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6 NAZIONI UNDER 20, FRAGNITO: “IMPORTANTE INSEGNARE IL RUGBY NELLE SCUOLE AI BAMBINI”

Italia U20 |

 

FragnitoRoma – Nella seconda settimana di sosta del 6 Nazioni Davide Fragnito, capitano della Nazionale Italiana Under 20, ha rilasciato un’intervista al sito ufficiale del torneo di rugby più antico del mondo.

Il numero 6 degli Azzurrini ha parlato in primis delle sue origini rugbistiche, con un riferimento anche al numero 10 della Nazionale Carlo Canna: “La mia passione per il rugby deriva dalla mia città di residenza. Il rugby è parte integrante di Benevento, a differenza di altre città italiane dove regna il calcio. Benevento è una città di rugby. Ed è importante per la mia città avere un grande giocatore come Carlo Canna nella Nazionale Maggiore. Carlo è un amico al di fuori del rugby e sono contento di ciò che ha fatto per il rugby italiano nell’ultimo anno”.

Fragnito poi sposta il mirino sulla sua esperienza al 6 Nazioni Under 20: “Dopo l’esperienza dello scorso anno mi sento più sicuro. Ora capisco anche cosa serve ai nuovi innesti per cercare di arrivare preparati alle partite”.

Sull’esperienza in Accademia: “E’ un momento importante. Lì ho conosciuto molti ragazzi con i quali sono tutt’ora amico. Questo è un altro motivo per cui sono legato a gran parte del team, visto che abbiamo la stessa età e abbiamo giocato insieme anche in Under 18”.

Il capitano degli Azzurrini ha espresso la sua opinione sul livello del torneo: “Ci troviamo spesso di fronte a giocatori provenienti dalle migliori accademie del mondo. E’ difficile giocare contro di loro. Sono comunque molto contento di poter partecipare al 6 Nazioni e di potermi confrontare, insieme ai miei compagni, contro giocatori di alto livello”.

Fragnito conclude l’intervista facendo un’analisi del rugby nelle scuole: “Sarebbe importante che il rugby venga introdotto nelle scuole sin dalle elementari, in modo che i bambini possano iniziare a conoscere presto questo sport. Ci sono Nazionali come Inghilterra e Irlanda che giocano il rugby a livelli molto alti anche perchè sin da bambini i giocatori entrano a contatto con la palla ovale”.

CLICCA QUI PER IL LINK DELL’INTERVISTA AL CAPITANO DEGLI AZZURRINI