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Benetton, un successo storico contro la fisicità Sudafricana. Le Zebre cedono alla distanza: l’analisi del 16esimo turno di URC

United Rugby Championship |

Per la prima volta il Benetton vince in Sudafrica, e lo fa nella giornata forse più importante della sua storia recente, in una sfida che valeva tantissimo per la corsa ai playoff: i biancoverdi soffrono la grande fisicità degli Sharks, vanno sotto nel punteggio ma restano sempre attaccati alla partita, fino alla strepitosa rimonta finale. Decide Jacob Umaga, prima col calcio di punizione che ha riportato la squadra di Bortolami sotto break, poi con la meta al 79’ (propiziata da una bella giocata di Zanon) che è valsa il -1, infine con la trasformazione del sorpasso per il 25-24 finale. A Durban il Benetton ottiene 4 punti d’oro e resta tra le prime 8 dello United Rugby Championship a 2 giornate dalla fine. Nulla da fare per le Zebre, che restano in partita per 60 minuti contro un Edimburgo che schiera la miglior formazione possibile e dilaga nel finale vincendo 40-14.

Un successo strepitoso

Il Benetton ha dimostrato come a volte si possano superare anche i propri limiti. Gli Sharks – imbottiti di Springboks e di campioni del mondo – hanno puntato tutto sulla propria fisicità, per poi allargare al momento giusto sfruttando le gambe di giocatori come Kok, Fassi e Mapimpi. La strategia è parsa funzionare per un’ora, ma il Benetton non ha mai mollato nonostante le energie si riducessero ad ogni assalto dei sudafricani. La squadra di Bortolami ha saputo ancorarsi ai propri punti di forza: una maul avanzante (e a segno con Lucchesi), una disciplina pazzesca (solo 2 calci di punizione concessi in tutta la partita) e la solita capacità di restare sempre attaccata alla partita, anche quando la doppietta di Kok sembrava aver chiuso i giochi.

La coppia Brex-Menoncello e l’ingresso di Zanon

Tanti i biancoverdi che si sono distinti nel durissimo pomeriggio di Durban, in particolare i centri: l’intesa della coppia Brex-Menoncello ha rappresentato un pericolo costante per la difesa degli Sharks, che ha ceduto proprio di fronte a una giocata congiunta dei due che ha portato alla meta del miglior giocatore del Sei Nazioni 2024. Ottimo ingresso ancora una volta di Marco Zanon, che nonostante la concorrenza dei due Azzurri e di Fekitoa è riuscito quest’anno a ritagliarsi spazi importanti facendosi trovare sempre pronto: è sua la giocata che porta alla meta di Umaga al 79’, e già prima si era più volte reso pericoloso. Bene come sempre Niccolò Cannone con 14 placcaggi e Sebastian Negri, chiamato a un compito durissimo contro un pacchetto di avanti pesantissimo. Menzione anche per l’esordiente Destiny Aminu, passato in una settimana da Mogliano a Durban, entrato già nel primo tempo per l’infortunio di Zani e bravo a reggere contro una mischia fortissima, e per l’immortale Dewaldt Duvenage, che ha gestito alla perfezione gli ultimi 20 minuti dopo una stagione da allenatore-giocatore.

Zebre altalenanti a Edimburgo

Sulla carta, soprattutto vedendo la formazione schierata da Edimburgo, sembrava una partita proibitiva per le Zebre, che però in Scozia hanno dato tutto mettendo in difficoltà la squadra di casa. La squadra di Roselli è stata brava a limitare Van Der Merwe e in generale a tenere gli scozzesi nel gioco aperto ma ha ceduto davanti, concedendo ben 3 mete direttamente da maul. Questa è stata la chiave della vittoria di Edimburgo, che era stata messa in difficoltà dalle fiammate delle Zebre, a segno con una grande imbucata di Prisciantelli nel primo tempo e con Trulla nella ripresa, dopo un gran passaggio di Montemauri. Proprio i 3 citati sono stati tra i migliori delle Zebre, insieme a Zambonin e Licata. La squadra di Roselli ha ceduto alla distanza pagando il gap fisico tra le due formazioni e soprattutto i troppi errori quando la partita era ancora aperta.