©2023 Federazione Italiana Rugby

Woman in Rugby

Woman in Rugby è il  progetto Erasmus+ Sport  che vede impegnate la Federazione Italiana Rugby, la Federazione Rumena Rugby e il Club Sportivo Aurora Baicoi (congiuntamente i “Partner del Progetto”) accanto al Valsugana Rugby Padova, Capofila del Progetto, per promuovere l’educazione nello sport attraverso lo sport e combattere qualsiasi forma di discriminazione e intolleranza, con particolare attenzione alla parità di genere (il “Progetto”).

Il Progetto, cofinanziato dal programma europeo Erasmus+, prevede l’organizzazione di attività educative e informative nelle scuole secondarie di primo e secondo grado in Italia ed in Romania e nei due Club partecipanti al progetto, per promuovere e incentivare la diffusione del Gioco femminile, far crescere una nuova visione del Rugby che favorisca l’integrazione delle donne ed abbatta al contempo lo stereotipo del rugby come sport per soli uomini valorizzandone la sua funzione ludica ed educativa.

Il rugby è spesso considerato uno sport per uomini. Per stereotipi radicati, solo gli uomini forti e con un fisico possente possono praticare questo sport. Questo è anche il pensiero che ricorre tra i genitori, ma anche nelle scuole, che troppo spesso preclude alle ragazze anche solo la possibilità di provare questo sport. Inoltre, troppo spesso le donne che provano a praticare questo sport subiscono discriminazioni e di frequente, a causa di ciò, abbandonano lo sport in generale.

In quasi tutti i Paesi europei, i livelli di attività fisica iniziano a diminuire significativamente tra gli 11 e i 15 anni e questo è particolarmente vero tra le ragazze: più dell’86% delle ragazze di quindici anni sono state fisicamente inattive.

In tutta l’UE, gli uomini fanno esercizio, sport o altre attività fisiche più delle donne. Questa disparità è particolarmente marcata nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni, con i giovani uomini che tendono a fare esercizio fisico o a praticare sport regolarmente rispetto alle giovani donne: solo il 29% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non fa mai o raramente esercizio fisico o sport, rispetto al 47% delle ragazze della stessa fascia d’età.

In questo contesto gli obiettivi specifici del progetto sono:

  • Indagare la percezione del rugby nelle ragazze.
  • Aumentare il numero di ragazze che giocano a rugby.
  • Ridurre gli abbandoni delle ragazze nello sport.
  • Aumentare il livello di conoscenza dell’importanza del rugby nello sviluppo di abilità specifiche.
  • Assicurare il corretto monitoraggio e la gestione del progetto.
  • Comunicare le attività del progetto e sviluppare una campagna di comunicazione adeguata.

L’approccio alla base del progetto, sviluppato per raggiungere con successo gli obiettivi, prevede:

  1. introduzione del rugby nelle scuole: la scelta di organizzare tali laboratori nelle scuole rientra nella necessità di promuovere la funzione educativa e inclusiva del rugby. Il rugby è uno sport in cui, oltre alle prove fisiche e mentali, si sviluppano naturalmente la leadership, la socialità e l’intuizione che saranno utili anche nella vita futura. La scuola può anche svolgere un ruolo importante nel promuovere l’uguaglianza di genere, la non discriminazione e l’inclusione, nonché i benefici dello sport e dell’attività fisica.
  2. Indagine sull’orientamento e la conoscenza del rugby nelle ragazze: questa prima fase di ricerca sarà fondamentale per procedere allo sviluppo di una proposta mirata e più attraente per il genere femminile, e per realizzare una campagna di comunicazione che possa raggiungere e impattare il maggior numero possibile di ragazze. Una maggiore informazione porterà anche a una scelta più consapevole da parte delle giovani donne sullo sport da praticare.
  3. Organizzazione di incontri con i genitori: Il rugby è considerato uno sport maschile in quanto la percezione è che la caratteristica predominante sia la forza. Educando i genitori a capire quanto il rugby sia indicato e formativo per il futuro delle loro ragazze, essi acquisiranno una maggiore propensione a incoraggiare le ragazze a praticarlo.

Woman in Rugby” mira a incoraggiare un maggior livello di attività fisica per le ragazze, la loro leadership, la socialità e l’intuizione, tutte doti applicabili con successo anche fuori dal campo da gioco in termini di pianificazione del tempo, gestione delle relazioni sociali e aumento dell’autostima.

