Il Rugby promotore di solidarietà ed integrazione, scende in campo contro ogni discriminazione e razzismo.
la FIR ha concesso delle deroghe alle regole Federali, che normalmente limitano la presenza di giocatori stranieri nelle squadre, assegnando a tutti i richiedenti asilo la formazione Italiana. Queste deroghe hanno permesso l’esistenza ufficiale di squadre composte soltanto da richiedenti asilo o squadre miste, ovvero formate da richiedenti asilo e atleti italiani:
Le Tre Rose Nere di Casale Monferrato e la 2° squadra di Varese - la prima composta essenzialmente da migranti richiedenti asilo, la seconda squadra mista - partecipano al Campionato Italiano di Serie C; il Rugby Valledora, giovane e attiva realtà di ragazzi migranti e il ‘’Progetto Invictus’’, dedicato all’inserimento dei migranti richiedenti asilo nel mondo del rugby.
Inoltre alcune società hanno partecipato al Bando per il Progetto promosso dal Ministero dell’Interno e dal CONI per favorire, attraverso lo sport, l’inclusione e l’integrazione dei giovani migranti di minore età sul nostro territorio, durante la loro permanenza nel sistema di accoglienza nazionale, che potranno praticare attività sportive presso le società del territorio, insieme ai coetanei italiani.
Mercoledì 12 giugno, alle ore 10.30, nella sede del Comune di Casale Monferrato, si celebrerà la consegna di una Targa, quale premio del CONI Nazionale, alla A.S.D. Le Tre Rose Rugby di Casale Monferrato. Il prestigioso attestato a testimonia e riconoscenza dell’enorme attività svolta a favore dell’Inclusione Sociale fra i giovani, in piena conformità al bando “Fratelli di Sport” per l’anno 2017, sarà ritirato dal Presidente dell’Associazione Paolo Pensa. L’ambito premio sarà consegnato dalla Dott.ssa Bruna Balossino, delegata provinciale del CONI di Alessandria; la cerimonia sarà presenziata dal Sindaco della città, Federico Riboldi, dal Consigliere Nazionale della Federazione Italiana Rugby, Stefano Cantoni e dal Presidente del Comitato Regionale della FIR, Giorgio Zublena.
Per la squadra multietnica di Casale è’ il secondo riconoscimento da parte del CONI: il primo premio, nel dicembre 2016, fu consegnato a Roma, nella sede del CONI, personalmente dal presidente Giovanni Malagò.
La testimonianza filmata di quella premiazione, ripresa a cura della Federazione Italiana Rugby, fu trasmessa allo stadio Franchi di Firenze, nell’intervallo fra il primo ed il secondo tempo del test match Italia-Sudafrica, ed è tutt’ora visibile sulla rete.
La bandiera commemorativa dell’evento, realizzata e regalata a “Le Tre Rose rugby ” dal Presidente Giovanni Malagò, si trova attualmente, custodita con orgoglio, negli uffici adiacenti al Campo del “Ronzone”.
In foto un momento della premiazione avvenuta a Roma nel 2016
Lo Sport non è solo disciplina, allenamento e competizione: lo Sport è prima di tutto solidarietà, onestà e rispetto per gli altri. Questi sono i valori che vuole promuovere il Rugby Valledora attraverso il 1° Trofeo Internazionale di Rugby “Una meta per la vita” che si svolgerà il 12 maggio a Rivoli, allo Stadio “Giulio Natta” della UISP.
L’obiettivo - attraverso l’organizzazione di questo Trofeo Internazionale - è coinvolgere, sensibilizzare e mobilitare il maggior numero di cittadini, le Istituzioni e tutti i protagonisti del mondo sportivo, con il fine di sostenere un progetto di solidarietà aiutando anche tanti giovani che soffrono ancora la fame e vivono in condizioni di esclusione sociale e di estrema povertà.
Il Trofeo, che vede quale Capofila organizzatore il Rugby Valledora, vedrà il coinvolgimento della squadra ASD Le Rose Nere insieme ad altre realtà rugbistiche che, grazie ai loro rispettivi Presidenti, hanno dato vita ad importanti squadre di giovani rifugiati, ragazzi che inseguono i rimbalzi imprevedibili di una palla ovale e di una vita migliore.
