nelle altre carceri vincitrici del bando, ma anche per il futuro progetto nel progetto ‘Allenatori Oltre le Sbarre’. Elevata conoscenza della materia, notevole intuito, fondamentale per la comprensione del contesto di intervento, grande capacità progettuale, rilevante capacità relazionale, assertiva, attrattiva, motivante, doti non comuni in tutti i luoghi, è sembrato che Andrea fosse già stato in contesti simili, mentre era la sua prima volta in assoluto in un istituto penitenziario. Accompagnando i partecipanti in un percorso di impegno, concentrazione, sforzo fisico e mentale, Di Giandomenico ha proposto un corso che ti mette di fronte alle responsabilità di guidare gli altri a dare il massimo per ottenere il risultato, che non è solo vincere, ma riuscire a migliorare, cercare, utilizzare, inventare esercizi per raggiungere lo scopo partendo dalle regole, dai principi del rugby e dalla coesione del gruppo; il tempo, lo spazio, la creatività, il sostegno, la difesa e l'attacco. Una serie di ringraziamenti sono d'obbligo: alla F.I.R., a tutto lo staff dell’Ufficio Responsabilità Sociale FIR, alla Direzione e al personale della Casa Circondariale di Livorno, una collaborazione che dura ormai da dieci anni, ai “ragazzi” della squadra old dei Rino..cerotti tutor delle Pecore Nere e al Comitato regionale toscano di Sport e Salute progetto “Sport di tutti – Carceri’’.
Impegno Sociale | 09/04/2024
Gli Azzurri Muzzo, Nicotera e Zanon in visita nella Casa Circondariale di Ferrara
Una delegazione di Atleti delle Squadre Nazionali Maggiori Maschile e Femminile di rugby dell’Italia ha preso parte a una visita nella Casa Circondariale di Ferrara, struttura in cui è attivo il progetto “Rugby Oltre le Sbarre”, attualmente presente in sedici istituti penitenziari in tutta Italia.Grazie a questa progettualità i detenuti hanno la possibilità di allenarsi e di conoscere il mondo del rugby nonostante la misura restrittiva cui sono sottoposti. Inoltre, nell’ambito dello stesso progetto, i detenuti possono partecipare ai corsi per ottenere la qualifica di arbitro. Il 2023 ha visto, nel mese di ottobre, il debutto al di fuori della struttura per un arbitro che aveva ottenuto il diploma durante la detenzione e che era ancora soggetto a questo regime di limitazione della libertà personale. https://www.youtube.com/watch?v=7kdlWDyj_v8 All’interno della struttura di Ferrara, Aura Muzzo (Villorba Rugby, 40 caps in Azzurro) Marco Zanon (Benetton Rugby Treviso, 17 caps in Azzurro) e Giacomo Nicotera (Benetton Rugby Treviso, 15 caps in Azzurro) hanno conosciuto i detenuti della struttura e li hanno guidati, assieme ai tecnici che solitamente tengono gli allenamenti che si svolgono due volte a settimana, attraverso esercizi atletici, tecnici e vere e proprie fasi di gioco guidate da un ex arbitro dedito all’attività sociale che mira alla rieducazione.Da questo principio, sancito dall’articolo 27 della Costituzione, prende ispirazione il nome della squadra della Casa Circondariale, chiamata per l’appunto “Rugby 27 Ferrara”, in onore del relativo articolo costituzionale. Squadra che per ora si allena, ma che sogna di replicare l’esperienza dei corregionali del “Giallo Dozza”, formazione della Casa Circondariale di Bologna che è iscritta al campionato di Serie C regionale dell’Emilia Romagna.La richiesta di poter entrare in una struttura in cui è attivo il progetto “Rugby Oltre le Sbarre” e di poter seguire una sessione di allenamento è arrivata direttamente dai tre Azzurri, che hanno espresso la volontà di restituire in un ambito sociale di particolare rilevanza ciò che hanno imparato sui campi a livello di club, di franchigie e di nazionale. Appena evidenziata questa voglia di impegnarsi in un contesto complesso come quello delle carceri, è stato attivato l’iter burocratico che ha permesso loro di accedere alla Casa Circondariale ferrarese e di partecipare a una giornata piena di significato all’insegna della condivisione dei valori propri dello sport in generale e del rugby in particolare. “Io consiglierei alle mie compagne di squadra di dedicarsi a questi progetti perché penso che sia un’esperienza che poche volte si ha l’opportunità di vivere e che può migliorare una persona, può fargli vedere le cose in modo diverso”, ha dichiarato Muzzo a margine dell’allenamento e della visita. All’ala Azzurra hanno fatto eco Zanon e Nicotera: “È stato incredibile, i ragazzi mettono una grande energia. Abbiamo trovato un gruppo molto preparato e allenato. La nostra voglia di entrare in questo progetto deriva dal fatto che viviamo, come atleti, una vita particolare: lo sport ha un grande potere comunicativo, quindi è giusto restituire qualcosa in termini di impegno sociale”.