Il Progetto che si è sviluppato per tutto il 2023, oltre a diffondere il Rugby tra le ragazze e nelle scuole italiane e rumene, ha prodotto il report ‘Indagine sulla percezione che le bambine e le ragazze hanno del rugby: Risultati e Analisi‘ e la Campagna di Comunicazione #IoFaccioLaMaglia.

It is possible to read news about the project in English by clicking HERE.

“Funded by the European Union. Views and opinions expressed are however those of the author(s) only and do not necessarily reflect those of the European Union or the European Education and Culture Executive Agency (EACEA). Neither the European Union nor the granting authority can be held responsible for them.”

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Progetto Woman in Rugby: il 20 aprile e il 25 maggio partecipa al rilancio della Campagna #IoFaccioLaMaglia!

Dopo i contenuti social pubblicati sui canali della FIR, la campagna #IoFaccioLaMaglia sarà rilanciata in due occasioni durante le quali ciascuno diventerà protagonista! Per partecipare basterà scattare una foto o registrare un video nel quale trasmettere un messaggio sul rugby e gli stereotipi di genere oppure scrivere/comunicare il claim della Campagna IO FACCIO LA MAGLIA o MI PIACE FARE LA MAGLIA e postarla il 20 aprile e il 25 maggio sul proprio profilo social con tag al proprio Club + @Italrugby + #IOFACCIOLAMAGLIA cosicché FIR potrà ricondividere i contenuti sui propri canali. La campagna, che vuole essere un ulteriore supporto alle attività di promozione quotidiane dei Club, conta su tutto il movimento per raggiungere il maggior numero di persone dentro e fuori il mondo rugbistico così da avvicinare tanti al meraviglioso sport della palla ovale. Inoltre, per diffondere ulteriormente la Campagna, in occasione del match Italia vs Scozia del Sei Nazioni Femminile 2024 sarà presente un Photo Booth dedicato a IO FACCIO LA MAGLIA, così come avvenuto durante la seconda partita in casa del Sei Nazioni Maschile 2024, dove sarà possibile scattare una foto o registrare un video da condividere sui social. La Campagna di comunicazione IO FACCIO LA MAGLIA è nata dal progetto Europeo Erasmus plus ‘Woman in Rugby’ (WIR) ed ha come obiettivo il sostegno all’abbattimento degli stereotipi e dei pregiudizi che ancora circondano lo sport al femminile, nel nostro caso il rugby.  Il lascito del progetto WIR, oltre alle varie azioni portate a termine, vuole essere proprio un gancio con il futuro del rugby femminile italiano, invitando tutta la comunità femminile attuale a far parte di un’unica MAGLIA, che sia rappresentativa di ogni ragazza, di ogni club e di ogni regione.Non sarà sfuggito il gioco di parole con uno degli stereotipi che più comunemente viene utilizzato da chi, ancor oggi in maniera miope, non vuole riconoscere pari opportunità di genere, altro tema culturale che solo lavorando insieme, fianco a fianco, potremo ribaltare con successo duraturo.

Impegno Sociale | 12/04/2024

Progetto Woman in Rugby: al via la campagna ‘Io Faccio La Maglia’

