Roma – Il Consiglio Federale FIR, nel corso della sua ultima riunione, ha deliberato l’approvazione della proposta presentata dalla C.N.Ar per il riconoscimento della qualifica e del relativo svolgimento delle funzioni di Arbitro per coloro che hanno ottenuto l’idoneità durante la detenzione.
Una decisione importante e in linea con il percorso intrapreso dalla Federazione Italiana Rugby – sempre attiva sulle tematiche di Responsabilità Sociale – di equità e integrazione che impegna quotidianamente il modo della palla ovale che porterà gli individui presenti all’interno delle case circondariali, che ne avranno interesse, ad avere la possibilità di diventare a tutti gli effetti arbitri FIR con lo status che andrà rinnovato di anno in anno fino al termine della pena detentiva.
“La figura del Direttore di gara è centrale in tutti gli sport. Si tratta di un individuo preposto al rispetto delle regole e, la decisione del Consiglio Federale, assume una valenza ancora più grande nell’ottica del percorso educativo che ogni persona si trova ad affrontare all’interno delle case circondariali che hanno aderito al progetto Rugby Oltre Le Sbarre. Coloro che hanno ottenuto l’idoneità durante la detenzione riceveranno il tesserino di Arbitro di primo livello con possibilità di dirigere gare a livello regionale, in Serie C, e nelle categorie Under 19 e Under 17. Fino alla fine del periodo di detenzione l’autorizzazione a poter arbitrare va rinnovata di anno in anno, mentre al termine della pena detentiva lo status di ogni arbitro verrà equiparato a quello vigente per i direttori di gara FIR” ha dichiarato Claudio Giacomel, presidente della C.N.Ar.
“Il nostro sport è un portatore sano di valori e la FIR vuole essere sempre più un attore protagonista e contribuire al progresso della nostra società. Rugby Oltre le Sbarre è un progetto che rispecchia con grande efficacia la nostra visione di responsabilità sociale e che, con gli sviluppi garantiti dalla collaborazione con la CNAr, ci fa compiere un passo importante nel contribuire al processo di riabilitazione sociale dei detenuti, consentendo loro di essere sempre più parte attiva nel nostro ecosistema” ha sottolineato Marzio Innocenti, presidente FIR.
“Un nuovo, importante, passo è stato compiuto verso i principi di equità e di integrazione. La funzione primaria del progetto “Rugby Oltre Le Sbarre” è quella rieducativa. Adesso, oltre alla possibilità di approccio alla palla ovale come giocatore, i detenuti presenti all’interno delle case circondariali aderenti al progetto avranno la possibilità di iniziare il percorso da direttore di Gara. Il tutto arrivato grazie al lavoro sinergico svolto insieme alla C.N.Ar che ha aperto le porte all’inserimento di persone che, in controtendenza rispetto ad episodi che hanno portato alla loro detenzione, vigileranno sul rispetto delle regole” ha dichiarato Antonella Gualandri, consigliera federale con delega alle attività di Responsabilità Sociale.
Progetto Rugby Oltre le Sbarre
Il Rugby è proposto e praticato, con il coordinamento di FIR, da Società tutor o singoli allenatori, all’interno degli Istituti di Pena sul territorio nazionale – aderenti al progetto Rugby Oltre le Sbarre – con l’obiettivo di contribuire, attraverso l’applicazione concreta dei valori educativi del rugby (il rispetto delle regole, dell’avversario, dell’arbitro, il sostegno del compagno) alla risocializzazione del detenuto.
I risultati delle esperienze, dimostrano indubbi effetti benefici sul consolidamento dei rapporti umani all’interno del Carcere, attraverso una nuova percezione dell’altro, offrendo anche una nuova rete che può risultare preziosa in vista del loro reinserimento nella società civile.
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