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URC: Zebre, prova di maturità superata. Benetton rimontato a Galway. L’analisi della 12a giornata

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Un weekend a due facce quello delle franchigie italiane impegnate nella dodicesima giornata di United Rugby Championship. Le Zebre conquistano la terza vittoria consecutiva, la quinta stagionale, nella partita forse più carica di aspettative e per questo più difficile da gestire. Contro i Dragons la squadra di Brunello ha dovuto gestire un inedito ruolo da favorita che l’ha effettivamente messa in difficoltà all’inizio, ma alla distanza è venuta fuori la maggiore qualità delle Zebre rispetto ai gallesi: alla fine il risultato è di 31-21, ma soprattutto la distribuzione dei punti è di 5-0. Il distacco tra le due squadre adesso è di 18 punti. Il Benetton cade a Galway contro un Connacht mai domo, che rimonta 15 punti di svantaggio e vince 38-30 dopo una partita piena di cambi di fronte in cui i biancoverdi hanno sofferto i lunghi multifase irlandesi. Il 5-0 finale in termini di punteggio è eccessivo per quanto si è visto in campo, con la squadra di Bortolami che comunque era parsa superiore per buona parte del match.

Zebre, vittoria di maturità

Inizio difficile per le Zebre, che faticano a riproporre l’intensità delle partite con Ulster ed Edimburgo e concedono 3 mete nel primo tempo a dei Dragons tecnicamente e tatticamente non eccezionali ma estremamente combattivi. Le marcature gallesi arrivano più da errori estemporanei che da una reale sofferenza difensiva, tant’è che poi nel secondo tempo i Dragons non riusciranno più a trovare soluzioni offensive, chiudendo i secondi 40 minuti con 0 punti segnati. D’altra parte, nel primo tempo la squadra di Brunello riesce solo a tratti a proporre il suo gioco, ma bastano due fiammate per tenere aperta la partita: una bella maulavanzante e finalizzata da Licata e un bellissimo break di Stavile, ispirato ancora da un sottomano di Licata. 

Due mete decisive per non perdere terreno nei primi 40 minuti, anche perché nella ripresa è tutta un’altra storia. Le Zebre tornano quelle viste nelle partite precedenti: combattive, perfette in difesa e pericolose in attacco. Alla squadra di Brunello bastano 85 secondi per pareggiare nel secondo tempo con Prisciantelli, dopo un’azione nella quale gli avanti hanno fatto la differenza, in particolare Nasove con uno splendido break. A quel punto la partita cambia: i Dragons pur continuando ad avere un buon possesso (sarà 59-41% per i gallesi la statistica finale) non trovano più spazi con i trequarti né riescono a trovare metri in avanzamento con il pacchetto di mischia. Le Zebre invece continuano a premere, sprecano una grande occasione con Garcia ma colpiscono al 60’ con Paea, ancora una volta dopo una serie di fasi in avanzamento. Nel finale, dopo il cartellino giallo a Fusco, una sola vera occasione per i Dragons, ben neutralizzata dalle Zebre, ormai specializzate negli assalti finali. A tempo quasi scaduto il piede di Prisciantelli toglie anche il punto di bonus ai Dragons per il 31-21 finale. 

Non la vittoria più brillante, ma quella che rende meglio l’idea della maturità raggiunta da questa squadra, capace di vincere dimostrandosi più forte dell’avversaria e sfruttando tutte le opportunità anche in un match dove ha avuto meno possesso e territorio. Ancora una partita di altissimo livello per Licata e Stavile (premiato anche come player of the match) mentre Prisciantelli mette insieme come sempre numeri importanti: una meta e un calcio di punizione che valgono 8 punti totali, 4 difensori battuti, 2 clean breaks, 3 offload. Ottima anche la mischia, nel primo ma soprattutto nel secondo tempo con Rizzoli e Pitinari protagonisti.

Benetton beffato in rimonta

Non era cominciata bene per il Benetton, colpito due volte in pochi minuti da Treacy e Bolton. Nel momento più difficile però i biancoverdi sono cresciuti tantissimo, e soprattutto sono riusciti a nascondere il pallone a Connacht, che in fase difensiva ha sofferto le fiammate della squadra di Bortolami, capace di segnare 3 volte in 12 minuti con Mendy, Uren e Zanon, aggiungendo anche il piazzato di Albornoz per un clamoroso 27-0 di parziale in meno di un quarto d’ora. La chiave del match sta tutta nel possesso: senza palla Connacht ha fatto tantissima fatica, ma con l’ovale in mano è invece riuscita a lavorare ai fianchi il Benetton logorandolo con i suoi lunghissimi multifase. 

Il possesso è stato deciso soprattutto dalle battaglie aeree: il Benetton le ha vinte praticamente tutte nel primo tempo con Matt Gallagher, quando poi gli irlandesi sono riusciti a riconquistarsi l’ovale anche nel gioco aereo poi la partita è cambiata. È quello che è successo nel secondo tempo, dopo che nel finale della prima frazione Boyle era riuscito ad accorciare. Nella ripresa, infatti, gli irlandesi sono andati subito a segno con Hurley-Langton, hanno avuto molto più spesso il possesso e soprattutto hanno invertito l’inerzia della mischia ordinata, nel primo tempo dominata dal Benetton. I biancoverdi segnano solo 3 punti nella ripresa, prima che le mete di Bolton e Devine ribaltassero definitivamente il match.

Guardando alle singole prestazioni, Mendy è stato tra i migliori: sempre elusivo e pericoloso in attacco. Bene in ottica azzurra anche Izekor, protagonista della seconda meta e tra i migliori in attacco con 4 difensori battuti. Gallagher era partito male, facendosi sorprendere da Treacy in occasione della prima meta, poi però ha tirato fuori un’ottima prestazione: quasi sempre vincente nella battaglia aerea, ottimo piede e solita concretezza in mezzo al campo