Gioca ironicamente sul motto ‘Io faccio la maglia’ la campagna per rispondere al progetto europeo Woman In Rugby, cheha visto impegnati per tutto l’anno 2023 il Valsugana Rugby Padova come capofila e la FIR, il club Aurora Baicoi e la FRR come partner. Attraverso il gioco del rugby il progetto WIR si è posto l’obiettivo di promuovere una cultura che superasse tutti gli stereotipi di genere, oltre a facilitare la diffusione della palla ovale anche nell’universo femminile, a partire dalle bambine. L’iniziativa ‘Io faccio la maglia’ vuole porre l’accento sui pregiudizi legati al ruolo e alle attitudini sportive delle ragazze. Ideata e realizzata da “Lampi. Comunicazione illuminata”, agenzia fondata e guidata da una donna e sensibile al tema dei diritti, #IoFacciolaMaglia prevede un video hero e un’attivazione social: a tutte le giocatrici, alle ragazze e alle donne in genere si chiederà di postare un selfie col gesto-simbolo della campagna, rivoltare il bordo della propria maglia con l’hashtag dedicato. https://www.youtube.com/watch?v=PbDat_ckH9c Ribaltando il senso del ‘fare la maglia’, attività legata all’immagine tradizionale della donna, la campagna vuole essere un manifesto dell’orgoglio che ogni donna prova per la propria ‘maglia’, per il ruolo che gioca nella vita, qualsiasi esso sia.   Attraverso le storie di passione e volontà delle atlete Gaia Buso e Alessandra Frangipani, dell’arbitro internazionale Clara Munarini, della Head of Operations delle Zebre Parma Valentina Bracalello è stato realizzato un video hero che invita tutte le ragazze a ‘unirsi al cambiamento’.  La campagna verrà lanciata in occasione dell‘incontro valido per il quarto turno del Guinness Men’s Six Nations tra Italia e Scozia del 9 marzo a Roma. Nel Villaggio allestito all’Olimpico, presso lo stand “Mondo Ovale Responsabile”, sarà possibile farsi una foto con l’hashtag #IOFACCIOLAMAGLIA e diffonderla sui social per mostrare la propria adesione alla campagna.  Il Presidente federale Marzio Innocenti ha dichiarato: “L’impegno di FIR verso la diffusione del gioco femminile e l’abbattimento degli stereotipi di genere è quotidiano e volto allo sviluppo di uno sport e di una società che siano capaci di accogliere, di includere e di integrare. Sono molto felice che il Valsugana Rugby Padova, una delle eccellenze del rugby femminile italiano, attuale Campione d’Italia in carica, sia capofila di un progetto portatore di un messaggio così profondo in Italia e in tutta Europa. La campagna ‘Io Faccio la Maglia’ vuole mostrare la forza e la determinazione delle donne che si occupano di rugby sotto diversi aspetti, da quello legato al gioco, alla direzione di gara, fino al lavoro in dirigenza, contribuendo con uno stereotipo a ribaltare pregiudizi che non devono trovare spazio nel nostro mondo e nel nostro sport”. Tutte le informazioni sulla campagna si trovano sul sito https://federugby.it/woman-in-rugby/