Azzurri per il sociale | 29/01/2024
RUGBY OLTRE LE SBARRE, LA SOLIDARIETA’ DELLE “PECORE NERE”
Noi tutti somigliamo più ad una palla ovale che a una rotonda, rotondo è perfetto, ma nessuno di noi lo è. Ovale può essere una palla tonda venuta male, abituata a soffrire come ognuno di noi, è la forma che più ci somiglia proprio perché non è perfetta e sa di essere pretesto di amicizie, abbracci e mischie. Questa frase è scritta all'inizio del libro di Antonio Falda su Franco Ascantini e sembra perfetta per la situazione delle ‘Pecore Nere’, la squadra di Rugby del Carcere di Livorno. Livorno 18 novembre seconda giornata del campionato Old toscano, sul campo Manrico Soriani del Carcere le “Sughere” si incontrano i ragazzi delle Pecore Nere e gli ospiti gli Allupins di Prato. Al di là dell'evento sportivo, che è comunque fondamentale, il momento più emozionante è stato lo scambio di doni che ha preceduto il “terzo tempo” con i lariani che hanno consegnato materiale tecnico sportivo, che tanto serve nella gestione di una squadra (maglie, paradenti, paracolpi), e le Pecore Nere che hanno regalato una maglia (realizzata da loro) in cui esprimono la solidarietà e la vicinanza alla popolazione di Prato nella tragedia dell'alluvione. “Sostegno sempre”, si legge sulla maglietta, che è il motto della loro squadra. La partita è scorsa bene, diretta dall'arbitro Castagnoli, presente a tutti gli eventi, con un primo tempo che si è concluso con i padroni di casa in vantaggio per 2 – 0 e un secondo che ha visto i Pratesi avvicinarsi fino al 3 – 2 e poi un'ultima meta delle Pecore Nere che definisce il risultato sul 4 – 2. In realtà, e in questo caso non è solo un modo di dire, a vincere è stato lo sport, è stato il rugby. L’Amatori Rugby Toscana, l’ASD che coordina il progetto nel Carcere di Livorno, ringrazia gli Allupins e tutte le squadre Old toscane che con la loro presenza regalano 2 ore di libertà ai ragazzi, la F.I.R. (l'ufficio Responsabilità Sociale), il Comitato Regionale Toscano e Sport e Salute (Sport in Carcere) che ha approvato il sostegno al progetto “Pecore Nere”.