Questa importante iniziativa sportiva può realizzarsi grazie ad un percorso parallelo fra ASD Le Rose Nere di Rugby, il Rugby VALLEDORA e diverse realtà rugbistiche presenti non solo in Piemonte ma anche in altre Regioni italiane come I DIAVOLI ROSSI di Varese e gli AMATORI Genova per migliorare, attraverso mirati interventi a difesa di beni preziosi quali l’acqua, la salute, l’istruzione, il lavoro, l’esistenza di giovani vite in vista di un futuro migliore: portare acqua potabile dove ancora non c’è; strutture sanitarie dove, come in Burkina Faso, ancora si può morire per malattie semplici ma che diventano letali per mancanza di medici; l’istruzione per offrire corsi di studio che migliorino il futuro di tanti ragazzi in edifici sicuri e con materiale scolastico adeguato; il lavoro per donare indipendenza, mettendo a disposizione professionisti e appoggiando nuovi progetti per l'emancipazione femminile favorendo studio e lavoro delle donne.
Il rugby piemontese scrive un’altra bella pagina di sport ed integrazione… e lo fa con una tanto pregevole quanto significativa iniziativa della squadra multietnica de Le Tre Rose o "Tra brose nere", come ormai è simpaticamente chiamata.
Nella sessione di corsi federali appena conclusa, utile al conseguimento dell’abilitazione per insegnare e allenare il rugby nelle categorie Propaganda (dai cinque ai dodici anni), tre atleti tesserati per la squadra casalese hanno superato gli esami per il tesseramento quali allenatori E.S.R. (Educatori Sviluppo Rugby). La bella notizia è che dei tre giocatori neo Educatori, due sono richiedenti asilo perfettamente integrati nel progetto rugbistico de Le Tre Rose. Oltre a MOIO Samuele, infatti, hanno superato il corso federale SANNEH Lamin, nato in Gambia il 23.05.1998, alla sua seconda stagione agonistica e - MACALOU Mamadou, nato in Mali il 19.01.1999, tesserato a gennaio 2018.
Ai neo Educatori, tutti, vanno le felicitazioni e gli auguri di un buon lavoro, del Presidente del Comitato Regionale Piemonte della FIR, Giorgio Zublena.
Alla prima in casa del campionato i gialloneri ospitano il Tre Rose, formazione di Monferrato composta da richiedenti asilo e rifugiati. Le piogge dei giorni scorsi lasciano un campo bagnato ma la pioggia non compare se non a tratti durante la partita, che è stata saldamente in mano dei gialloneri per tutti gli 80 minuti. Qualche errore in finalizzazione insieme a ripetute interruzioni di gioco spezzano il ritmo del Volvera che chiude il primo tempo in vantaggio per 10-0, con mete di Bottigliengo e Aghemo. Il secondo tempo vede una girandola di cambi per il Volvera che riesce ad alzare finalmente il ritmo di gioco e trova ancora la meta con Francisetti, Collu, ancora Collu e chiude la partita con la meta del giovane De Giuli, che trova la sua prima meta con la Seniores della sua squadra. La partita si conclude 34-0, con i gialloneri che non concedono neanche un punto sul campo di casa.
Da anni ripetiamo i valori del Rugby a cui si ispira la nostra società: rispetto, coesione, altruismo. Per il Volvera Rugby giocare con il Tre Rose è un'opportunità di unire questi valori all'integrazione, quell'integrazione vera e umana che dal campo di gioco al terzo tempo unisce ragazzi di ogni età e provenienza. Per questo ringraziamo i ragazzi del Tre Rose Rugby, giocatori e staff che rendono possibile questa bella realtà del rugby piemontese.
Roma – Dopo la Nazionale, cinque anni fa in occasione della sfida interna dell’Olimpico contro l’Argentina, un’altra squadra del panorama rugbistico nazionale è stata ricevuta oggi presso Città del Vaticano da Sua Santità, Papa Francesco, in occasione dell’Udienza generale odierna.
A partecipare all’appuntamento infrasettimanale sul sagrato della Basilica di San Pietro sono stati gli atleti de “Le Tre Rose Rugby” di Casale Monferrato, la formazione composta da richiedenti asilo inserita all’interno del “Progetto Migranti” della Federazione Italiana Rugby e che partecipa, grazie a una modifica regolamentare approvata dal Consiglio Federale che permette al Club di schierare un numero eccezionale di atleti extracomunitari, al Campionato Italiano di Serie C, Girone 2.