Impegno Sociale | 06/03/2024

PROGETTO WIR: WORKSHOP A SCUOLA

Il 27 novembre 2023, la Federazione Italiana Rugby nell’ambito del progetto Europeo Erasmus+ Sport “Woman in Rugby” di cui è partner, ha tenuto un workshop presso la scuola media Angelica Balabanoff a Roma, con circa 190 ragazzi e ragazze dell’ultimo anno. I partecipanti avevano tra i 12 e i 13 anni e sono stati divisi in tre gruppi. Ogni gruppo era composto da due o tre classi e il workshop si è svolto dalle 8.30 alle 13.30. Durante il workshop, i relatori hanno offerto un’esperienza coinvolgente e informativa ai partecipanti. Cristina Tonna, Coordinatrice dell’attività femminile FIR, e Simone Olleia, allenatore della sede territoriale FIR Lazio, hanno condiviso le loro esperienze nel rugby attraverso una presentazione grafica appositamente preparata. Cristina Tonna ha guidato la giornata presentando il programma, che ha incluso una panoramica del progetto, i suoi obiettivi e le attività già svolte. È stato affrontato il tema della difficile accessibilità al rugby femminile a causa degli stereotipi e dei pregiudizi associati, e sono state illustrate le azioni intraprese dalla FIR per superare tali barriere. La parte conclusiva del workshop ha coinvolto un’attività interattiva con l’utilizzo di cartelloni. I relatori hanno approfondito la situazione del rugby femminile in Italia, evidenziando l’importanza di promuovere l’accesso a questo sport per tutti, senza discriminazioni di genere. Hanno enfatizzato il diritto di ognuno di scegliere lo sport che preferisce, senza dover fronteggiare stereotipi o pregiudizi. Da qui è nato il progetto WIR (Women in Rugby), che mira proprio a promuovere l’inclusione delle donne nel rugby. Cristina Tonna ha evidenziato come spesso le ragazze siano erroneamente accusate di non saper lavorare in squadra. Tuttavia, nel contesto del rugby, sia nelle squadre femminili che in quelle maschili, il principio fondamentale è il sostegno reciproco. Ha sottolineato come questo sport insegni e si basi proprio su questo principio di collaborazione e supporto tra i membri della squadra. È essenziale comprendere che uomini e donne possiedono caratteristiche uniche, ognuno con i propri punti di forza e peculiarità. È fondamentale sottolineare che entrambi condividono gli stessi diritti e valori. Sebbene gli uomini possano spesso eccellere per forza fisica, le donne brillano per la loro strategia di gioco. Durante la discussione, i partecipanti hanno espresso una varietà di opinioni: alcuni trovano gli sport femminili altrettanto coinvolgenti di quelli maschili, mentre altri ritengono che alcuni sport siano più appassionanti quando praticati dagli uomini, come nel caso del calcio, mentre altri ancora sono considerati tipicamente femminili, come la danza. Tuttavia, tutti hanno seguito attentamente ciò che i relatori hanno esposto. Cristina Tonna ha condiviso le sfide che molte ragazze affrontano nell’accesso al rugby, spesso trovandosi in club senza spogliatoi dedicati, il che le costringe a rinunciare a giocare o a smettere dopo pochi anni. Ha condiviso la sua esperienza personale di quando giocava a rugby in un’epoca in cui l’idea che le donne potessero praticare questo sport era impensabile. L’evento ha proseguito coinvolgendo attivamente i partecipanti, divisi in gruppi. A ciascun gruppo è stato chiesto di esprimere gli stereotipi vissuti, sia nello sport che nella vita quotidiana, attraverso disegni o messaggi su cartelloni. Le ragazze e i ragazzi hanno partecipato con entusiasmo a questa attività, che si è conclusa con l’esposizione dei cartelloni da parte dei gruppi. Ogni gruppo ha presentato il proprio lavoro, emergendo così numerosi stereotipi che ragazzi e ragazze affrontano nel mondo dello sport. Alcuni hanno riferito di frasi ricevute come: “sei troppo basso per fare il portiere”; “sei forte per essere una ragazza”; “sei un maschiaccio” (per chi pratica uno sport considerato maschile); e così via. Durante il workshop, sono state ascoltate toccanti testimonianze da giovani ragazze e ragazzi che praticano il rugby. Particolarmente significative sono state le esperienze condivise dalle ragazze appartenenti alla squadra vincitrice dei Campionati Italiani Studenteschi 2023. Questi atleti hanno evidenziato come il rugby favorisca la crescita personale lontano dagli stereotipi e dai pregiudizi, sottolineando anche il valore delle amicizie durature che questo sport promuove nel tempo. Prima dei saluti conclusivi, Simone Olleia ha illustrato il progetto rugby che verrà implementato nelle scuole nei prossimi mesi. In chiusura, i relatori hanno espresso gratitudine alla scuola, agli insegnanti e a tutti i partecipanti per l’incredibile entusiasmo dimostrato durante l’evento. Come segno di apprezzamento verso tutte le classi coinvolte, la FIR ha donato un albero per ciascuna classe attraverso il progetto Treedom. Questa associazione si impegna a piantare alberi nei Paesi in via di sviluppo, contribuendo sia all’economia locale che alla tutela dell’ambiente. Tramite un QR code, è possibile seguire digitalmente la crescita di ciascun albero per tutta la sua vita. Inoltre, alle ragazze è stata consegnata una scheda contenente un codice QR per accedere a un questionario sulla percezione del rugby femminile. La FIR continua a diffondere il questionario e a promuovere l’eliminazione degli stereotipi e la diversità di genere nel mondo dello sport. VIVA IL RUGBY FEMMINILE!

Impegno Sociale | 28/11/2023

Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, l’impegno di FIR per il rugby femminile

