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A TRICASE IL CONVEGNO DEDICATO ALLO SPORT AL FEMMINILE

Italia Femminile |

 

Questo il titolo della riuscitissima manifestazione organizzata dalla società Tricase Rugby domenica sera 13 Gennaio presso Palazzo Gallone, sempre a Tricase, nella bella sala delle Scuderie, manifestazione talmente ben riuscita da contare pubblico in piedi.

L’evento è stato un omaggio allo sport declinato al femminile, la prima tappa degli eventi collaterali a quello di rilievo internazionale di Sabato 9 Febbraio alle 20.00, data in cui lo Stadio di Via del Mare di Lecce ospiterà, per la prima volta in Puglia l’incontro di apertura del Torneo del 6 Nazioni Femminile Italia vs Galles (I biglietti sono acquistabili su prenotazione all’indirizzo info@salentorugby.it o chiamando il 333.7954368 ). All’evento hanno partecipato numerose personalità sportive ed istituzionali, il Presidente della Federazione Italiana Rugby Grazio Menga e il sempre disponibile Assessore al turismo e allo sport Lino Peluso, in rappresentanza della intera Giunta Comunale.

L’incontro è stato preceduto da un allenamento a 15 della selezione pugliese femminile di rugby nello stadio S Vito di Tricase, dove le atlete, giunte da tutta la Puglia, si sono confrontate sul campo in una ipotetica prospettiva di disputare il campionato italiano di serie A.

Il convegno è stato moderato magistralmente dalla D.ssa Chiara Vantaggiato, Dirigente dell’Istituto Salvemini di Alessano (LE), che ha aperto la discussione presentando i molteplici aspetti della presenza femminile nel mondo dello sport.  L’ evoluzione da “semplice” presentatrice/velina a personaggio di spessore professionale, la circostanza che la presenza del pubblico femminile ingentilisca e renda più civile l’atteggiamento di certe tifoserie che, come cronache recenti dimostrano amaramente,  possano raggiungere caratteri subumani durante semplici manifestazioni sportive; la necessità di aggiornare una legge ormai dello scorso millennio, la legge 81/91 che,salvo rare discipline, di fatto non prevede categorie femminili per il professionismo agonistico, con le relative tutele, al contrario dei loro colleghi uomini; un percorso per la carriera tutto in salita, anche per star conosciutissime del nuoto, del tennis e della pallavolo. Per toccare, infine, aspetti ancora più alti quali l’accenno alla nostra Carta Costituzionale che negli articoli 2 e 3 prevede la tutela dei diritti dei suoi cittadini e del pieno sviluppo della persona umana e, allo Stato, il compito di rimuoverne gli ostacoli di ordine sociale ed economico.

E anche di queste difficoltà hanno discusso le campionesse di spessore quali Francesca Lanciano, campionessa di salto triplo di Specchia (LE)  che, seppur giovanissima, conta un notevole numero di successi e record tuttora imbattuti, a dimostrazione del fatto che, perfino in uno sport minore, in una realtà cosi periferica come il basso Salento, cronicamente carente di strutture e mezzi si riesca, a dispetto di tutto, a raggiungere risultati brillantissimi.

Non solo di sport individuali si è discusso, l’attività pioneristica vale anche in quelli di squadra, in sport cosiddetti “minori” quali il rugby femminile che fa e farà parlare di sé. Era presente in sala, infatti, la rappresentativa femminile pugliese  con in cantiere il progetto di formare una squadra rappresentativa regionale che possa disputare il campionato di serie A e diventare il polo attrattivo per atlete e società dell’intero Sud d’Italia. Gli interventi delle giocatrici Alessandra Pastorelli, Maricielo Chirico e Annamaria Giangregorio, rispettivamente delle Bears di Capurso , del Salento Rugby e delle Bees di Bisceglie dimostrano la presenza attiva, costante e pulsante, delle giovani in un territorio che va dalla Capitanata al Salento.

Ha preso la parola, poi,  Fabio Manta del Salento Rugby, reduce, alla guida della Nazionale Italiana Femminile di beach rugby, dal secondo posto agli Europei di categoria disputati a Mosca lo scorso luglio, che ha raccontato la propria esperienza ma soprattutto quello delle sue atlete.

Non meno motivata anche la rappresentativa old femminile, nella persona di Paola Solda,“contaminata” dal rugby dopo una lunga permanenza in Nordest e promotrice nell’estremo Sudest del movimento femminile old nazionale con la squadra delle Randaggie che, a conferma e onore del nome, raccoglie giocatrici old da tutta Italia:  Lombardia, Veneto, Liguria, Lazio e dintorni. “Puntualmente –racconta la dott.ssa Solda– le giocatrici, con un incontro ”migrante” al mese, si ritrovano a Padova, Milano, Bergamo, Pistoia, Novara e, appunto Tricase:la prossima data sarà proprio a Tricase il 9 Febbraio, in concomitanza con l’evento del 6 Nazioni Femminile, ed in vista dell’evento internazionale veterans di Belluno previsto per Settembre 2019. Cosa spinge donne non più giovanissime a sobbarcarsi centinaia o addirittura migliaia di chilometri per giocare una partita sfidando pioggia, fango, caldo o freddo, col rischio di farsi male e con la certezza della fatica? Cosa spinge atleti e atlete verso questo genere di impegno? Forse lo sport, la fatica, l’impegno, il desiderio ardente di raggiungere una meta di per  se irraggiungibile porta fuori il meglio di ciascuno di noi, e tanto maggiore è la fatica, lo sforzo, tanto più importante è il sostegno dei o delle compagne; quello che questo sport, il rugby,  così poco conosciuto e praticato alle nostre latitudini insegna, è la bellezza del gioco di squadra, che è un investimento per la società intera. Il buon gruppo di per sé è protezione e sicurezza dell’individuo, e far crescere i ragazzi nella cultura del fare, e  fare bene è sicuramente un vantaggio per l’intera società civile”.

A chiusura dell’incontro, l’intervento al tempo stesso toccante e illuminante della atleta paralimpica Grazia Turco, campionessa di handbike e di tennistavolo, che con una serenità e semplicità d’animo tanto disarmanti quanto coinvolgenti ha dimostrato come si possano ottenere risultati impensabili, con la costanza, con l’umiltà e la tenacia di campionesse nello sport e nella vita, ponendo quel valore aggiunto di gentile e grintosa femminilità. Commovente la sua testimonianza, quando ha raccontato il disagio, lo sconforto, nel dover superare barriere architettoniche impenetrabili, l’indifferenza della gente, la cattiveria e la malvagità di quando le fu rubato la sua speciale bike, avvenimenti che avrebbero piegato la forza di volontà di chiunque ma non sicuramente la Sua.

A lei, quindi, è andata la meritatissima standing ovation della sala intera, il suo intervento ha fatto riflettere tutti i presenti su quanto si possa fare con forza d’animo e volontà e quanto possano sembrare piccoli i problemi della quotidianità di chi, queste esperienze, non le ha vissute. Passione, Sfida, Vittoria.