L’Italia torna a Twickenham, uno degli stadi più belli del rugby mondiale, per sfidare l’unico tabù rimasto nel Sei Nazioni: l’Inghilterra, l’unica squadra europea ancora mai battuta dagli Azzurri. La squadra di Quesada lo scorso anno ci è andata vicina, giocando un grande primo tempo e poi perdendo di misura 27-24, e ci riproverà quest’anno a Londra.
I precedenti tra Inghilterra e Italia
Inghilterra e Italia hanno giocato in totale 31 partite, tutte vinte dagli inglesi, anche se in teoria tra i precedenti ci sarebbe anche un pareggio per 15-15 in un match disputato a Roma nel 1986. Per quella partita, però, solo la Federazione Italiana Rugby riconobbe il “cap” quindi non è considerata tra gli incontri ufficiali. L’Italia ha segnato 380 punti all’Inghilterra, subendone 1224. Inghilterra-Italia si è giocata per 25 volte nel Sei Nazioni, per 3 volte alla Rugby World Cup, una volta durante le qualificazioni mondiali e in due test match.
A Twickenham
Il primo incontro ufficiale tra Inghilterra e Italia si è giocato proprio a Twickenham, nella Rugby World Cup 1991. In quell’occasione gli inglesi vinsero 36-6, ma si parlò moltissimo della prestazione degli Azzurri: coraggiosa per molti ma considerata “ostruzionistica” dalla stampa inglese. La prima volta a Londra al Sei Nazioni risale invece al 2001, una partita particolare con gli Azzurri che giocano un ottimo primo tempo, andando all’intervallo sotto 33-23 e poi cedono nella ripresa perdendo 80-23.
Se per quanto riguarda Roma tutti ricordano l’epico match del 2012, quando sotto la neve gli Azzurri andarono vicinissimi al successo, perdendo in rimonta 19-15 dopo essere andati in vantaggio con le mete di Venditti e Benvenuti, a Twickenham gli Azzurri hanno più volte sfiorato il colpaccio, pur senza riuscirci. In particolare, i rimpianti per l’impresa sfiorata appartengono al 2013 e al 2017. Nella prima occasione l’Italia di Jacques Brunel replicò la grande prestazione dell’anno prima all’Olimpico: l’Inghilterra, in grande difficoltà, si affidò esclusivamente ai calci di Owen Farrell senza segnare alcuna meta, mentre gli Azzurri risposero con la meta di McLean ma sprecarono tante occasioni per il sorpasso, perdendo 18-11.
Anche la partita del 2017, in qualche modo, rimarrà sempre nella storia del rugby azzurro per via della “fox”, una particolare strategia pensata da Conor O’Shea e dal suo staff, che sfruttava una zona grigia del regolamento dell’epoca: non entrando nei raggruppamenti non si formava la linea del fuorigioco, e i giocatori italiani erano quindi liberi di andare a mettere pressione oltre il raggruppamento. L’Italia chiuse il primo tempo in vantaggio, ma sprecò tutto subendo 2 mete nei primi 5 minuti nella ripresa, e pur accorciando le distanze con la meta di Campagnaro non riuscì più a recuperare su un’Inghilterra che dilagò negli ultimi 10 minuti per il 36-15 finale. Il giorno dopo, però, nessuno parlava del risultato, ma solo di come gli Azzurri avevano messo nel sacco l’Inghilterra.
L’ultima sfida
All’Olimpico, lo scorso anno, l’Italia è andata vicinissima alla vittoria, dominando il primo tempo e chiudendolo in vantaggio 17-14 con le mete di Alessandro Garbisi e Tommaso Allan, con l’Inghilterra che resta attaccata al punteggio grazie ai calci di Ford. Nella ripresa è la meta di Mitchell a cambiare le carte in tavola, con ancora Ford ad allungare il vantaggio. Nel finale la meta di Ioane regala il punto di bonus all’Italia, il primo contro l’Inghilterra nell’era del nuovo punteggio, per il 24-27 finale.
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