In occasione della giornata internazionale delle bambine e delle ragazze dell’11 ottobre, FIR ribadisce il proprio impegno alla promozione, alla diffusione e al libero accesso allo sport, senza distinzioni di genere. Tra le numerose progettualità sviluppate nel corso degli anni dall’organo di governo del rugby italiano a sostegno dello sviluppo del Gioco al Femminile, una delle più attuali è rappresentata da “Woman in Rugby”, progetto Erasmus+ Sport che vede impegnate la Federazione Italiana Rugby, la Federazione Rumena Rugby ed i Club di Valsugana Rugby Padova e Sportivo Aurora Baicoi impegnati nel promuovere l’educazione nello sport, combattendo contestualmente qualsiasi forma di discriminazione e intolleranza, con particolare attenzione alla parità di genere. Nell’ambito del progetto, FIR e tutti gli stakeholders coinvolti hanno realizzato un’indagine online volta a meglio comprendere la percezione del Gioco al femminile tra giovani atlete e potenziali praticanti, col fine di meglio indirizzare le strategie di sviluppo e di influenzare positivamente la pratica del rugby tra giovani e giovanissime. L’indagine, condotta su quattro gruppi diversi di ragazze italiane (10-13 anni che giocano a rugby, 14-18 anni che giocano a rugby, 10-13 anni che non giocano a rugby, 14-18 anni che non giocano a rugby) ha consolidato l’immagine di uno sport percepito positivamente, sia sul fronte della pratica diretta che dell’approccio ad esso come potenziali fans.Permane una generale difficoltà percepita ad accedere al Gioco al di fuori delle progettualità scolastiche condotte da FIR, mentre in particolare tra le generazioni più giovani vanno via via riducendosi i bias e gli stereotipi di genere r, con un numero crescente di atlete che riporta feedback positivi da parte dei familiari e del contesto sociale di riferimento in rapporto alla scelta dello sport di rugby.  clicca qui per leggere i risultati dell’indagine  Un traguardo raggiunto anche grazie a progetti paralleli di FIR, tra cui “Rugby per tutti sempre attivi”, che ha in una delle sue linee di intervento proprio la promozione del gioco femminile e l’abbattimento del cosiddetto “gender gap”, temi affrontati nel corso delle feste del rugby che stanno animando diversi club in Italia anche grazie alla collaborazioni di partner sociali come Terres Des Hommes.Elisa Giordano, Capitana della Nazionale Femminile e leader del Valsugana, ha commentato: “Siamo consapevoli di come la crescente visibilità del nostro sport comporti una continua evoluzione delle nostre responsabilità nei confronti del movimento e del numero sempre crescente di giovani donne che si avvicinano al nostro sport. Vestire la maglia dell’Italia è il sogno che ciascuna bambina che si approccia al rugby deve avere, ma il messaggio più importante, oggi come ogni giorno, è che il nostro sport è e deve essere sempre più per tutte e per tutti e tutte e tutti devono viverlo con gioia e divertimento, senza dover essere in alcun modo limitato da preconcetti e stereotipi. Abbiamo fatto passi avanti straordinari in questi anni e dobbiamo continuare su questa strada per rendere il Gioco femminile, in Italia e nel mondo, sempre più uno straordinario strumento per una reale parità di genere”.

Impegno Sociale | 12/10/2023

Sondaggio sulla percezione del rugby da parte di ragazze e bambine

Tra le attività previste nel progetto WIR, nato per abbattere gli stereotipi legati all’esistenza di sport maschili e sport femminili attraverso la promozione del rugby femminile, vi era la somministrazione di un sondaggio ad atlete e non atlete, italiane e rumene, tra i 10 e i 18 anni. Il sondaggio, inviato a tutti i club che partecipano all’attività femminile U17 e U15, più a campione le U13, e diffuso tra alcune scuole, ha raccolto 385 risposte da bambine e ragazze italiane, che sono in via di analisi. I partner stranieri si stanno, invece, occupando dei dati di atlete e non atlete rumene. La survey, suddivisa in 4 questionari, è stata realizzata dalla psicologa dello sport Flavia Sferragatta, con il coordinamento della Coordinatrice dell’Attività Femminile, Cristina Tonna, e il settore Responsabilità Sociale FIR. Il sondaggio, somministrato in maniera anonima attraverso un link online, è rimasto aperto per circa un mese. L’indagine è dedicata all’orientamento e alla conoscenza del rugby nelle ragazze. La ricerca vuole essere un primo passo per procedere allo sviluppo di una proposta mirata e più attraente per il genere femminile e per realizzare una campagna di comunicazione che possa raggiungere e impattare il maggior numero possibile di ragazze. Il sondaggio ha coinvolto 4 gruppi di ragazze italiane: 10-13 anni che giocano a rugby 10-13 anni che non giocano a rugby 14-18 anni che giocano a rugby 14-18 anni che non giocano a rugby La prima domanda era rivolta a tutti i gruppi e in base alla risposta data si veniva indirizzati al questionario di riferimento. I questionari rivolti a chi gioca a rugby prevedevano 18 domande; mentre quelli rivolti a chi non gioca a rugby sono composti da 19 domande. Nella sezione Documenti è possibile consultare e scaricare il sondaggio con tutte le domande poste. English Version Among the activities planned in the WIR project, which was created to break down stereotypes related to the existence of male and female sports through the promotion of women’s rugby, was the submission of a survey to female and non- female athletes, both Italian and Romanian, between the ages of 10 and 18. The survey, which was sent to all clubs participating in the U17 and U15 women’s activities, plus a sample of the U13s, and circulated among some schools, collected 385 responses from Italian girls and boys, which are being analysed. The foreign partners are, on the other hand, dealing with data from Romanian athletes and non-athletes. The survey, which was sent to all clubs participating in the U17 and U15 women’s activities, plus a sample of the U13s, and circulated among some schools, collected 385 responses from Italian girls, which are being analysed. The foreign partners are, on the other hand, dealing with data from Romanian athletes and non-athletes. The survey, divided into four questionnaires, was carried out by sports psychologist Flavia Sferragatta, with the coordination of the Women’s Activity Coordinator, Cristina Tonna, and FIR’s Social Responsibility sector. The survey, subdministered anonymously through an online link, remained open for about a month. The survey is dedicated to the orientation and knowledge of rugby in girls. The research is intended to be a first step towards the development of a targeted and more attractive proposal for the female gender and to realise a communication campaign that can reach and impact as many girls as possible. The survey involved 4 groups of Italian girls – 10-13 years old who play rugby – 10-13 years old who do not play rugby – 14-18 years old who play rugby – 14-18 years old who do not play rugby The first question was addressed to all groups and based on the answer given, one was directed to the relevant questionnaire. The questionnaires aimed at those who play rugby consisted of 18 questions; those aimed at those who do not play rugby consisted of 19 questions. The survey with all the questions can be viewed and downloaded in the Documents section.