Rugby oltre le sbarre | 22/11/2023
“Rugby oltre le sbarre”, debutta il primo arbitro del progetto
sabato 28 ottobre la prima direzione di gara di un arbitro formato dalla CNA in un istituto detentivo Il rugby come strumento di risocializzazione attraverso la collaborazione FIR/DAP Roma - La Federazione Italiana Rugby e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria hanno raggiunto un nuovo traguardo nel proprio progetto di collaborazione dopo che un direttore di gara proveniente da un istituto detentivo ha fatto il proprio debutto come primo arbitro in un incontro Under 14 del Comitato Piemonte. Sabato 28 ottobre il direttore di gara designato dalla CNA dopo l’approvazione del magistrato di sorveglianza è sceso in campo per la prima partita della propria carriera dopo aver partecipato al progetto “Arbitro oltre le sbarre”, una più recente linea progettuale di “Rugby Oltre le Sbarre”, il percorso che vede la Federazione Italiana Rugby impegnata nel contribuire - attraverso il protocollo in essere con il DAP - al percorso di risocializzazione di detenuti attraverso la pratica del rugby in oltre quattordici istituti su tutto il territorio nazionale. (altro…)
Rugby oltre le sbarre | 31/10/2023
RUGBY OLTRE LE SBARRE, UNA ‘NORMALE’ DOMENICA DI RUGBY A LIVORNO
28 maggio, una normale domenica di rugby, ma qui nella sezione dell'alta sicurezza della Casa Circondariale di Livorno “le Sughere” oggi niente è normale: si festeggia la giornata dello “sport oltre le sbarre”. La prima cosa strana è che si terranno due partite nella stessa mattina: una di calcio e una di rugby, due partite ed un solo pubblico formato dai familiari dei detenuti, ed anche questo è un evento eccezionale. Si inizia alle 9,30 con la presentazione dell'evento da parte della responsabile degli educatori Marcella Gori, con il saluto del rappresentante del comune di Livorno consigliere Salvatore Nasca e del garante dei diritti dei detenuti Marco Solimano. Prima di cominciare la Dott.ssa Gori ringrazia tutti i presenti, l’allenatore della squadra del carcere Paolo Stringara, la squadra avversaria della CGIL di Livorno, i referenti della FIR presenti, Daniela De Angelis e Marco Masetti. Due tempi da 20 minuti e la partita scorre via tranquilla. Alle 11 entrano in campo le squadre per l'attesa partita di rugby, molti degli spettatori non sanno cosa sia il rugby e soprattutto non hanno mai visto una partita. Da una parte la formazione delle Sughere le Pecore Nere dall'altra una rappresentativa delle squadre Old della toscana. Spesso quando si parla delle squadre Old si pensa a rugbysti con i capelli bianchi che dopo aver giocato festeggiano con terzi tempi fuori dalle righe, ma in toscana gli Old sono molto di più. Oltre ai Rino..cerotti, che sono i tutor delle Pecore Nere e che tutte le settimane si recano alle Sughere ad allenarle, tutte le altre squadre sono, di fatto, entrate nel progetto andando a giocare le partite del campionato all'interno del carcere. La partita di oggi è vera, come tutte le partite di rugby. Molto equilibrata con continui cambi di fronte e il pubblico, che partecipa attivamente, si sorprende che dopo uno scontro, un placcaggio o una mischia aperta i giocatori si alzino continuando a giocare tranquillamente. Dovrebbero essere due tempi da venti minuti ma i giocatori si divertono e il secondo ne dura quasi trenta; poi l'arbitro FIR Carlo Damasco si impone e fischia la fine. Nel corso della partita c'è stata un'altra bella novità perché gli ultimi dieci minuti della partita sono stati diretti da Tommaso uno dei nuovi arbitri diplomato al corso tenuto all'interno del carcere. Un breve intervento da parte del direttore dott. Giuseppe Renna che ringrazia tutti i partecipanti evidenziando il valore positivo dello sport, in particolare del progetto “Rugby Oltre le Sbarre”, in una situazione di disagio come quella del carcere. Per concludere, come dopo ogni partita, entrano i “ragazzi” del terzo tempo, anche loro ‘ospiti’ del carcere, che dalle prime ore della mattina hanno lavorato per preparare un buffet davvero notevole. Per il loro impegno di tutto l'anno ricevono dai rappresentanti delle squadre toscane old il premio per il migliore terzo tempo del campionato. Un'altra iniziativa di successo all'interno del progetto Pecore Nere iniziato nel 2016 con la collaborazione della FIR e del Comitato Toscano e dedicato alla memoria di Manrico Soriani che, con Michele Niccolai e Massimo Soriani, ha portato il rugby alle Sughere.
Impegno Sociale | 12/06/2023
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