Impegno Sociale | 03/07/2023

SCOPRIAMO CHI SONO I PARTNER DEL PROGETTO WOMAN IN RUGBY

Capofila del progetto, il Valsugana Rugby Padova nasce nel 1982. In più di trent’anni di attività, il Valsu è riuscito ad avvicinare allo sport migliaia di giovani, aiutando le famiglie nell’educazione e nella crescita dei propri figli attraverso la palla ovale. L’ultima nata tra le grandi società padovane, oggi, con quasi 500 atleti tesserati, un centinaio di dirigenti, tecnici e collaboratori, strutture ben attrezzate, ma soprattutto la dedizione dei volontari e l’entusiasmo delle famiglie, il Valsu è diventato non solo il più grande club di rugby di Padova e provincia, ma soprattutto una delle più belle realtà del rugby italiano. Verso la metà degli anni Ottanta viene avviato anche il settore Juniores, mentre le infrastrutture si arricchiscono progressivamente di vari ambienti. Con il nuovo millennio irrompe sulla scena il settore Minirugby, che diventa ben presto l’anima pulsante del club, capace di avvicinare allo sport centinaia di bambini e di riempire gli scaffali della club house di coppe prestigiose, come quelle del Trofeo Topolino. Grazie a questo crescente successo, negli ultimi anni sono arrivati due titoli nazionali Under 16 e Under 18, la storica promozione del First XV al Top12 nel 2018, la nascita delle squadre junior e senior femminili, vincitrici per tre anni di fila del campionato nazionale, la convocazione di numerosi giocatori con le selezioni nazionali giovanili e femminili. Il Valsu ha una presenza importante a livello locale e nazionale, anche attraverso l’organizzazione di un torneo con più di 1000 partecipanti ogni anno. Il settore femminile, nello specifico, è presente con circa 90 tesserate, dall’under 14 fino alla serie A; 11 di queste atlete stanno giocano per la nazionale italiana nel “6 nazioni femminile”. Il 3 giugno 2023 le atlete del Valsugana conquistano nuovamente il Titolo di Campione d’Italia dell’Eccellenza Femminile. Per conoscere meglio il Valsugana Rugby clicca qui Federazione Italiana Rugby La Federazione Italiana Rugby (FIR) è una Federazione Sportiva Nazionale appartenente al Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) che regolamenta e governa l’attività rugbistica in Italia. Fondata nel 1928 per regolamentare, promuovere e sviluppare il gioco, la Vision della FIR nel ‘far sì che i valori culturali e sportivi del rugby contribuiscano in maniera significativa al processo educativo degli italiani’; mentre la Mission è ‘promuovere, regolamentare e sviluppare in Italia il gioco del rugby, in modo da espandere capillarmente ed affermare – in collaborazione con i Club – un prodotto attrattivo, inclusivo, di grande valore educativo e sportivo che esalta il sacrificio individuale a favore del gruppo’. I valori fondanti del rugby riconosciuti da FIR e che caratterizzano l’intero movimento rugbstico italiano sono la Sportività, il Divertimento, il Sostegno, il Coraggio, il Rispetto e la Tradizione. Da sempre consapevole dell’impatto generato dai propri valori nella società civile, FIR, ritenendosi una Organizzazione responsabile, promuove scelte in grado di tenere insieme le attività sportive con la dimensione etica, sociale e ambientale. Tra le varie progettazioni, FIR è impegnata nella promozione della parità di genere attraverso il gioco del rugby. Per raggiungere questo obiettivo, la FIR ha anche siglato una partnership con Terre des Hommes per collaborare alla campagna Indifesa con il progetto #iogiocoallapari e per sensibilizzare il mondo dello sport sull’uguaglianza di genere.  La Squadra Nazionale Femminile è all’ottavo posto nel mondo e partecipa al più prestigioso torneo internazionale dell’emisfero settentrionale, il Sei Nazioni. I risultati della Nazionale Femminile stanno sostenendo la crescita del movimento rugbistico femminile in Italia e le atlete stanno diventando testimonial di empowerment femminile e diritto di praticare liberamente qualsiasi sport. Federazione Rumena di Rugby La Federazione Rumena di Rugby (FRR) è l’organismo di governo del rugby a 15 in Romania. Istituita nel 1931, fu nel 1934 tra i membri fondatori della Federazione Internazionale Amatori di Rugby (FIRA), oggi Rugby Europe. Sotto la sua giurisdizione operano le nazionali maschile e femminile a XV nonché quelle analoghe a VII. La FRR sviluppa programmi di rugby femminile a livello nazionale in collaborazione con il Ministero dello Sport. Negli ultimi anni i programmi di rugby che coinvolgono le donne sono aumentati grazie al sostegno del programma “Get into Rugby”. Questo programma, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione ha introdotto il rugby femminile nelle scuole primarie e secondarie. La Nazionale di rugby a 15 femminile della Romania (in romeno Echipa națională de rugby feminin a României) è anche nota come Ghindele (ghiande). Costituitasi nel 2007 sotto la giurisdizione della Federația Română de Rugby, esordì sulla scena internazionale nel corso del Trofeo femminile FIRA di quell’anno. Ad oggi la squadra occupa la 40ª posizione del ranking World Rugby. Inoltre, la FFR vanta una valida squadra di 7s Femminile. Per conoscere meglio la Federazione Rumena di Rugby clicca qui Club Sportivo Aurora Baicoi Il CS Aurora Baicoi è un club di rugby per bambini, fondato nel febbraio 2012, nella città rumena di Baicoi (18.000 abitanti, 80 km a nord di Bucarest). L’obiettivo principale è quello di costruire un club di rugby che possa agire da elemento di sostegno per i bambini svantaggiati e da ponte sociale tra tutti i membri della comunità. Sebbene a Baicoi non si sia mai giocato a rugby, il club è riuscito a trasformare il rugby in un elemento di autentico interesse per la comunità al punto che ora ci sono circa 100 bambini e bambine (dai 7 ai 17 anni) che si allenano presso il club che sono divisi in 3 gruppi di età: U10, U12 e U14. Pur essendo nuovo sulla scena del rugby, il CS Aurora è riuscito a conquistare diversi trofei, i più importanti: vice-campioni nazionali U10 nel 2012, campioni primaverili del campionato U12 di Bucarest, campioni autunnali del campionato U12 di Bucarest, campioni autunnali del Campionato Bucarest U10 nel 2013 e vice-campioni nazionali U14 nel 2015. Il club si dedica allo stesso modo a un programma sportivo e sociale. In particolare, il rugby è uno strumento che coinvolge i bambini e i giovani (in particolare quelli con un background sociale problematico) nella zona in cui si trova la società con l’obiettivo di integrarli nella comunità. Ogni volta che il club riesce ad ottenere dei fondi, realizzano anche interventi di assistenza sociale per i bambini svantaggiati del club o per le loro famiglie (donazioni di cibo, opportunità di lavoro, sostegno materiale o finanziario per mitigare le difficoltà di vita).  Per conoscere meglio il Club Sportivo Aurora Baicoi clicca qui

Impegno Sociale | 02/03/2023